L'AltraSersale

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Circa un anno fa Sersale ha partecipato al triste saluto al cane Ronzo, un randagio entrato nel cuore di tutti i sersalesi e la cui fama di animale mite ha travalicato i confini del nostro comune. Tutti si sono rattristati scoprendo che quella mascotte che non perdeva un'iniziativa pubblica, onnipresente ad ogni evento e che, con un certo spirito 'cittadino', partecipava perfino ai funerali degli umani.

Eppure un anno fa ben altri pensieri ci suscitò questa perdita:

Nel post "Le lezioni di Ronzo", pubblicato in seguito al clamore cibernetico che ha condotto al linciaggio del malcapitato responsabile dell'incidente che ha poi portato il cane alla morte, chiarivamo che:

  1. il finto animalismo di certi commenti mal si concilia col malcostume moderno di considerare gli animali da compagnia come oggetti da coccolare fino a che la loro cura non diventa onerosa e noiosa, per poi abbandonarli e aumentare il numero di randagi;
  2. il finto animalismo di coloro che assistono i randagi semplicemente dando da mangiare, stride con la dovuta presa in carico degli animali stessi che consiste nell'adozione, nel microchip, vaccini, sterilizzazione...

Perciò proponevamo di rivolgerci ad organizzazioni animaliste per l'istituzione dell'adozione a distanza o del cane di quartiere: un randagio adottato e curato dai residenti di un quartiere, reso immune da malattie e dalla prolificazione, che con la sua presenza scoraggia l'arrivo di altri randagi - essendo i cani degli animali territoriali.

Nel post "Le lezioni di ronzo #2", osservando anche la speculazione politico-mediatica (con tanto di pubblicazione di radiografie!), ci è venuto in mente di far seguire alle parole i fatti: abbiamo proposto che il Consiglio Comunale adottasse il Regolamento Comunale per la Tutela degli Animali.

Alla solerzia di foto, articoli di stampa, lapidi e cerimonie funebri per questo nostro amico non hanno fatto seguito azioni concrete per mitigare l'impatto del randagismo a Sersale. Un po' perché a noi basta un "Mi Piace" sui social network e tante chiacchiere da bar, un po' perché è nostro malcostume fare del buonismo senza assumerci le nostre responsabilità civiche nei confronti degli animali e del decoro urbano, un po' perché la politica è impegnata a far altro, Sersale ospita ancora branchi di randagi, negli anfratti e nelle case abbandonate prolificano cucciolate e agli angoli delle strade si vedono a volte residui di cibo rubati dai sacchetti della differenziata. E alcuni riferiscono che è ancora prassi l'adozione della soluzione finale da parte di incivili: i bocconi avvelenati.

Torniamo quindi a rivolgere l'invito ai cittadini di richiedere l'adozione di tale regolamento per la tutela degli animali. Perché le soluzioni economiche al randagismo ci sono, gli strumenti legali esistono. Quello che manca è la volontà di uscire dall'ipocrisia di chi vuol bene agli animali ma non se ne prende carico.

Pubblichiamo qui di seguito la BOZZA DI REGOLAMENTO che abbiamo proposto un anno fa. Siamo disponibili a discuterne pubblicamente, ad accettare integrazioni.

COMUNE di SERSALE

Regolamento Comunale sulla TUTELA degli ANIMALI

 

 

Titolo I – PRINCIPI

 

Art. 1 - Profili istituzionali.

1. Il Comune di Sersale, nell’ambito dei principi e indirizzi fissati dalle Leggi e dal proprio Statuto, promuove il rispetto, la cura ed il diritto alla presenza nel proprio territorio degli animali, quale elemento fondamentale e indispensabile di una morale biocentrica e dell’ambiente.

2. Il Comune di Sersale riconosce agli individui ed alle specie animali non umane il diritto ad un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche ed anche su proposta degli Organi di vigilanza può adottare provvedimenti per la loro tutela.

3. La città di Sersale, comunità portatrice di elevati valori di cultura e civiltà, individua nella tutela degli animali uno strumento finalizzato anche al rispetto ed alla tolleranza verso tutti gli esseri viventi.

4. Al fine di favorire la corretta convivenza fra umani e animali e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente, il Comune promuove e sostiene iniziative e interventi rivolti alla conservazione degli ecosistemi, degli equilibri ecologici che interessano le popolazioni animali.

5. Le modifiche degli assetti del territorio dovranno tener conto anche degli habitat a cui gli animali sono legati per la loro esistenza.

 

Art. 2 - Valori etici e culturali.

1. Il Comune di Sersale, in base all’articolo 2 della Costituzione della Repubblica Italiana, riconosce la libertà di ogni cittadino di esercitare, in modo singolo o associato, le attività connesse con l’accudimento e la cura degli animali.

2. Il Comune di Sersale, opera affinché sia promosso nel sistema educativo ed informativo dell’intera popolazione, e soprattutto in quello rivolto all’infanzia, il rispetto degli animali, la conoscenza delle loro caratteristiche biologiche e il principio della corretta convivenza con gli stessi.

3. Il Comune di Sersale, valorizza la tradizione e la cultura animalista della città ed incoraggia le forme espressive che attengono al rispetto e alla difesa degli animali.

 

Art. 3 - Competenze del Comune.

1. Il Comune esercita la tutela degli animali presenti allo stato libero nel territorio comunale. Ai fini dell’esercizio della tutela il Comune è l’unico soggetto che esprime il consenso informato relativamente all’applicazione di terapie veterinarie nonché al ricorso all’autanasia per gli animali allo stato libero.

2. In applicazione della Legge 11 febbraio 1992 n. 157, il Comune esercita la cura e la tutela delle specie di mammiferi ed uccelli che vivono stabilmente o temporaneamente allo stato libero nel territorio comunale.

3. Al Comune, in base al D.P.R. 31 marzo 1979, spetta la vigilanza sulla osservanza delle leggi e delle norme relative alla protezione degli animali, nonché l’attuazione delle disposizioni previste nel presente Regolamento anche mediante l’adozione di specifici provvedimenti applicativi.

 

Art. 4 - Tutela degli animali.

1. Il Comune riconosce validità etica e morale a tutte le forme di pensiero che si richiamano al rispetto ed ai diritti degli animali ed alla promozione di iniziative per la sopravvivenza delle loro specie.

2. Il Comune, in base alla Legge 281/91 ed alla conseguente legge regionale, promuove e disciplina la tutela degli animali da affezione, condanna e persegue gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono.

3. Il Comune si adopera altresì a diffondere e promuovere l’effettività delle garanzie giuridiche poste dalla normativa vigente a tutela degli animali.

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Commento da Rifondazione Sersale su 12 Novembre 2015 a 17:28

A distanza di oltre sei mesi dalla nostra proposta di regolamentare il fenomeno del randagismo, e più in generale la tutela degli animali domestici, è arrivata una delibera di Giunta Comunale con la quale si procede all'Affidamento del Servizio di Ricovero e Custodia dei cani randagi.

La risposta che l'amministrazione comunale ha inteso sviluppare tramite la convenzione con la "Mister Dog Srl" è quella di delegare la cattura, la sterilizzazione e il ricovero degli animali randagi rinvenuti sul nostro territorio comunale.

La Convenzione (scaricabile qui) prevede sommariamente un costo annuo di 700,00 Euro a carico del comune, oltre il costo giornaliero di mantenimento dei randagi nel ricovero di Mister Dog di Euro _____

Apprezziamo lo sforzo di porre un rimedio ad un problema arcinoto sul nostro territorio, ma riteniamo che sia una misura insufficiente. infatti il problema del randagismo discende dalle pessime attitudini animaliste dei cittadini, pertanto riteniamo che debbano essere essi stessi a prendersi cura degli animali, aumentando la responsabilità collettiva.

Inoltre, la cattura e ricovero in canile, non fanno altro che liberare territorio a favore di nuovi randagi, mentre altrove vi hanno posto rimedio attraverso il Cane di quartiere: un randagio, sterilizzato e vaccinato, che con la sua presenza scoraggia la presenza di altri randagi (trattandosi di animali territoriali).

Quindi, la scelta dell'Amministrazione si muove nella direzione di affrontare (finalmente) il problema; ma, ahinoi, lo fa attraverso un metodo che si rivelerà altamente esoso per le casse comunali e sicuramente poco adeguato per il benessere degli animali.

Riproponiamo pertanto il nostro invito a considerare l'opportunità di affiancare allo strumento della Convenzione anche quello del Regolamento per il benessere degli animali domestici.

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