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PARLIAMO PER ESEMPIO DI... DEPURAZIONE
Il nostro paese è attualmente sprovvisto di depuratore (in attesa che venga ultimato quello in costruzione). L’inizio lavori risale al lontano Novembre 2008 e il costo di tale opera è stato stimato in 1.800.000,00 €, di cui 1.294.824 finanziati dalla Unione europea e 507.175 € finanziati dalla Regione. Al 31/12/2014 sono stati pagati per l’opera 1.134.440,25 €, praticamente il 63% del totale del costo (fonte: http://www.opencoesione.gov.it/progetti/1cl89878/).
Se il 63% dell’opera è stato realizzato e pagato nell’arco di 7 anni, applicando una banale proporzione, ci accorgeremo che per realizzare il rimanente 37% serviranno almeno altri 4 anni durante i quali continueremo a non depurare (senza tener conto che i lavori sono attualmente fermi!)
Trascuriamo volutamente in questo scritto le altre problematiche connesse con Ciclo delle Acque, Fogne, Depurazione, tipo:
- Utenze allacciate abusivamente;
- Letture contatori (quest’anno è andata come è andata);
- Perdite per rotture o guasti (che ammontano a circa il 65 % dei Mc erogati al serbatoio);
Non perché siano meno importanti, ma solamente per concentrarci su un terzo punto.
fino ad ottobre 2008 gli utenti del servizio idrico pagavano per la depurazione dell'acqua anche se la stessa non avveniva, tutto ciò, grazie alla legge
36/1994, art.14 che recitava così: “si paga anche se gli impianti non ci sono o gli stessi sono inattivi.”
l'8 ottobre 2008, la Corte Costituzionale, sent. 335/2008, sentenziava: “questo pagamento per la depurazione e' un corrispettivo di prestazione contrattuale e non un tributo, quindi è irragionevole che sia dovuto in assenza del servizio.”
Per rispetto di questa sentenza, NOI e CENTINAIA DI CITTADINI SERSALESI inoltrammo all’epoca la richiesta di rimborso relativamente al canone di depurazione delle acque fognarie comprensivo dell’IVA al 10% riferito agli ultimi dieci anni (conforme secondo alcuni enti, non conforme secondo altri). Richiesta a tutt’ora inascoltata.
La voce “canone di depurazione” non compare più in bolletta a partire dalla fatturazione 2009 (e ci mancherebbe pure!!!).
L'amministrazione comunale, infatti non ha mai dato attuazione alla sent. 335/2008 per la restituzione delle somme non dovute, né si è mai preoccupata di informare gli aventi diritto alla restituzione; unico provvedimento: inoltrare contestualmente alle fatture per fornitura idriche 2009-2012-2013 il medesimo avviso (sul retro delle bollette) corredato di “fumosi” dati mai contestualizzati alla restituzione. Con riferimento alla sent. 335/2008, il Comune di Sersale testualmente scriveva: “l’Ente sta predisponendo le attività previste dagli articoli 3) programma per la costruzione e l’attivazione degli impianti di depurazione, 4) elementi informativi di riferimento, 7) procedure per le restituzioni.
Quando chiedemmo la restituzione fu ciò che ci venne detto: dobbiamo predisporre la procedura per richiedere il rimborso, buttando nel cestino centinaia di richieste! Nel frattempo intervenne il DM del settembre 2009 che stabilisce fra l’altro, quanto segue:
- Art. 5.1 Dall’importo da restituire vanno dedotte le componenti per la progettazione, realizzazione, completamento dell’impianto di depurazione;
- Art. 5.5 non sono deducibili gli oneri connessi a finanziamenti pubblici a fondo perduto;
Pertanto, essendo il nostro depuratore realizzato esclusivamente con finanziamenti a fondo perduto, non è possibile per l’Amministrazione neanche dedurre i costi di realizzazione degli impianti. Gli importi da restituire, sono da restituire!!!
Arriviamo a questo punto al nocciolo della questione: le somme da restituire avrebbero dovuto essere e debbono essere tutt’ora disponibili in un fondo vincolato, secondo il prospetto di seguito riportato (fonte: bilanci comunali) :
Le domande sono due, e molto semplici:
1) Tali somme sono ancora disponibili in questo famoso fondo vincolato?
2) Se la risposta alla precedente è NO, dove sono finite tali somme che spettano ai cittadini?
Ovunque siano finite, potremmo trovarci in presenza del cosiddetto “Danno erariale da distrazione”? Che si determina “quando una amministrazione comunale, beneficiaria di finanziamenti pubblici a destinazione vincolata, utilizza gli stessi per scopi differenti rispetto a quelli posti a base della richiesta di finanziamento, in particolare per la realizzazione di opere diverse, anche se aventi finalità istituzionali”.
Un dubbio che ci riporta alle osservazioni sollevate già il 20 dicembre 2012 dalla Corte dei Conti (Del. n. 340/2012) e che riportiamo testualmente:
“Peraltro, dai dati contabili si evince con chiarezza che l’Ente ha utilizzato i fondi aventi specifica destinazione, non provvedendo alla rituale ricostituzione degli stessi a fine esercizio. Trattasi di grave violazione di legge.”
I Circoli PD e PRC di Sersale
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Commento
Rifondazione Comunista aveva sollevato questo problema per tempo, appena uscita la sentenza della Corte Costituzionale. Ripercorriamo qui alcune tappe:
La sentenza n°335 del 10 ottobre definisce la norma della legge del ‘94 incostituzionale sia perché introduceva un trattamento inuguale fra i cittadini, sia perché la bolletta che paghiamo secondo la nuova tariffazione ha natura di corrispettivo e deve quindi coprire interamente i costi di gestione. E nel caso della fognatura non avendo ricevuto alcun servizio, non vi è ovviamente alcun servizio da pagare.
Giustizia è fatta ed ora tutti i gestori dei Comuni privi di impianti e che riscuotono la tariffa per la depurazione, devono restituire le somme versate dai cittadini. La sentenza della Corte Costituzionale è una piccola vittoria per chi come Rifondazione Comunista denunciò da subito l’illegittimità della pretesa.
Visto che gli introiti per la depurazione devono essere accantonati in un fondo vincolato del bilancio comunale, non dovrebbero esserci problemi per la restituzione degli ultimi dieci anni di contribuzione.
Invitiamo pertanto i cittadini a richiedere il rimborso.
Rifondazione Comunista ha preparato un modello che può essere ritirato contattando il nostro circolo
FONDI A DESTINAZIONE VINCOLATA NON RICOSTITUITI
L’Organo di revisione ha espressamente dichiarato che esistono fondi vincolati, di parte capitale, utilizzati per cassa e non ricostituiti nel corso del biennio 2010/2011, per un importo totale pari ad €. 459.548,31;
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