L'AltraSersale

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Promessa nel 2012, avviata nel 2014, naufragata nel 2015?

Potrebbe essere questo il triste epilogo della Raccolta differenziata a Sersale, almeno leggendo l'avviso pubblicato dall'amministrazione comunale:

Si informa la cittadinanza che, a causa di problematiche legate al conferimento dei rifiuti presso gli impianti di smaltimento e stoccaggio regionali, attualmente in blocco, il servizio di raccolta differenziata (plastica, carta, cartone e vetro) è stato sospeso.
Gli uffici stanno lavorando su soluzioni alternative e, pertanto, il servizio dovrebbe riprendere entro la
fine della settimana.
Si invita pertanto la cittadinanza a non depositare, per i prossimi giorni e, comunque, fino a nuovo avviso, i sacchetti della differenziata (plastica, carta, cartone vetro).

Un avviso che mostra chiaramente serie crepe organizzative e che pone alcuni interrogativi.

Quali sono le "problematiche legate al conferimento dei rifiuti presso gli impianti di smaltimento e stoccaggio regionali"? Perché la differenziata si è tramutata in uno svantaggio? Quali sono le alternative da ricercare?

Secondo noi il punto critico del servizio risiede nella sua modalità di gestione in regime privatistico: privata è la gestione del servizio di raccolta e trasporto, privata è la gestione della piattaforma di conferimento, privati (dei cittadini!) sono i costi che il comune sostiene.

Nel Capitolato Speciale di Appalto del servizio, oltre ad un canone d'appalto fissato in 72.000 euro che il comune paga ad una ditta per il sistema Porta a Porta, si legge:

Per quanto riguarda il conferimento delle frazioni valorizzabili rientranti nei materiali soggetti all’accordo nazionale Anci – Conai e con altri consorzi di riciclaggio, l’Aggiudicatario potrà beneficiare direttamente dei corrispettivi del Conai o altri consorzi di riciclaggio, in quanto con la firma del contratto relativo al presente appalto, sarà automaticamente delegato dall’Amministrazione Comunale a percepire gli introiti.

Questo significa che la ditta che esegue il servizio incamera i corrispettivi della vendita di plastica, carta, vetro, alluminio avviati a riciclo. Al contrario, tutto ciò che non viene riciclato ma sversato in discarica, viene pagato a peso d'oro agli impianti regionali: si parla di oltre 120 E/ton. In sintesi nel 2013-2014, l'intero servizio di raccolta rifiuti è costato al comune di Sersale circa 415.000 euro. Nel 2013 il Comune di Sersale ha conferito in discarica circa 1600 ton di rifiuti, nel 2014 non è ancora possibile avere a disposizione i dati per capire se e di quanto la differenziata abbia ridotto tale cifra.

Nel 2014, il costo è schizzato a 519.000 E (+25%) in virtù dell'aumento dei costi di trattamento presso gli impianti regionali di Alli e Pianopoli.

I cittadini si chiedono dunque come mai la differenziata - che dovrebbe servire a ridurre la quantità di rifiuti in discarica e quindi a ridurre le tariffe - viene bloccata a causa dei problemi degli impianti regionali? 

Quando lo scorso anno organizzammo un'Assemblea Pubblica per una proposta popolare di raccolta differenziata (feb 2014), Gennaro Montuoro dei comitati per i beni comuni ce lo spiegò chiaramente.

Gli impianti di Alli e Pianopoli sono gestiti dalla medesima azienda privata, la Daneco. Ad Alli si conferisce anche la frazione valorizzabile (differenziato) e a Pianopoli si sversa l'indifferenziato. Per il differenziato, la Daneco dovrebbe pagare (circa tra 30 e 300 E/ton, a seconda della qualità) le ditte conferenti per la plastica, il vetro, ecc... per l'indifferenziato la Daneco riceve invece dal Comune circa 120 E/ton. A quale azienda privata conviene riciclare se c'è chi paga per sversare?

In questo arcano si nasconde il vero business dei rifiuti: grazie all'inadempienza degli enti locali e della regione in primis - che non ha ancora previsto un ciclo integrato dei rifiuti - il rifiuto si trasforma da risorsa pubblica in profitto privato. Infatti, attraverso lo stato emergenziale i rifiuti vengono convogliati in discarica a netto vantaggio dei gestori degli impianti. Il blocco di Alli non fa altro che dirottare rifiuti/soldi nelle discariche/casse di Daneco.

Premesso ciò, perché la differenziata è diventata uno svantaggio per Sersale?

Il Comune di Sersale ha preferito la via breve della gestione privata affidando a privati la gestione e il trattamento/riciclo dei rifiuti.

Se l'appalto prevede che il privato guadagni sulla differenziata mentre il comune paga il talquale in discarica, se il privato può bloccare il conferimento del differenziato per dirottarlo in discarica, e se il privato persegue solo i suoi profitti, allora è lecito porsi la domanda: qual'è la differenza tra fare e non fare la differenziata?

Ancora una volta ci rifacciamo a quanto abbiamo ascoltato da Mario Albino Guagliardi, Sindaco di Saracena, comune Riciclone 2012, nell'assemblea dello scorso febbraio:

Mario Albino Gagliardi ha istituito l'Azienda Speciale per l'acqua e i rifiuti, un organismo strumentale comunale previsto dal TUEL per i servizi operativi economici, efficaci ed efficienti. 

Una volta costituita l'Azienda Speciale, ha siglato Convenzioni con il Conai, Coreve, Corepla, ecc. - consorzi nazionali per il recupero di plastica, vetro, carta, acciaio, alluminio - che pagano al comune per avviare a riciclo dai 30 ai 296 E per tonnellata di plastica. Quindi il rifiuto, ha detto Gagliardi, smette di essere un peso e diviene una merce e come tale può portare guadagno.

Due operatori passano nei giorni stabiliti, Porta-a-Porta, e prelevano i sacchetti che vengono condotti all'Isola Ecologica Comunale. Qui altri operatori li separano per tipologia e i singoli materiali sono inviati ai consorzi - "non a ditte private, che poi ci fanno affari!" dice Gagliardi.

Dopo qualche anno il Comune di Saracena ha ridotto del 50% il costo per il servizio integrato RSU13 operatori lavorano allo spazzamento stradale e alla raccolta differenziata.

Gagliardi è stato perentorio nella spiegazione: bisogna internalizzare i servizi, chi dice che vanno concessi a privati sostiene gli interessi dei privati, le ditte che si offrono di condurre la differenziata lo fanno perché ricavano proventi dalla vendita dei materiali riciclati, perché non può farlo direttamente il Comune?

I proventi dalla vendita alimentano il bilancio comunale e vanno reinvestiti nel miglioramento del servizio, la qualità del servizio richiede apparecchiature e personale che costituiscono poi l'indotto per il territorio.

A Saracena con circa 300.000 E non ci sono cassonetti traboccanti, lavorano 13 persone e il bilancio è sano. Per di più non si sversa più in discarica.

Ha concluso Gagliardi: "ho semplicemente copiato quello che visto in Svizzera o in Trentino: sono a totale disposizione del Comune di Sersale per offrire un modello che si può attuare qui, da domani. Per permettere a Sersale di copiare".

Soluzioni alternative.

Se il Sindaco, che era presente alla nostra assemblea, avesse colto il sostegno di un collega avremmo potuto utilizzare i 500.000 E del bilancio comunale per avviare un servizio pubblico di raccolta differenziata:

  1. con un'Azienda speciale comunale si evitano le disfunzioni al servizio tipiche della logica di massimizzare i profitti dei privati, e si crea occupazione;
  2. con un'Isola Ecologica si evita la dipendenza dal conferimento all'impianto regionale, poiché il differenziato non finisce in discarica ma viene direttamente prelevato in loco dai consorzi nazionali: minor conferimento in discarica significa meno costi per i cittadini;
  3. con un servizio interamente pubblico i rifiuti diventano una risorsa: i proventi della vendita dei materiali condotti a riciclo rimpinguano le casse comunali e possono contribuire a ridurre le tariffe per i cittadini.

Inutile confidare "nel solito spirito di collaborazione sempre dimostrato dai sersalesi", i cittadini pagano già tariffe esorbitanti per un servizio inefficente, improduttivo, inquinante. La pazienza dei cittadini ha pur sempre un limite.

I cittadini si chiedono, oggi che il servizio è sospeso, a cosa è servito differenziare. Si chiedono dove sta la differenza.

NB: siamo sempre disponibili a contribuire alla ricerca di soluzioni alternative, ad investire in metodi di socializzazione dei problemi. Possiamo mettere a disposizione dell'amministrazione comunale i nostri contatti per "copiare" soluzioni di successo realizzate in altri comuni. Possiamo perché è solo attraverso la politica e la condivisione delle scelte che si amministra bene una comunità.

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Commento da Rifondazione Sersale su 20 Gennaio 2015 a 19:15

Da domani 21 gennaio 2015 riprende il servizio di raccolta differenziata sospeso la settimana scorsa.

Dagli uffici comunali comunicano che l'Amministrazione Comunale ha raggiunto un accordo con un'altra piattaforma di conferimento della frazione differenziabile, superando il blocco imposto dagli impianti di smaltimento di Alli.

Inutile dire che siamo felici della ripresa del servizio e speriamo che in futuro non ci siano altre interruzioni che frustrino i sacrifici e lo spirito di collaborazione dei cittadini per raggiungere un obiettivo - quello della differenziata - che è utile in bolletta e per l'ambiente.

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