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In data 11.02.2014 si è tenuto il Consiglio Comunale. Tralasciando gli altri punti all'ordine del giorno è necessario soffermarsi sull'ultimo e più importante “Ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato per l'esercizio 2013 – Relazione previsionale e programmatica e bilancio pluriennale 2013/2015 – Approvazione schemi – art. 259 TUEL 267/2000”.
Prima di entrare nel merito dell'ipotesi di bilancio occorre precisare che nell'anno 2013 il governo ha più volte prorogato i termini per la presentazione del bilancio di previsione, arrivando fino al 30 novembre 2013. E che il comune di Sersale ha dichiarato lo stato di dissesto finanziario il 26 luglio scorso.
Dalla dichiarazione del dissesto discendono alcune conseguenze: in primis la nomina, ai sensi dell'art 252 D.Lgs. 267/2000, di un Organo Straordinario di Liquidazione (volgarmente Commissario) con il compito di accertare la massa passiva dell'ente (leggi debiti del Comune verso terzi al 31/12/2012) e di procedere ad una trattativa coi creditori. Una volta accertata la massa passiva, si procede a contrarre un mutuo che il Comune (e non lo Stato!), quindi i cittadini, dovrà restituire annualmente. Questo mutuo graverà sui bilanci futuri del Comune di Sersale, quanto graverà non è ancora dato sapere visto che il Commissario ha prorogato al 28 febbraio la data per l'acquisizione dei debiti del comune.
In secondo luogo, una volta dichiarato il dissesto, l'Amministrazione Comunale riparte da zero con un nuovo bilancio liberato da quelle voci che ne hanno determinato il dissesto. Tuttavia l'Amministrazione è responsabile del risanamento delle finanze dell'ente attivando e portando al massimo le entrate e razionalizzando le uscite.
Prima di arrivare a questo bilancio 'risanato', l'art. 259 del D.Lgs. 267/2000 impone che “Il consiglio dell'ente locale presenta al Ministro dell'interno, entro il termine perentorio di tre mesi dalla data di emanazione del decreto di cui all'articolo 252, un'ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato”. La Commissione Ministeriale per la Finanza Locale deve poi apporre un visto a questa ipotesi che viene poi definitivamente adottata dal Consiglio Comunale e diviene Bilancio Riequilibrato dell'ente.
Ma è legittima l'approvazione di questa ipotesi di bilancio oltre il termine perentorio fissato dalla legge? personalmente ho richiesto che la mia dichiarazione fosse messa a verbale e inserita nel corpo della delibera:
Si rileva che ai sensi dell'art. 259, comma 1 del D.Lgs. 267/2000, “Il consiglio dell'ente locale presenta al Ministro dell'interno, entro il termine perentorio di tre mesi dalla data di emanazione del decreto di cui all'articolo 252, un'ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato”.
Premesso che il Comune di Sersale ha dichiarato il dissesto finanziario con Delibera di Consiglio Comunale n.32 del 26 luglio 2013 e che con DPR del 10 ottobre 2013 veniva nominata la dott.ssa Laura Rotundo quale Organo Straordinario di Liquidazione, la presente deliberazione di cui si tratta potrebbe essere adottata in palese violazione dell'art 259 TUEL essendo trascorsi 4 mesi (124 giorni) dalla data di emanazione del decreto di cui all'articolo 252 (“Composizione, nomina e attribuzioni” dell'Organo Straordinario di Liquidazione).
Pertanto ci si appella all'attività di assistenza e consulenza del segretario comunale per conoscere la legittimità dell'atto di cui si discute e gli eventuali effetti giuridici della tardiva adozione dell'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato.
La tardiva adozione dell'ipotesi di bilancio riequilibrato è la plastica dimostrazione che l'Amministrazione o non è consapevole della violazione di legge oppure la persegue determinando un atto di totale squalifica del Consiglio Comunale.
Questa amministrazione che ormai naviga a vista, da un lato non permette il risanamento finanziario perché punta esclusivamente al galleggiamento, dall'altro configura un atto di irresponsabilità verso l'organo di indirizzo che viene reso corresponsabile – nel caso di atto adottato in violazione di legge.
Pertanto si chiede che la presente dichiarazione ammessa al corpo della deliberazione venga trasmessa per conoscenza al Prefetto di Catanzaro, alla Corte dei Conti della Calabria, alla Commissione per la Finanza e gli Organici degli Enti Locali.
Il segretario comunale e il sindaco hanno ribattuto a questa supposizione sostenendo che il termine non è poi così perentorio, e che comunque sarebbe intervenuta una consultazione col Prefetto di Catanzaro, di cui siamo venuti a conoscenza solo in Consiglio, il quale avrebbe "interpretato" il termine per la redazione dell'ipotesi di bilancio a decorrere dalla data di insediamento del Commissario (23.11.13)
Noi riteniamo che l'interpretazione della legge debba essere letterale e che Sindaco e Segretario Comunale si assumono la responsabilità dell'adozione di questa delibera di bilancio.
Infatti nel concreto avviene che il Decreto di Nomina del Commissario è datata 10 ottobre 2013, pertanto l'ipotesi di bilancio riequilibrato doveva essere adottata entro e non oltre il 10 di gennaio. Il Consiglio Comunale ha quindi adottato una delibera in grave violazione della legge? (art. 259 D.Lgs. 267/2000), e secondo quanto stabilito dal combinato disposto dagli artt. 262 e 141 "I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'interno:
a) quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per gravi motivi di ordine pubblico;".
Il nostro augurio è di sbagliarci nella rigorosa interpretazione delle leggi, anche perché riteniamo che la Giunta Torchia debba assumersi la responsabilità del risanamento dopo aver provocato il dissesto. Il nostro augurio è che la tardiva adozione dell'ipotesi di bilancio non comporti altre gravi conseguenze per la cittadinanza.
La nostra valutazione politica è quella di registrare, qualora l'Amministrazione abbia agito in violazione della legge, l'assoluta inadeguatezza a perseguire gli obiettivi di risanamento e la volontà di squalificare, escludere, il consiglio comunale da qualsiasi opportunità di concorrere alla vita politica del comune.
Il Consigliere Comunale
Antonio Borelli
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Commento
Facendo una ricerca sul sito del Ministero dell'Interno ho scoperto questo studio sul dissesto finanziario degli enti locali. A quanto pare solo nel governo delle larghe intese, quando Alfano ti da una mano, il termine perentorio si intende "facoltativo"!!!
Per un'analisi più specifica leggi "Bilancio di previsione, si punta a galleggiare."
Dopo aver confutato la legittimità della delibera di approvazione dell'ipotesi di bilancio..., nella seduta di Consiglio dell'11.02.2014 abbiamo passato in disamina l'ipotesi nel merito.
Riporto qui di seguito una sintesi del mio intervento e le mie osservazioni a posteriori.
Innanzitutto bisogna chiarire che l'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato si configura come un vero e proprio bilancio di previsione, che si sarebbe dovuto approvare nell'anno 2013, ma in seguito a diverse proroghe del Governo si è giunti alla data ultima del 30 novembre 2013.
Con il bilancio di previsione si provvede a determinare le risorse che l'Amministrazione ritiene necessarie per garantire i servizi e le prestazioni. Prima di procedere nel merito occorre precisare che tale ipotesi di bilancio, che andrà vagliata dalla Commissione Centrale per la Finanza degli Enti Locali, presso il Ministero degli interni, è stata 'depurata' dagli elementi di criticità emersi nell'analisi della Corte dei Conti che ha portato alla dichiarazione di dissesto.
La prima osservazione che occorre riportare a riguardo dell'ipotesi di bilancio riequilibrato è che si tratta di conti che tornano... come si desume dal BILANCIO DI PREVISIONE 2013 QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO.
Nell'equilibrio generale abbiamo 5.485.209,52 E. in entrata e 5.485.209,52 E. in uscita, tuttavia guardando meglio le caratteristiche dell'entrata e della spesa abbiamo che il totale delle entrate (titoli I-II-III) è di 3.048.681,34 E., mentre sussistono 4.518.189,52 di uscite (titoli I-III) e questo dimostra una differenza negativa di 1.469.508,19.
Per far fronte a questo eccesso di spesa rispetto alle entrate si è proceduto contabilizzando un anticipo di tesoreria di circa 760.000 euro e un prestito della Cassa Depositi e Prestiti di circa 700.000. Se guardiamo infatti al titolo V delle entrate ("entrate derivanti da accensioni di prestiti") ritroviamo il numero magico di 1.469.508,19.
Non essendo un esperto di bilanci e di contabilità posso fidarmi dell'equazione numeraria che dice che il bilancio di previsione chiude in pareggio e quindi è riequilibrato. In realtà a me sembra che queste entrate una tantum come il prestito CC.DD.PP e l'anticipo di tesoreria servono a finanziare la spesa corrente, e quindi il prossimo anno ne troveremo conseguenza...
Per di più nella RELAZIONE DEL REVISORE DEI CONTI leggiamo quanto segue:
Il ricorso all’anticipazione di cassa deve essere il minore possibile, in quanto come l’esperienza insegna, la necessità di ricorrervi in maniera massiccia evidenzia un deficit di cassa che non si giustifica semplicemente con lo sfasamento temporale dei tempi di realizzazione delle entrate e delle uscite ma è il segnale che strutturalmente le esigenze di spesa innescate da stanziamenti di bilancio non vengono sufficientemente coperti dall’effettiva capacità di entrata.
Inoltre entrambe le mosse messe in atto dall'Amministrazione nel corso del 2013 per far tornare i conti ci costano circa 40.000 euro di interessi per la restituzione del prestito e per la ricostituzione dell'anticipo di tesoreria.
Oltre a ciò, va data menzione del tentativo dell'Amministrazione di aumentare al massimo le tariffe e le entrate proprie (titoli I-II-III) e di ridurre le spese.
Per le Entrate segnalo le seguenti curiosità:
per effetto del superamento nel corso dell’esercizio 2012 del limite massimo previsto per l’ indebitamento, non ha previsto per l’anno 2013 il ricorso a forme di finanziamento per le spese di investimento. Vi è l’obbligo, perciò, di rientro come previsto dalla L.311/2004, art. 1, comma 45.
Tale rientro deve essere previsto, per quota parte anche nel 2013, previsione che non è stata stanziata. In merito il revisore invita ad una programmazione coerente con il rispetto delle disposizioni normative.
Per la Spesa invece:
Infine l'ultimo rilievo posto dal revisore
il revisore evidenzia la necessità che anche i Fondi vincolati, alla data del 31.12.2012 ed usati per finalità diverse da quelle cui erano destinati e non ancora reintegrati, debbano trovare specifica copertura anche nell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato.
Tutto ciò premesso ho argomentato come segue il mio voto contrario a questo piano:
Il fatto che si proceda con piccoli tagli, con anticipazioni e equilibrismi contabili per mantenere il pareggio, unitamente al fatto che l'Amministrazione arriva puntualmente all'ultimo minuto nell'adozione di atti strategici dimostra quanto sia inadeguata a perseguire gli obiettivi di risanamento finanziario.
Gli sforzi condotti per far tornare i conti, a nostro avviso, non saranno ricompensati da un miglioramento strutturale del bilancio comunale. Ne è dimostrazione il fatto che l'Amministrazione non abbia voluto affrontare, a sei mesi dalla dichiarazione del dissesto, i nodi della spesa pubblica: internalizzazione dei servizi, riduzione dei costi per lo smaltimento dei rifiuti, razionalizzazione delle risorse idriche.
Sciogliendo questi grandi nodi si possono liberare circa 400.000 euro da utilizzare per la spesa corrente, per evitare che il peso del debito stritoli i servizi e riduca l'offerta per i cittadini. Quelli che alla fine pagano sempre...
Il Consigliere Comunale
Antonio Borelli
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