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Dopo aver confutato la legittimità della delibera di approvazione dell'ipotesi di bilancio..., nella seduta di Consiglio dell'11.02.2014 abbiamo passato in disamina l'ipotesi nel merito.
Riporto qui di seguito una sintesi del mio intervento e le mie osservazioni a posteriori.
Innanzitutto bisogna chiarire che l'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato si configura come un vero e proprio bilancio di previsione, che si sarebbe dovuto approvare nell'anno 2013, ma in seguito a diverse proroghe del Governo si è giunti alla data ultima del 30 novembre 2013.
Con il bilancio di previsione si provvede a determinare le risorse che l'Amministrazione ritiene necessarie per garantire i servizi e le prestazioni. Prima di procedere nel merito occorre precisare che tale ipotesi di bilancio, che andrà vagliata dalla Commissione Centrale per la Finanza degli Enti Locali, presso il Ministero degli interni, è stata 'depurata' dagli elementi di criticità emersi nell'analisi della Corte dei Conti che ha portato alla dichiarazione di dissesto.
La prima osservazione che occorre riportare a riguardo dell'ipotesi di bilancio riequilibrato è che si tratta di conti che tornano... come si desume dal BILANCIO DI PREVISIONE 2013 QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO.
Nell'equilibrio generale abbiamo 5.485.209,52 E. in entrata e 5.485.209,52 E. in uscita, tuttavia guardando meglio le caratteristiche dell'entrata e della spesa abbiamo che il totale delle entrate (titoli I-II-III) è di 3.048.681,34 E., mentre sussistono 4.518.189,52 di uscite (titoli I-III) e questo dimostra una differenza negativa di 1.469.508,19.
Per far fronte a questo eccesso di spesa rispetto alle entrate si è proceduto contabilizzando un anticipo di tesoreria di circa 760.000 euro e un prestito della Cassa Depositi e Prestiti di circa 700.000. Se guardiamo infatti al titolo V delle entrate ("entrate derivanti da accensioni di prestiti") ritroviamo il numero magico di 1.469.508,19.
Non essendo un esperto di bilanci e di contabilità posso fidarmi dell'equazione numeraria che dice che il bilancio di previsione chiude in pareggio e quindi è riequilibrato. In realtà a me sembra che queste entrate una tantum come il prestito CC.DD.PP e l'anticipo di tesoreria servono a finanziare la spesa corrente, e quindi il prossimo anno ne troveremo conseguenza...
Per di più nella RELAZIONE DEL REVISORE DEI CONTI leggiamo quanto segue:
Il ricorso all’anticipazione di cassa deve essere il minore possibile, in quanto come l’esperienza insegna, la necessità di ricorrervi in maniera massiccia evidenzia un deficit di cassa che non si giustifica semplicemente con lo sfasamento temporale dei tempi di realizzazione delle entrate e delle uscite ma è il segnale che strutturalmente le esigenze di spesa innescate da stanziamenti di bilancio non vengono sufficientemente coperti dall’effettiva capacità di entrata.
Inoltre entrambe le mosse messe in atto dall'Amministrazione nel corso del 2013 per far tornare i conti ci costano circa 40.000 euro di interessi per la restituzione del prestito e per la ricostituzione dell'anticipo di tesoreria.
Oltre a ciò, va data menzione del tentativo dell'Amministrazione di aumentare al massimo le tariffe e le entrate proprie (titoli I-II-III) e di ridurre le spese.
Per le Entrate segnalo le seguenti curiosità:
per effetto del superamento nel corso dell’esercizio 2012 del limite massimo previsto per l’ indebitamento, non ha previsto per l’anno 2013 il ricorso a forme di finanziamento per le spese di investimento. Vi è l’obbligo, perciò, di rientro come previsto dalla L.311/2004, art. 1, comma 45.
Tale rientro deve essere previsto, per quota parte anche nel 2013, previsione che non è stata stanziata. In merito il revisore invita ad una programmazione coerente con il rispetto delle disposizioni normative.
Per la Spesa invece:
Infine l'ultimo rilievo posto dal revisore
il revisore evidenzia la necessità che anche i Fondi vincolati, alla data del 31.12.2012 ed usati per finalità diverse da quelle cui erano destinati e non ancora reintegrati, debbano trovare specifica copertura anche nell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato.
Tutto ciò premesso ho argomentato come segue il mio voto contrario a questo piano:
Il fatto che si proceda con piccoli tagli, con anticipazioni e equilibrismi contabili per mantenere il pareggio, unitamente al fatto che l'Amministrazione arriva puntualmente all'ultimo minuto nell'adozione di atti strategici dimostra quanto sia inadeguata a perseguire gli obiettivi di risanamento finanziario.
Gli sforzi condotti per far tornare i conti, a nostro avviso, non saranno ricompensati da un miglioramento strutturale del bilancio comunale. Ne è dimostrazione il fatto che l'Amministrazione non abbia voluto affrontare, a sei mesi dalla dichiarazione del dissesto, i nodi della spesa pubblica: internalizzazione dei servizi, riduzione dei costi per lo smaltimento dei rifiuti, razionalizzazione delle risorse idriche.
Sciogliendo questi grandi nodi si possono liberare circa 400.000 euro da utilizzare per la spesa corrente, per evitare che il peso del debito stritoli i servizi e riduca l'offerta per i cittadini. Quelli che alla fine pagano sempre...
Il Consigliere Comunale
Antonio Borelli
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