L'AltraSersale

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Domenica 25 ottobre 2009 la Giunta Comunale di Sersale si è rivolta con pubblico manifesto ad uno dei cittadini apostrofandolo con parole del tipo "articolista maldestro ... ignorante della lingua italiana ... ma anche 'dotto compagno rifondarolo'... annebbiato dall'odio politico e rancore personale ... redattore di manifesti strumentali ... maleducato ... e infine anche ecoterrorista".

A ognuno di voi, lettori di questo post, spetta trarre le conclusioni che più preferite, questo è solo uno spazio dedicato alla letteratura.
E oggi vi propongo uno delle più belle pagine uscite dalla penna di un autore contemporaneo, appartenente alla scuola del post-modernismo fascista. Lo stile assomiglia in parte ai roventi editoriali di Littorio Feltri (uno dei caposcuola, quello che ha sputtanato in prima pagina il direttore del giornale cattolico Dino Boffo), se non fosse che nel brano - tratto dalle sudate carte di un Amministrazione solerte - mancano, per estremo senso di educazione dell'autore, parolacce e insulti personali apertamente espressi. Tuttavia sono ben presenti, e argutamente incastonati nella pagina, insulti di ogni sorta, spesso anche contraddittori. Ma purchè essi ci siano: si leggano e magari colpiscano.

Prima di commentare questo grande prodotto letterario è consigliabile al lettore distratto di prendere visione dei seguenti documenti, giusto per avere cognizione dello svolgimento dei fatti che hanno dato ispirazione all'autore:
- "Scuola, le proteste dei genitori", articolo giornalistico apparso su Calabriaora del 18 ottobre 2009, ore 6.00;
- "Amministrazione latitante", volantino di Rifondazione Comunista, pubblicato nei consueti luoghi di diffusione di Sersale, domenica 18 ottobre, ore 11.00;
- "Ordine e disciplina", post sul blog di Rifondazione Comunista pubblicato il 21 Ottobre 2009, ore 21:00;
- "Senza titolo", manifesto della Giunta Comunale in risposta a "Amministrazione latitante", pubblicato nei consueti luoghi di diffusione di Sersale sabato 24 ottobre, ore 19.00 (lettura obbligatoria);



Storia di un "maleducato"


Antonio Borelli è militante del PRC più o meno dal 1997, tesserato dal 2002, candidato e non eletto nella lista di centrosinistra alle comunali del 2007, corrispondente locale del quotidiano Calabria Ora dal dicembre 2007, segretario di Rifondazione dal luglio 2009. Nella storia è descritto alternativamente come articolista, militante o blogger di rifondazione. Ha due grossi difetti: non sopporta l'arroganza ed è comunista!
"Non meglio precisato assessore comunale all'educazione" è stato militante della destra sociale italiana, poi AN, eletto consigliere e assessore comunale per due mandati, designato vice-sindaco della lista di destra-centro-sinistra che (mal)governa a Sersale da 7 anni, 4 mesi e 29 giorni. Attualmente è politicamente nervoso ed è l'unico della sua compagine a cercare di fare qualcosa che possa essere vagamente chiamata 'politica'.

Sabato 17 ottobre 2009 Antonio si reca, occasionalmente avvisato da una collega giornalista, ad una riunione dei genitori degli alunni delle scuole di Sersale che vogliono incontrare l'amministrazione, per avere chiarimenti sugli aumenti delle tariffe per la mensa e pulmino scolastico.
L'amministrazione con messaggio autografo comunica l'impossibilità di essere presente per impegni assunti in precedenza da ogni suo membro, per l'esiguità dei tempi dell'invito e per la difficoltà di identificare chi siano i suddetti genitori, ma informa di essere disponibile a successivi incontri. Alla lettura della missiva comunale i suddetti genitori, circa 300 persone mocciosi inclusi, si infuriano e si sentono presi in giro da quel "non meglio identificabili" a loro rivolto.
Antonio-l'articolista prende appunti, intervista i presenti, e nel pomeriggio scrive il suo articolo e lo invia (alle ore 14.43 dice la sua mail) alla redazione di Calabria Ora, che lo dà alle stampe nella notte seguente.
Alle 18.00 circa Antonio-il 'dotto compagno rifondarolo', incontra il suo compagno di partito e consigliere comunale Pasquale Colosimo, gli racconta della mattinata e decidono di scrivere un manifesto per una critica politica al modo di amministrare della Giunta.
Domenica mattina i due diffondono il suddetto manifesto, intitolato "...latitanti", nei bar di Sersale. Pochi minuti dopo "il non meglio precisato assessore all'educazione" ritira da uno dei bar il manifesto che sparisce, come spariscono in pochi giorni anche quelli affissi negli altri bar. Martedì 20 ottobre si svolge una nuova riunione tra genitori e amministrazione: l'Amministrazione rende le sue ragioni. Il consigliere comunale del PRC si presenta (anche se non invitato) alla riunione, indetta questa volta dall'Amministrazione. E qui ascolta alcune versioni dei fatti non rispondenti all'andamento dell'azione amministrativa dei mesi precedenti. Telefona ad Antonio e gli racconta la sua versione. Antonio-il blogger di Rifondazione, decide di scrivere un post intitolato "ordine e disciplina" nel quale cerca, maldestramente, di spiegare che "il non meglio precisato assessore" utilizza strumentalmente le dichiarazioni prodotte in consiglio comunale dal consigliere Colosimo (il quale aveva apprezzato la forma in cui era stato redatto il bilancio (dall'ufficio), pur non approvandone il contenuto) e di sottolineare quanto le risposte degli amministratori siano evasive e poco soddisfacenti a detta degli stessi presenti, che chiedono a gran voce "si, ma alla fine quanto costano sti pulmini?!".
"Il non meglio precisato assessore", come desumiamo dallo stile letterario utilizzato, redige il manifesto affisso domenica 25 ottobre nel quale, senza rendere spiegazione alcuna del perchè degli aumenti e delle assenze, attacca Antonio-l'articolista-il compagno rifondarolo-il blogger, tutti e tre insieme.

Questa è la narrazione dei fatti. Ma prima di procedere nel commentare tale manifesto è opportuno chiarire che ad Antonio-articolista-militante-blogger non gliene po' fregà de meno degli insulti, delle insinuazioni e delle accuse dell'autore fascista post-moderno, tranne che per due cose:
1) l'autore, definendo Antonio maleducato ha offeso i suoi genitori, perchè evidentemente non gli hanno saputo trasmettere i giusti ideali di Dio, Patria e Famiglia e quindi è cresciuto irritante e comunista;
2) l'autore, dicendo che Antonio è dotato di "una assoluta ignoranza della lingua italiana, che mal si concilia con titoli di studio posseduti", è tornato ad offendere i suoi genitori (alludendo al fatto che essi sono stati stupidi a pagare anni di università che non hanno dato frutti adeguati), e per di più si è arrogato il diritto di stabilire che l'Università di Napoli "l'Orientale" forma allievi ignoranti.

Detto ciò, è con assoluto piacere storico-letterario che lo scrivente analizzerà gli insulti e le minacce con cui l'Amministrazione Comunale di Sersale si rivolge ai propri cittadini. Uno stile probabilmente consolidato nel tempo: ora affiggendo minacciosi manifesti direttamente sulle porte degli avversari politici, ora minacciando querele e azioni giudiziarie contro militanti di partito per dichiarazioni intellettualmente oneste, talvolta aizzando i cittadini contro i consiglieri di minoranza, talatra inviando i carabinieri nei bar frequentati dai ragazzi di sinistra, intimidendo verbalmente anche altri giornalisti colpevoli di aver riportato delle dimissioni del sindaco...

Dunque, nel manifesto rivolto ad un anonimo articolista-militante di nome Antonio, la Giunta esordisce citando Fabrizio De André non sapendo che, nella canzone, "Il Bombarolo" se la prende con chi ha il potere ("Potere troppe volte delegato ad altre mani,/sganciato e restituitoci dai tuoi aeroplani,/io vengo a restituirti un po' del tuo terrore/del tuo disordine/del tuo rumore") e quindi in questo caso l'insulto può essere inteso come un complimento nei riguradi di Antonio? perchè avrebbe egli il potere di terrorizzare una Giunta indifesa con i suoi violenti scritti?!

Poi, è semanticamente discutibile la scelta di attaccare indistintamente l'articolista, il rifondarolo e il blogger dimostrando quanto la Giunta non abbia mai capito la distinzione dei ruoli, delle forme e, a questo punto, anche delle sostanze delle cose che si scrivono.
Se, come si insinua, il lavoro (tralatro non retribuito) dell' "articolista" sarebbe orientato dalla strumentalizzazione politica, probabilmente egli non avrebbe scritto quasi 120 articoli in 2 anni. Qui di seguito è riportata una tabella ragionata degli articoli: in verde i pezzi in cui si parla di manifestazioni culturali, musica, ecc.; in giallo quelli dedicati alla vita amministrativa di Sersale; in rosso, quelli dedicati alla politica. L'impronta cromatica del verde e i titoli danno un primo, superficiale, conto dell'assoluta faziosità dell'articolista.


Se fosse così fazioso, l'articolista non avrebbe sicuramente dato spazio all'inaugurazione della sede di Forza Nuova, o all'intitolazione delle aule della scuola media, alle feste o ai lavori pubblici dell'amministrazione. Nella sua attività di articolista non si vedono chiare volontà di strumentalizzare, per bassi fini politici.

In seguito il redattore del manifesto dell'Amministrazione accusa, sempre indistintamente il giornalista e il militante, di aver travisato ed interpretato in maniera scorretta il contenuto della missiva inviata dall’amministrazione comunale agli organizzatori della riunione per scusarsi dell’assenza.
Quando una persona avvisa di non poter essere presente, a causa di non specificati impegni pregressi e perchè invitato con scarso preavviso, da persone definite non identificabili, credo che voglia sostanzialmente dire: grazie dell'invito ma non posso venire perchè sono impegnato, e poi non ho capito chi siete e ho avuto poco tempo per organizzarmi. Ma son pur sempre punti di vista orientati...

L'espressione “non meglio identificati genitori” (tratta dalla lettera inviata alla riunione dei genitori) è stata definita oltraggiosa nel manifesto di RC, ma non nel senso che "non identificabile" è una parolaccia: secondo voi, chi mai saranno i genitori degli alunni delle scuole di Sersale? Gente di Cropani?
Se un'amministrazione non conoscesse i suoi cittadini, neanche orientativamente e dopo 7 anni e mezzo, e avesse anche bisogno di documenti a vista per interloquire con loro allora saremmo proprio allo stato di polizia.
L'articolista riportando l'espressione ha solo dato la notizia che la giustificazione dell'amministrazione per la sua assenza è suonata strana alla maggior parte dei presenti a quella riunione. L'articolista era presente e ha sentito le risate della gente.
Mentre l'espressione “un non meglio precisato assessore”, sempre come scritto nel manifesto di Rifondazione, è chiaramente ironica: si sa che il non-meglio-precisato assessore è quello competente per materia, anche se assomiglia molto all'ardito autore del pamphlet di domenica 25. Altrettanto ironico era il titolo del manifesto di RC (...latitanti), così come lo sono stati tutti i manifesti redatti dal locale circolo PRC;
L'assoluta ignoranza della lingua italiana, che mal si concilia con titoli di studio posseduti, può essere forse causa della scarsa comprensione che il lettore amministrativo ha avuto sia dell'articolo che del manifesto. Ma se il 70% dei sersalesi, come risulta dai sondaggi, ha compreso sia l'uno che l'altro allora l'ignoranza - nel senso di non sapere che esistono forme di comunicazione diverse dalla purga e dal manganello e basate anche sulla satira e il sarcasmo - non appartiene di certo al dotto compagno rifondarolo!

A riguardo l'articolista dice che: tale ignoranza non giustificherebbe il fatto che l'articolista ha conseguito ben due titoli di studio presso un'università dello Stato italiano, nei tempi previsti dalla legge e con il massimo dei voti, redigendo ben due tesi di cui una utilizzata dal suo relatore per tenere un seminario. E non giustificherebbe neanche che lo stesso lavora da più di sei mesi come consulente della Regione Campania, precisamente nell'ufficio stampa curando addirittura il blog dell'Assessore alle Politiche Sociali.
Meriti professionali e di studio che smentiscono inoltre che nella sua mente annebbiata egli abbia l’odio politico e il rancore personale per l'artista che ha concepito lo scritto dell'amministrazione. Per alcuni versi il militante potrebbe avere in odio profondo quella feccia che siamo usi definire fascista e potrebbe serbare rancore per coloro che, ispirandosi a quella barbarica ideologia, affrontano con la violenza fisica e verbale ogni differenza di pensiero, di cultura politica, di attitudini sessuali e cultuarli... ma quello stesso militante, in quanto cittadino italiano, educato ai valori costituzionali della libertà, rispetta perfino il pensiero della suddetta feccia. Il suo rancore personale non l'avrebbe mai spinto a scrivere privatamente e sulla stampa della propria vicinanza e solidarietà al Sindaco di Sersale, per gli attentati subiti.

Però all'articolista-militante può esser venuto il dubbio che il non aver mai ritirato le pergamene celebrative realizzate dall'Amministrazione Comunale per i laureati sersalesi valga come certificazione d'ignoranza? O che forse, vista le ben note infiorescenze letterarie di cui è stata capace la stessa amministrazione, è necessario frequentare un corso di avvocatese per potersi definire colto?

L'articolista - lo stesso che scrive i manifesti e gli articoli di giornale, che avremmo voluto presente anche all’incontro di martedì 20 ottobre ma, lo sappiamo, quando c’è da confrontarsi sulle cose che scrive (basta ricordare l’incontro con i baristi nella sala consiliare nel mese di luglio del 2008!), lascia sempre da solo il compagno di partito - non sarebbe tenuto a giustificarsi per essere stato assente ad un evento a cui non è stato mai invitato e di cui non ha ricevuto comunicato stampa, come avviene quando invece l'amministrazione incensa centenari, elogia preti o brinda a feste e festini; ma giusto per la cronaca, in quella data si stava recando al lavoro di cui sopra, e sempre per la cronaca la data dell'incontro coi baristi non è luglio 2008 bensì settembre 2007!!!
E anche in quel caso, l'amministrazione seguì il Codice Rocco per scagliare i baristi contro il PRC. (Per chi sia curioso qui si può scaricare la lettera ai baristi nella quale si spiegavano le leggittime opinioni di un partito).

Per di più, lo squadrismo non è lo stile politico del partito di cui l'articolista-militante fa parte: il suo compagno di partito è stato candidato a sindaco, quindi, si suppone che abbia la capacità di intendere e volere per rappresentarsi e difendersi da solo.

Infine, può darsi che tra le tante fesserie ed inesattezze rinvenibili negli scritti (manifesto, articolo di giornale e sito internet) di rifondazione comunista di Sersale, ci possa essere stata qualche inesattezza. Ma queste non cancellano il seguente dato politico e di cronaca: a tutt'oggi non è ancora chiaro a cosa si ascrivano quegli aumenti, e perchè ben 7 amministratori erano assenti in quel giorno. Dal punto di vista della comunicazione, dall'alto della sua ignoranza l'articolista, maldestramente, continua a sostenere che l'Amministrazione non abbia fornito spiegazioni soddisfacenti.

In ultimo, il versetto più sublime dell'intero ordito amministrativo uscito domenica scorsa è la supposizione che l'articolista, oltre ad essere militante e blogger, sia anche una sorta di ecoterrorista. La frase da scolpire nella memoria del popolo è l’educazione, infatti, è il tratto distintivo dei suoi comportamenti pubblici e privati; educazione che è mancata a “qualcuno” allorquando si è trattato di distruggere (di notte e di nascosto) la palizzata del cantiere di Piazza Italia.
L'articolista non riesce a immaginare chi sia questo "qualcuno", forse uno che agisce alla stregua di chi manda i carabinieri nei bar, a spiare le sezioni, a indagare su presunte scritte sui muri... di sicuro l'articolista, condannerebbe a distanza di tempo questi atti.
Ma il militante, faccituastu e scostumatu, direbbe che quella sera a Piazza Italia si sono messe in atto forme di contestazione all'arroganza di un potere che non ha mai assecondato il confronto, con le stesse modalità e con largo anticipo rispetto ai più famosi NO TAV, NO PONTE, NO MOSE.

L'intera opera letteraria, aldilà del suo stile metrico e semantico-letterale (tralaltro confuso e contraddittorio), mette in luce un significato chiaro: il Potere, da Arcore a supra 'a via nova, pretende che il ruolo del giornalista sia quello di "far amare agli schiavi la loro schiavitù: ecco qual'è il compito ora assegnato negli stati totalitari ai ministeri della propaganda, ai caporedattori dei giornali e ai maestri di scuola".

"Per un giornalista, fare delle domande o formulare delle opinioni non è altro che la sua funzione e il suo diritto. Ma un cittadino che svolge il suo lavoro non può essere esposto al ricatto di vedere trascinata nel fango la propria vita privata. E una persona che pone delle domande, non può essere tacitata e denunciata per averle poste." - Roberto Saviano, Cosa vuol dire libertà di stampa - La Repubblica, 2 ottobre 2009

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