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La risposta della Casta dei Giornalisti della Calabria

Più di un mese fa avevo scritto su questo blog a riguardo dell'ampia discrezionalità dell'Ordine dei Giornalisti della Calabria. In quell'occasione avevo narrato del diniego, reiterato, verbale e (secondo me) irrazionale, alla presentazione da parte mia dell'istanza d'iscrizione all'albo dei giornalisti: nel giugno 2010 per l'assenza del corso di formazione che l'ordine doveva organizzare, nel gennaio 2011 per l'assenza del certificato del nuovo direttore di Calabriaora, nel febbraio 2011 per espressa dichiarazione del Presidente ("con questa retribuzione la sua domanda sarà sicuramente rigettata [...] deve dimostrare di avere una retribuzione lorda di almeno 3000€").

 

Quest'ultimo requisito, unitamente alla previsione di un "contratto di collaborazione continuativa" - come esplicitato dal Presidente Soluri - non era espressamente previsto dal vademecum (DOCUMENTI PUBBLICISTI 2010.doc) che lo stesso ordine consegna. Allora ho chiesto chiarimenti e il Presidente si è detto disposto a fornirmeli solo per iscritto.

Sicchè ho chiesto l'accesso agli atti amministrativi a norma della legge 241/1990 in data 19 febbraio 2011, comunicazione che l'ordine riceve: prot. 056 del 28/02/2011. Perchè l'ordine è un Ente Pubblico e quindi soggetto al diritto amministrativo ed eventualmente responsabile di lesione di interesse leggittimo.

 

Tralasciando che la risposta del Presidente parte dall'Ordine solo in data 29/03/2011, prot. n. 080, ben oltre i 30 giorni previsti dalla legge, è opportuno renderne il mondo edotto.

 

 

Nella sua risposta, il Presidente è un po' impreciso su alcune cose.

Quando a pag 1 dice che nel nostro incontro del 14/2/2011 "non avevo alcuna istanza pronta da presentare dovendo ancora effettuare i versamenti previsti", il Presidente dimentica che io mi ero recato all'ordine proprio per sapere se valesse la pena fare i versamenti non potendo dimostrare la mia frequenza ai corsi di formazione indetti dall'ordine. La sua risposta che la mia istanza sarebbe stata rigettata di sicuro perchè non in possesso di una retribuzione di 3000€ e un contratto di collaborazione continuativa è più eloquente che un rifiuto espresso!

 

Il fatto che io abbia "cominciato ad assumere un atteggiamento sopra le righe [...] culminato con una serie di valutazioni anche offensive nei confronti dell'Ordine" è vero. Ma provate voi a restare calmi dopo 8 mesi che si viene presi in giro, a volte dal funzionario amministrativo a volte dal presidente, e ogni volta con requisiti nuovi, con risposte evasive e sbrigative. Provate a rimanere calmi quando vi si dice in faccia che non solo non avete titolo a presentare domanda ma siete anche sfruttati dal vostro editore, e che questi sono fatti vostri. Restate calmi voi, se ce la fate, quando chiedete informazioni a coloro che dovrebbero tuttelarvi e cpstoro invece mostrano ostracismo, violando palesemente anche le comuni regole del diritto amministrativo (mi urge sottolineare che nell'ultimo mese non mi si è voluto fornire il numero di protocollo della mia richiesta di accesso ai documenti, che il funzionario non ha voluto dichiarare le proprie generalità). 

 

Quando infine il Presidente dice che io "alla data del 30 giugno 2010 [non] ero in possesso dei requisiti formali prescritti dal vademecum allegato (datato dicembre 2010!)" devo precisare che:

  1. per un mero errore di distrazione non ho allegato il vademecum inviatomi da tale G.Natrella in data 4 febbraio 2010 (e datato dicembre 2009), ma quello datato dicembre 2010 (DOCUMENTI PUBBLICISTI 2010.doc);
  2. ad ogni modo, anche in quest'ultimo non è previsto il requisito della retribuzione di 3000€ e il contratto di collaborazione.

 

Perciò, se c'è qualcosa che "stride concettualmente e cronologicamente" come accusa Lei, caro presidente, sono i vademecum e le dichiarazioni dell'Ordine!!!

Visto che, secondo la sua risposta, i requisiti dei 3000€ e della collaborazione continuativa sono stati adottati in data 28 luglio dal Consiglio dell'Ordine (vedi pag.3).

 

Ma il guaio peggiore non è che a causa di questi 'stridori' abbia perso un anno nel presentare una domanda d'iscrizione. No, il problema è l'ermetismo, l'ostracismo e il merito dei requisiti.

 

Prevedere infatti che gli aspiranti pubblicisti debbano dimostrare una retribuzione "compresa tra i 2400 e i 3000 euro lordi (nei due anni)" e che "la collaborazione è stata retribuita con continuità e regolarità", come previsto dai punti 7 e 5 del vademecum adottato in data 28 luglio 2010 è un vero e proprio schiaffo alla dignità dei lavoratori e dei collaboratori.


Perchè questa comunicazione è stata sottaciuta fino al 29 marzo 2011 e quindi nessuno si è potuto rivalere nei confronti del proprio editore per chiedere condizioni contrattuali e retributive adeguate?

 

Perchè si chiedono tali condizioni contrattuali che nessuno, come è noto, può dimostrare? L'ordine ha forse il prosciutto sugli occhi sulle condizioni di lavoro dei collaboratori aspiranti pubblicisti o sulle condizioni economiche delle testate locali?

 

Perchè si introducono tali inacquisibili requisiti? Forse per limitare l'accesso all'albo, visto che nessuno ha un contratto e una retribuzione da giornalista prima di diventare pubblicista?

 

Perchè tali requisiti compaiono solo oggi, dopo la mia richiesta scritta, sugli atti dell'ordine? Forse per utilizzarsi con molta discrezionalità nell'accoglimento delle istanze?

 

La risposta che mi viene d'impeto è la stessa che ho sputato in faccia al Presidente nel nostro colloquio del 14 febbraio scorso: "L'Ordine dei Giornalisti della Calabria tutela solo ed esclusivamente una casta"!!!

Il fatto che il vademecum del 28 luglio 2010 sia stato adottato in una riunione del consiglio avvenuta eccezionalmente nel santuario di Polsi aggiunge un sapore particolare all'intera vicenda!

 

 

PS: nella risposta del Presidente mi è stata finalmente comunicata la data dei corsi di formazione dell'Ordine; si terranno gratuitamente il 13 e 14 aprile, basta iscriversi via mail (info@odgcalabria.it) o via fax (0961/747467).

 

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