L'AltraSersale

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Diario Elettorale #5 - 'Cover stories', racconti che coprono i fatti.

La campagna elettorale prende forma. C'è chi è ancorato al '900 e si dedica ancora ai volantini, alle riunioni, a discutere faccia a faccia... e chi ha capito tutto del marketing politico di #solocosebelle.

Il marketing è una strategia pensata apposta per vendere un prodotto, ed ha un indubbio vantaggio: vende e fa acchiappare "Mi Piace" a man bassa sui social network, sui giornali e perfino in TV. Di norma un buon marketing, una buona pubblicità si accompagna ad un buon prodotto.

Ma quante réclame raccontano meraviglie e poi dietro ci sono solo dei 'pacchi'? Quante pubblicità ingannevoli vediamo ogni giorno? E soprattutto, quanta distrazione dai fatti reali crea un bel post su facebook?

Proprio i post su facebook sono illuminanti, perché mostrano la pubblicità ingannevole:

Partiamo dall'ormai famoso "PROGETTO SERSALE SALUTE": è un programma di prevenzione - bello, giusto e importante! - o un gruppo politico/amministrativo? Si poteva chiamare "progetto salute o "sersale salute"... e invece, come se non si capisse che mancano pochi mesi dalle elezioni, è stato scelto un più ammiccante PROGETTO SERSALE Salute!

Ma in tutte le iniziative, proprio Progetto Sersale non c'entra nulla; sono associazioni e organizzazioni diverse dall'amministrazione comunale a fare le iniziative, Progetto Sersale ci mette solo il cappello sopra, se ne impossessa e se ne fa pubblicità.

Nell'ultimo conclamato caso di appropriazione indebita di iniziative altrui, si scopre che lo screening al colon retto è un Programma dell'ASP di CZ. Basta andare sul sito per verificarlo. Infatti, sulla locandina non compare "Amministrazione Comunale di Sersale"!
Però, casualmente, Progetto Sersale ci mette il cappello creando la fiction, magari... sulla fiducia uno ci crede!

Oppure gli annunci avanguardistici della nuova APP iSersale: aiutare i cittadini a reperire informazioni o dialogare con l'istituzione, segnalando disservizi, avanzando richieste. Che sogno! Solo che:

  1. La APP è di una società che ha già sviluppato applicazioni uguali uguali per altri comuni calabresi (iRossano, iSaracena, iCorigliano...). Dato che non è stata appaltata dal comune, ipotizziamo che la Sevotec srl abbia proposto al comune di Sersale un progetto vantaggioso per entrambi: il Comune ha un'APP nuova fiammante aggratis, e la Sevotec guadagna sulla pubblicità e le sponsorizzazioni. Nulla di strano, è così che funzionano tutte le APP gratuite che trovate su PlayStore: così funziona l'e-business delle APP... ma ancora una volta, qualcuno fa qualcosa e Progetto Sersale ci mette il cappello!
  2. La App arriva clamorosamente seconda inseguendo Rinnov@ando Sersale sulla trasparenza; era il 9 marzo quando abbiamo scritto che il Comune deve dotarsi di strumenti di comunicazione istituzionali, perché finora i cittadini ricevono comunicazione solo dalla pagina facebook personale del Sindaco; che è necessario aggiornare la sezione "Trasparenza Amministraiva" del sito web, ecc
  3. Il prodotto è ingannevole: basta andare alla sezione MENU, quindi scegliere UTILITA' e infine TRASPARENZA per scoprire che si tratta di una scatola vuota. La APP iSersale rimanda all'albo e al sito del comune, dato che l'Amministrazione Torchia non ha mai aggiornato la sezione Trasparenza (come prevede la legge), sul vostro smartphone non scoprirete mai quanto guadagna un sindaco, quali incarichi hanno i dirigenti e se sono state effettuate le analisi delle acque. 

Non bisogna stupirsi. Ad oggi, Progetto Sersale non ha pubblicato un rigo di ciò che vorrebbe fare nei prossimi cinque anni. Dietro Progetto Sersale si nasconde un enorme vuoto programmatico che si tenta di riempire con spot elettorali e pubblicità.

Per esempio, provate a chiedere che fine abbia fatto l'appalto per la privatizzazione dell'acqua? il Dissesto finanziario e il pagamento dei creditori? Il PIP di Borda? La scala del Monte Crozze? La riduzione delle tariffe? Il campetto polivalente al Ferrarizzi?
Niente, nessuna notizia. Se non ha "Mi Piace" non esiste! 

Esattamente il contrario se invece bisogna apparire dinamici. E daje di post, locandine, interviste, televisioni, giornali. Gli esperti di comuncazione, nel loro gergo, chiamano le pubblicità(ingannevoli) 'cover stories' - storie che coprono i fatti. Racconti e narrazioni del futile per far dimenticare l'utile. Promozione della propria immagine piuttosto che del proprio programma. 

Tutti possiamo dire che questo sindaco abbia costruito un'ottima immagine di sé e di Sersale. Ma molti sanno distinguere tra ciò che è realmente e ciò che si racconta. 

#solocoverstories

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Commento da Antonio Borelli su 29 Marzo 2017 a 14:12

Neanche due ore dopo dalla pubblicazione su Facebook:

Hasta la rivoluzione da tastiera siempre!

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