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Stop TTIP - Una mozione da sottoporre al consiglio comunale di Sersale.

Oggi, con Prot. n. 4088, noi consiglieri comunali Antonio Borelli, Carmine Lupia, Francesco Perri e Rosario Mungo abbiamo depositato una proposta di mozione all'indirizzo del consiglio comunale.

Chiediamo semplicemente che il consiglio comunale discuta e approvi un indirizzo che 

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

1. ad intraprendere tutte le azioni di pressione di propria competenza volte a promuovere il ritiro da parte del governo italiano, nell'ambito del Consiglio Europeo, dal TTIP e, in subordine, alla sua non approvazione da parte del Parlamento Europeo;
2. a promuovere, presso i cittadini del nostro territorio e presso tutti gli altri enti locali, azioni di sensibilizzazione e mobilitazione contro il TTIP, in quanto in questo trattato viene leso, tra gli altri, il principio costituzionale della sovranità delle autonomie locali;
3. ad inviare la presente deliberazione all'Anci, al Consiglio Regionale, al Consiglio dei Ministri, al Parlamento Italiano ed Europeo e alla Commissione Europea.

Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è un Accordo di Partenariato USA-UE che impegna i governi nazionali a rimuovere "tutte le barriere non tariffarie" dalle rispettive discipline del commercio e di investimento.

Come tutti sanno l'UE e l'Italia hanno particolari discipline legislative che tutelano per esempio gli ecosistemi, la salute dei cittadini, i diritti dei consumatori e dei lavoratori, nonché la qualità dei processi produttivi.

Qualora il TTIP venisse approvato verrebbero a decadere tutte quelle norme che proteggono l'ambiente, i lavoratori e i consumatori da processi produttivi 'aggressivi' che puntano esclusivamente al profitto e all'estrazione di valore.

Col TTIP le attuali normative speciali che disciplinano i servizi pubblici locali o la sanità, la produzione biologica in agricoltura, la tutela dell'ambiente o dei diritti fondamentali sarebbero compromesse.

Infatti uno degli aspetti più pericolosi per la stessa natura della nostra organizzazione giuridica è la netta supremazia dei privati negli eventuali contenziosi legali. Il TTIP accorda alle multinazionali - che hanno fatturati nettamente superiori ai bilanci di uno stato - il diritto di citare in giudizio tutti gli stati che approvano in futuro normative che costituiscono barriere non tariffarie al commercio.

Prendiamo ad esempio la DeCO del Comune di Sersale. Qualche anno fa l'Amministrazione comunale ha inteso riconoscere il marchio di Denominazione Comunale d'Origine ad alcuni prodotti, specificandone il procedimento e gli standard qualitativi per essere riconosciuti e pubblicizzati dai produttori come Olio Sersale, Miele Sersale, Pittanchjiusa Sersale, ecc... un po' come avviene per le DOP, DOC, IGT.

Se la Nestlé intende produrre miele potrebbe citare in giudizio il Comune di Sersale accusandolo di introdurre barriere non tariffarie - il disciplinare DeCO - alla libera produzione di miele. Il guaio fondamentale è che il TTIP prevede che a giudicare non sia la giustizia ordinaria o una corte internazionale - come avviene in parte per WTO o per i crimini di guerra - ma un arbitrato. Quale arbitro non sarebbe infine sensibile alla 'moral suasion' del fatturato della Nestlé?!

Infine, le trattative USA-UE sul TTIP sono condotte da quasi 3 anni in modo segreto e poco trasparente, poiché - come è avvenuto col WTO - se i cittadini conoscessero i contenuti del Trattato si ribellerebbero all'istante. Finora alcuni europarlamentari tra cui Eleonora Forenza, de L'Altra Europa per Tsipras  (Gruppo Sinistra Europea), sono riusciti a fare approvare al Parlamento Europeo un Rapporto che impone alle istituzioni europee di contemplare il " rispetto e tutela dei diritti umani, sociali e ambientali nei rapporti commerciali dell'UE" come clausola giuridicamente vincolante per tutti gli accordi commerciali europei. Un rapporto che tende a sabotare ogni tentativo di calpestare i diritti in nome dei profitti!

Pertanto, come è già avvenuto in altri comuni calabresi tra cui Lamezia Terme, chiediamo che il Comune di Sersale promuova iniziative di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, anche mediante l'invio di una richiesta di trasparenza alle istituzioni italiane che dovranno poi approvare il TTIP.

Questa iniziativa che nasce dalla mia personale e convinta adesione alla "Campagna Stop-TTIP Calabria" (sul cui sito si possono trovare informazioni più approfondite) ha trovato il sostegno degli altri consiglieri di minoranza Perri e Mungo, coi quali si condivide l'obiettivo di difendere la qualità dei servizi pubblici locali dal rischio che una deregolamentazione selvaggia darebbe il via libera a campagne di privatizzazioni di servizi chiave come l'acqua o la sanità, e del consigliere di maggioranza Lupia, da sempre impegnato nelle campagne di tutela e promozione della produzione agroalimentare di nicchia e del rispetto dell'ambiente che corrono il rischio di soccombere davanti alle esigenze del profitto.

Sono sicuro - e parlo anche a nome dei colleghi consiglieri che hanno sottoscritto il testo della mozione - che anche l'intero consiglio comunale condividerà l'obiettivo minimo di stimolare le istituzioni italiane a rispettare il diritto dei cittadini ad essere informati del futuro delle tutele sociali e ambientali e che sarà cura del Sindaco di procedere a iscrivere all'odg del prossimo consiglio comunale la discussione della mozione stessa.

Il Consigliere Comunale

Antonio Borelli

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