L'AltraSersale

Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.

Multa di 7.000 euro per aver irriso il pubblico di Verona, dopo i cori se saltelli, muore Balotelli, dopo le banane lanciategli in campo e i buuu. Balotelli è l'esempio del fallimento dell'integrazione razziale in un paese come l'Italia. Parla il bresciano meglio dei leghisti, è nato a Palermo e vive da 18 anni (su 20) con genitori italiani, però probabilmente non andrà con la nazionale a disputare i Mondiali nella paese che ha sconfitto l'apartheid! Se nè il tecnico della nazionale lo convoca, nè si sospendono le partite quando si inneggia al razzismo e perfino viene multato quando irride all'intolleranza del pubblico, allora cosa potevamo aspettarci a Rosarno?
Quello che succede oggi in Italia, dove la xenofobia è politica di governo, è puro e semplice razzismo. Siamo un popolo di razzisti, noi odiamo le differenze: il gay, il frocio, il negro, il trans, il comunista... E a questo ci sta educando il nostro governo: la segregazione razziale in Italia esiste da almeno una decina di anni, Rosarno, Castelvolturno, San Nicola Varco, Foggia, sono bidonville e ghetti che esistono da 15 anni, non sono nate ieri.

Però per noi è semplicemente più facile rimuovere dai nostri pensieri ciò che dà ribrezzo, che fa schifo. Capannoni cadenti, alloggi luridi e campi putridi, mucchi di immondizia, relitti umani maleodoranti, malattie e piaghe purulente... questo fa schifo? E noi non vogliamo vederlo, il nostro pensiero si distrae con lo shopping (7-8 minuti di servizio in diretta sui tg del 2 e 3 gennaio!).

Dov'erano i giornalisti il primo dell'anno? Perchè non sono entrati nel capannone di Rosarno? Perchè hanno scoperto solo ora quello che c'è da dieci anni? Non ci vuole tanto a capire chi raccoglie migliaia di tonnellate di arance o pomodori prodotti in quelle terre, dove la disoccupazione è superiore al 40%, eppure è stato più importante sapere come si smaltisce il panettone o come si riciclano i regali di Natale...

E quando lo schifo risalta agli occhi, è per le strade e fa paura, subito bisogna rimuoverlo. Un colpo di spugna e lo sporco va via. Oggi le ruspe rimuovono anche le tracce fisiche del ghetto di Rosarno. Sparita la bidonville, sparito lo schifo. "I negri (perché così continuiamo a chiamarli) qui non ci sono mai stati", urleremo giubilanti domani. E se ci sono stati erano qui per rubare il lavoro, come se non si sapesse quanti rosarnesi o calabresi vanno a raccoglere piegati in due i pomodori!
Ma comunque li abbiamo cancellati, esistono solo se stuprano, se spacciano, se puzzano, se fanno schifo. Questo è il bel paese, un pase ospitale, accogliente, ottimista, felice... Questo è il futuro che si fa presente, il passato che ritorna.





Io ero sul treno sabato. Ho respirato quella puzza, ho sentito le parole. Ho visto la paura e lo smarrimento negli occhi di quei poveracci che fuggivano da Rosarno. A Napoli, quando sono sceso, sono corso in avanti perchè non sopportavo più quella puzza. Poi mi sono voltato: un esercito di derelitti, con cenci addosso e qualche bagaglio sulle spalle. Ma la testa alta e lo sguardo fiero.
Poi l'abbraccio con qualche parente o amico che gli darà riparo mentre a Rosarno li cercano coi cani e coi fucili. In quel momento ho capito ciò che abbiamo perso come calabresi, in quel momento ho scoperto ciò che abbiamo perso come esseri umani: la dignità.

In quel momento ho capito che cos'è resistere e lottare.
Viva Balotelli!

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