L'AltraSersale

Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.

Le elezioni regionali in Umbria sono state attese come una cartina tornasole per il neonato governo giallo-rosa e mostrano che le alchimie politiche quasi mai riescono. Al di là dell'ennesimo errore tattico del PD (entrare in un governo senza rappresentare il paese reale anziché chiamare gli italiani - e Salvini - alle proprie responsabilità), ciò che mostrano i numeri è un inesorabile e costante tracollo del M5S.

I media hanno parlato di un aumento dell'affluenza rispetto alle passate regionali, infatti a fronte del pressoché uguale numero di aventi diritto (703.000 elettori), tra il 2015 e il 2019 sono andati a votare 65.000 persone in più. Ma i 455.181 votanti di ieri sono lontani dai 525.978 votanti delle politiche (+75.000) o dai 465.177 delle europee di 5 mesi fa (+60.000)!

Già questo dato ci dice che il voto regionale - solitamente legato a dinamiche dinamiche locali, al consenso dei singoli candidati, spesso in grado di intercettare il voto sulla base di ragioni non politiche - è stato trasformato in una misura del confronto nazionale. Ce lo dice proprio il dato della Lega e del M5S.

Il Movimento di Grillo perde quasi l'80% dei voti rispetto al boom delle politiche del 2018, passando da 140.731 voti a poco più di 30.000, voti già dimezzati alle Europee 2019 (65.718), ma ancora meno di 5 anni fa, quando alle regionali gli stellini viaggiavano attorno ai 50.000 voti. Esaurito il doping di "honestà+reddito di cittadinanza" e persa la verginità politica, un movimento senza radicamento, non è in grado di fare oltre che la rispettabile rappresentanza. Il grosso di coloro che avevano votato i grillini nel 2018 non hanno trovato degna rappresentanza nell'offerta odierna dello stesso movimento né nel centro sinistra, ed è tornato all'astensione, ma una parte considerevole è migrata pesantemente a destra!

Il PD, a cui si riconducono sempre le cause della sconfitta, in realtà si potrebbe dire che mantiene: nel 2015 vinse le regionale con 125.777 voti, confermati nel 2018 con 126.000 voti, nel 2019 scende a soli 93.296 voti (- 15.000 circa rispetto alle Europee di 5 mesi fa). Un partito gravato dallo scandalo della governatrice uscente, dalla scissione renziana, dalla 'concorrenza' di +Europa, Verdi e Leu, sconquassato dai correntismi, perde solo 30.000 voti: si potrebbe gridare al miracolo!

Fa il botto Fratelli d'Italia: raddoppia i voti del 2015 (da 21.931 a 43.443) ed aumenta di un terzo rispetto alle europee e politiche. Se questi ultimi dati (in media 27.000 voti) sono cresciuti fino a 40.000 in pochi mesi, ciò è merito della campagna acquisti della Meloni che a settembre incassa due consiglieri regionali uscenti provenienti dalle fila de.... Quindi la destra vera ha saputo ben coniugare il vento sovranista nazionale con buone candidature nel territorio.

Anche Forza Italia non perde granché rispetto alle scorse regionali (- 8.000 voti), anche se quella prestazione (30.017) era già ben distante dai risultati delle politiche 2018 (57.368): segno evidente che la classe politica locale non era all'altezza di quella catapultata da Roma. Tuttavia oltre a perdere la metà dei voti rispetto al 2018, Berlusconi perde anche 6.000 voti rispetto a 5 mesi fa. Un partito che perde radicamento, chiari riferimenti nazionali (la leadership consunta di Berlusconi) e in costante erosione da parte di alleati (Lega, FdI) e avversari (Renzi).

La Lega vince ma occorre osservare i numeri. I 154.413 voti di ieri sono il triplo dei 49.000 del 2015 e il 30% in più rispetto alle politiche 2018 (103.056). Ma Salvini lascia sul campo quasi 20.000 voti rispetto a soli 5 mesi fa (171.458). La sbornia estiva ha lanciato segnali contraddittori a quel personale politico che cercava un posto al sole nel carroccio, molti si sono perciò riversati in FdI - che non a caso cresce. Tuttavia Salvini, che ha battuto l'Umbria in lungo e in largo nell'ultimo mese (a differenza di PD e M5S), riesce a intercettare il grosso del voto in uscita dal M5S.

Questo conferma che l'alleanza giallo-rosa non solo non è percepita come alternativa dai repentini movimenti di opinione, ma sottrae anche 'energie' ai candidati: i grillini hanno avuto poco tempo per passare da Bibbiano a Bibbona, da "mai col pd" a "si può fare". Perciò hanno scelto le semplici parole d'ordine dei sovranisti.

Il movimento 5 stelle non è l'alternativa alla destra, anzi il suo elettorato condivide molte delle parole d'ordine leghiste. In questo senso il voto dell'Umbria è politico: i voti di preferenza dei candidati leghisti sono 65.770 su 154.413, ovvero il 46% del voto per il consiglio regionale è senza nome, sul simbolo!

In più, dalle elezioni siciliane del 2017, la Lega sta centrando tutti gli obiettivi ma con una metamorfosi: mentre in Sicilia e Sardegna la Lega ha dovuto puntare ad "altre liste" - alleandosi o cooptandole - nelle altre regioni (Basilicata, Abbruzzo, Umbria) la Lega si presenta come Lega-nazionale: ciò significa una totale immedesimazione del voto locale con quello nazionale, e quindi il trasferimento su base politica di un voto amministrativo. Su questo schema la Lega vince e costringe gli altri a perdere.

Finora il governo giallo-rosa si è posto come manovra anti-Salvini, ma non ha messo in campo né politiche né narrazioni anti-sovraniste. Se il confronto sarà ancora leaderistico (e la mossa di Renzi va in quella direzione!) non c'è partita: rubli o 49 milioni, la Lega e FdI hanno affilato le armi della comunicazione e carpiscono voti in un elettorato ampiamente malleabile (ciò che prima era in grado di fare il M5S). A questo punto l'unico soggetto politico in grado di contrastare i sovranisti nostrani - il cui consenso è dopato da forti manipolazioni dell'opinione attraverso social network - è il PD. O meglio un Partito Democratico in grado di coagulare un nuovo centrosinistra, ma soprattutto in grado di parlare un nuovo linguaggio progressista.

Il PD ha davanti un 40% di elettorato che non vota più: probabilmente è un elettorato che ha bisogno di parole chiare, progressiste, di sinistra.
La miopia della nuova dirigenza PD in questo senso è eclatante.

Visualizzazioni: 18

Commento

Devi essere membro di L'AltraSersale per aggiungere commenti!

Partecipa a L'AltraSersale

© 2024   Creato da Antonio Borelli.   Tecnologia

Segnala un problema  |  Termini del servizio