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Da Calabriaora del 02 febbraio 2011:
“Sarà pronta per fine maggio” - è questo l'obiettivo del geom. Spanò, direttore di cantiere della Alpin srl, impresa costruttrice del primo lotto della strada a scorrimento veloce Sersale-SS 106. L'auspicio dell'impresa è quello di ottenere dall'Amministrazione Provinciale di Catanzaro il collaudo per l'apertura provvisoria del tratto già realizzato che cosentirebbe di ultimare i lavori nei circa 50 metri di intersezione tra nuovo e vecchio tracciato e del viadotto. Infatti già prima delle feste natalizie l'Alpin aveva provveduto ad asfaltare un lungo tratto del lotto Sersale-Cropani praticamente ultimato; ciò aveva dato ai tantissimi pendolari sersalesi la speranza di evitare un percorso diventato ormai una carretera a causa dei lavori, dei mezzi pesanti e del maltempo che trasforma puntualmente il vecchio tracciato in un fiume di fango. Trascorso invece un mese e contestualmente al licenziamento degli operai che in questi quattro anni hanno lavorato per la Alpin in molti hanno cominciato a supporre, in una regione che è tristemente nota per le sue “incompiute”, che anche alla Cropani-Sersale tocchi lo stesso destino.
“Anche se i costi e le difficoltà di realizzazione hanno ridotto enormemente i margini di utile – dichiara Spanò per fugare il campo dai dubbi – il nostro impegno è quello di concludere i lavori: rimanendo da realizzare solo i tratti di intersezione, una volta ottenuta l'apertura parziale del tratto ultimato, contiamo di finire prima dell'estate”. In effetti la difficoltà di realizzazione è dovuta all'imperativo categorico di non chiudere il vecchio tracciato riducendo di fatto i margini di manovrabilità di uomini e mezzi, alla natura del territorio che ha comportato lo sbancamento di migliaia di metri cubi di terra e ad alcune variazioni in corso d'opera, come la sostituzione delle murature con gabbioni in pietra, consentendo anche di ridurre l'impatto visivo dell'opera.
Inoltre sono state apportate modifiche per adeguare il progetto agli obblighi di sicurezza per tali opere. “Di sicuro su una strada larga mediamente 8 metri con una pendenza dell'8% aumenta la pericolosità, ma il ritorno in termini di percorribilità e di attrattività del territorio supera di gran lunga i costi anche in termini paesaggistici” dice Spanò allargando l'analisi delle opere al contesto. La Alpin infatti ha assunto in questi anni maestranze locali e sicuramente i lavori avranno mosso qualche indotto: “sotto questo punto di vista ci siamo trovati benissimo sia coi lavoratori che con i proprietari, tant'è che non ci sono stati contenziosi per gli espopri se non qualche discussione iniziale. Anche con la Provincia abbiamo avuto un rapporto costruttivo durante tutte le fasi di realizzazione” conclude il responsabile di cantiere.
Le rassicurazioni degli addetti ai lavori giungono quindi a ridosso dell'ultimazione di un'opera ormai famosa protagonista di molte campagne elettorali. Un'opera che il comprensorio aspetta da tempo, che potrebbe essere un valido argine allo spopolamento dell'entroterra e un volano per il turismo e l'imprenditoria. Le rassicurazioni giungono anche dopo che i sersalesi avevano cominciato a sussurrare ironicamente che la strada diventasse a “scorrimento lento”.
Antonio Borelli
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