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Sersale, code estenuanti. Poste ormai al collasso



Da Calabriaora dell'8 settembre 2010:

Sersale, code estenuanti. Poste ormai al collasso


Quaranta minuti per un versamento. È questo il tempo medio da trascorrere in coda, per i sersalesi che in questi giorni hanno ripreso ad affollare il locale ufficio postale.
In un locale non molto ampio, con solo tre posti a sedere, i cittadini lamentano la lentezza non solo del disbrigo delle attività di BancoPosta, quali il pagamento di pensioni, di bollette e versamenti, ma anche la consegna della corrispondenza stessa. Si tratta di due tipologie di disservizi non certo imputabili al personale locale, quanto piuttosto alla sua carenza. Infatti dei circa cinque addetti allo sportello previsti in pianta organica sono solo in due quelli che possono attendere ai servizi di versamento e pagamento, mentre un altro addetto si occupa dello smistamento della corrispondenza. Un deficit di personale imputabile al pensionamento del personale presistente mai sostituito da nuovi addetti: negli ultimi anni l'ufficio postale di Sersale ha visto quindi ridimensionato il proprio organico.
“Aspetto che mi arrivino dei documenti importanti, ma il postino non passa da diversi giorni” - si spazientisce una signora chiedendo chiarimenti allo sportello ed evidenziando l'altra carenza strutturale delle poste. Sono infatti mesi che i comuni portalettere vengono rimpiazzati da ragazzi con contratti a termine, per cui tra un contratto e l'altro ci sono dei periodi di assenza, o comunque i nuovi addetti alla consegna impiegano del tempo per imparare vie e indirizzi. Per le lamentele ci si può rivolgere ad un numero telefonico del Servizio Portalettere ma, nonostante i diversi tentativi di contattarlo per avere chiarimenti, risponde il fax.
Una situazione di disagio, per decine di casalinghe e professionisti, alle prese con scadenze e bollette, di cui sono stati informati anche i carabinieri della locale stazione di Sersale. Anche se la causa dei problemi andrebbe ricercata nelle logiche aziendali di PosteItaliane che puntano a ridurre i costi del personale ricorrendo ai contratti atipici o lasciando morire sedi e uffici.
Una serie di disservizi che si aggiungono ad un progressivo abbandono della montagna: ad un servizio postale carente e insufficiente si possono aggiungere anche alcune carenze nel settore dell'assistenza socio-sanitaria e scolastica. Infatti, nonostante la messa a norma architettonica del poliambulatorio, i cittadini possono imbattersi in servizi sforniti di materiale o di attrezzature, come avviene per la guardia medica. Oppure, l'ormai ben nota vicenda della scuola agraria che a Sersale avrebbe avuto un futuro e che invece l'Ufficio Scolastico Regionale ha preferito mantenere a Belcastro decretandone difatto la chiusura e la messa a rischio dell'autonomia del Liceo Scientifico di Sersale.
Disservizi che riguardano un bacino d'utenza abbastanza ampio; non solo Sersale, ma l'intero comprensorio si riversa nel centro presilano per le più semplici attività: mandare una lettera, ricevere una cura o andare a scuola.
Disservizi che evidenziano l'assenza di interesse delle istituzioni per le aree interne e per i loro cittadini.

Antonio Borelli

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