Sersale, c'è aria di fusione

[Antonio Borelli]

Da Calabriaora dell'8 giugno 2010:

Sersale, c'è aria di fusione

Acquisiti i verdetti sui campi, a fine aprile il Real e giusto la settimana scorsa l'AS, la piazza degli sportivi continua ad essere animata a Sersale. Il tema, ancora solo sibilato nei bar sport, è quello della ipotetica fusione tra le due compagini presilane. Rumors darebbero per possibile l'unione tra le due realtà sportive rivelazione del campionato di Promozione, o quantomeno le voci di corridoio raccontano di un incontro informale tra delegazioni dei due club probabilmente avvenuto sul finire della settimana scorsa. Alcuni rappresentanti del Real e altrettanti dell'As Sersale si sarebbero infatti incontrati per discutere la fattibilità di una fusione tra le due società che renderebbe sostenibile disputare un buon campionato di eccellenza, mentre la strategia di rimanere con lo stato di cose attuali sarebbe oggettivamente troppo onerosa per un piccolo centro come Sersale, che può comunque vantare un prestigioso record sportivo. Non si conoscono i dettagli dell'incontro, si tratta ancora solo di voci e supposizioni, ma sembra prendere corpo un'ipotesi di unione calcistica che forse troppi sfottò e polemiche avrebbero fatto giudicare impossibile qualche settimana fa. È notizia certa però che il direttivo dell'As si è incontrato per discutere quanto emerso nell'incontro tra le delegazioni e questo aprirebbe la strada ad un'imminente assemblea per sondare il campo dell'opinione dei soci. Quella dei tifosi invece si distribuisce quasi con un rapporto 60-40 tra possibilisti e oltranzisti. Il dibattito, libero dalle implicazioni economiche e gestionali che stanno invece valutando le società, si scatena e si infiamma su facebook.
Ma ciò che sicuramente peserà saranno le valutazioni di chi effettivamente lavora nell'ambiente calcistico, e quindi dirigenti e soci. Saranno loro a prendere una decisione che da più parti ci si auspica e che sarebbe sicuramente foriera di nuove e più ambiziose sfide. La prima e forse più difficile sarebbe quella di unire due modelli, entrambi di successo, di fare calcio.

Antonio Borelli