Il ddl Alfano, introducendo un obbligo di rettifica per chi pubblica notizie e informazioni su internet, introduce una sorta di deterrente alla pubblicazione. In altre parole, se corro il rischio di subire un'intimazione a rettificare ciò che scrivo allora sono tentato di non scriverlo. Attraverso questo sottile stratagemma il Governo vuole impedire la libera espressione sulla rete.
Il controllo delle informazioni e delle idee è già in atto attraverso l'acquisizione e il controllo delle testate giornalistiche; quello della libertà di espressione è più difficile su internet per via della sua struttura a rete.
Non potendo controllare ogni blogger, il Governo ha pensato di introdurre un reato per consentire a chiunque di chiedere la rettifica dei contenuti pur in assenza di diffamazioni o di contenuti oltraggiosi.
Da qualche anno in Parlamento vengono presentati disegni di legge per limitare la libertà d'espressione sulla rete: ciò avviene perchè un cittadino informato è più difficile da controllare, imbrogliare, truffare.
In questi giorni si moltiplicano le manifestazioni contro questo disegno eversivo e piduista del governo.
Da Zambardino, a Travaglio, a Luca Sofri, si stanno moltiplicando le adesioni allo sciopero dei blogger che si terrà on line e a Piazza Navona il 14 luglio.
Guarda il video che spiega le ragioni della protesta:
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