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Da Calabriaora del 7 aprile 2011:

Ripetitore, iniziano i rilievi


Sono passati più di venti giorni dalla riunione tra comitato cittadino per la difesa dall'inquinamento elettromagnetico e amministrazione comunale, ma ancora la questione dei ripetitori installati a Sersale continua a ribollire tra riunioni più o meno formali, sospiri di piazza e disinformazione galoppante.
Pare infatti che nella settimana scorsa l'Arpacal, secondo l'accordo raggiunto nella riunione con il sindaco e l'amministrazione comunale, abbia effettuato le misurazioni delle emissioni elettromagnetiche in alcune zone dell'abitato immediatamente adiacenti i ripetitori di telefonia mobile insallati sul Monte Crozze, la montagna che si staglia difronte all'abitato di Sersale. In queste misurazioni pare che i livelli emersi in occasione delle misurazioni effettuate dal Liceo Scientifico, nell'ambito di una esercitazione sperimentale del laboratorio di fisica, vadano ridimensionati. L'Arpacal ha infatti effettuato le misurazioni nell'arco di una mattinata anche nelle abitazioni in passato interessate da fenomeni elettromagnetici anomali, anche se nell'incontro del mese scorso Arpacal e sindaco avevano garantito una misurazione su un intervallo di tempo più lungo. L'altro impegno assunto allora era stato quello di garantire un'adeguata informazione ai cittadini. Invece anche in questo caso le notizie si apprendono da alcuni membri del comitato cittadino che non si ritengono completamente tranquillizzati dall'Arpacal e che comunque intendono proseguire nella battaglia contro l'inquinamento elettromagnetico.
Nella riunione tra alcuni membri del comitato e l'associazione ecologista Mari e Boschi Puliti di domenica pomeriggio sarebbe infatti emersa la volontà di proseguire nella posizione di contrarietà all'installazione di nuovi ripetitori, sulla base di un assunto di ragionevolezza: il prof. Spadanuda, nell'assemblea del 2006, spiegò che non esiste una ricerca sistematica sui livelli di inquinamento elettromagnetico e sui loro effetti sulla salute umana; ma spiegò ugualmente che, trattandosi di fenomeni non naturali, l'esposizione costante alle onde ha comunque degli effetti sugli esseri umani. “Nel dubbio è meglio far prevalere l'interesse della salute pubblica sugli interessi particolari delle compagnie telefoniche” - riassume Domenico Procopio del comitato cittadino.
Una posizione più che leggittima - suffragata dal fatto che tutto l'abitato sarebbe costantemente esposto a onde elettromagnetiche anche se di minima entità - ma che, in virtù delle misurazioni dell'Arpacal, non potrebbe comportare la rimozione dei tre ripetitori installati. A meno che la popolazione non lo chiedesse espressamente per esempio attraverso un referendum comunale o una petizione. Dinamiche che però avrebbero bisogno di un adeguato livello di informazione e documentazione, proprio il punto debole dell'intera vicenda con amministrazione e comitato che continuano a dialogare senza diffondere il contenuto dei dialoghi e delle misurazioni.
In questa dinamica ovviamente crescono i fraintendimenti, le posizioni pregiudiziali, le disinformazioni che alimentano da un lato l'allarmismo dei cittadini e dall'altro anche le dietrologie politiche. L'auspicio di gran parte dei cittadini sarebbe almeno quello di sentirne parlare pubblicamente in assemblea.


Antonio Borelli

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