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Che cos'è il referendum?

L'art. 75 della Costituzione stabilisce che “È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge”. Il referendum è quindi uno strumento di democrazia diretta. Il referendum è valido quando si esprime il 50% più uno degli aventi diritto al voto (quorum). Perciò è importante garantire la massima partecipazione al voto, perchè l'esito del referendum ha valore di legge.

 

Come si vota?

La Costituzione prevede che il referendum ha valore abrogativo, cioè cancella leggi o parti di esse. Perciò se la maggioranza degli elettori si esprime per il SI, la legge oggetto del referendum viene cancellata.

 

Su cosa si vota?

Il 12 e 13 giugno 2011 i cittadini sono chiamati a esprimersi su 4 quesiti referendari: due riguardano l'acqua come bene comune, uno riguarda il ritorno al nucleare e il quarto riguarda il leggittimo impedimento per il Presidente del Consiglio e per i Ministri. Concretamente si tratta di decidere su diritti fondamentali come l'accesso all'acqua minacciato dalla privatizzazione, la tutela dell'ambiente e della salute minacciate dal nucleare, e il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge.

 

I quesiti referendari:

  1. Abrogazione dell’art. 23 bis della Legge n. 133/2008 (privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica). La normativa approvata dal Governo Berlusconi impone l’affidamento a soggetti privati come unica modalità di gestione del servizio idrico. Questo significa che il diritto all'acqua viene trasformato in merce, sottoposta alle leggi del mercato e agli interessi privati.

  2. Abrogazione dell’art. 154 del D.Lgs n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. Tale normativa consente ai gestori di innalzare le tariffe per l'erogazione senza alcun vincolo per quanto riguarda la gestione delle reti, delle perdite, dell'accessibilità.

  3. Abrogazione della legge 6 agosto 2008, n. 133 e altre norme che reintroducono il nucleare tra le fonti italiane d'approviggionamento energetico. La scelta del nucleare oltre che rischiosa, inquinante e dispendiosa minaccia anche lo sviluppo tecnologico ed economico delle fonti rinnovabili pregiudicando la sicurezza dei territori e dei cittadini.

  4. Abrogazione della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale. La norma è già stata dichiarata parzialmente incostituzionale dalla Corte Costituzionale poiché viola alcuni principi fondamentali della Carta come l'art. 3 “tutti sono uguali difronte alla legge”.

Perchè votare SI

Il Comitato Sersalese invita a esprimere quattro SI per

  • dichiarare l'acqua bene comune, accessibile e universale: un diritto fondamentale dell'umanità non una merce;

  • togliere i profitti dall'acqua, difendere l'acqua dagli interessi privati, promuovere una gestione pubblica e responsabile delle risorse idriche;

  • fermare il nucleare e i rischi alla salute umana e dei territori, investire nelle energie pulite;

  • garantire che la legge è uguale per tutti.

Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci” - Gandhi

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