L'AltraSersale

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Oggi il Comitato Sersalese per i Referendum del 12-13 giugno ha proseguito nella sua opera di informazione con un banchetto allestito in Piazza Carmela Borelli. La notizia è che siamo giunti a oltre 60 sottoscrittori del Comitato, ognuno dei quali si è impegnato a diffondere, informare e portare amici e conoscenti a votare.

 

Inutile dire che coloro che si sono avvicinati al banchetto sono totalmente contrari alla privatizzazione dell'acqua, al ritorno al nucleare, al legittimo impedimento per il Presidente del Consiglio. Eppure molti si sono avvicinati con una domanda: "ma allora si vota per i referendum?"

 

La prepotenza mediatica di questo Governo ha colpito ancora. Mentre ancora si attende il regolamento Rai per la gestione degli spazi di comunicazione a favore dei comitati promotori dei referendum - ovvero che in TV si parli seriamente e concretamente di beni comuni, energie alternative e giustizia - gli annunci spot del Premier hanno contribuito a generare la cattiva informazione che i referendum non si tengono.

 

Infatti, nelle scorse settimane il Premier si era sperticato nel dire che il Governo sarebbe intervenuto attraverso il decreto sviluppo a bloccare il programma nucleare "in attesa di nuovi accertamenti tecnico-scientifici e di una pronuncia in sede di Unione Europea" - come ha egli stesso riferito, si tratta di uno stop provvisorio per evitare che l'onda emotiva di Fukushima impedisca definitivamente il ritorno al nucleare.

Allo stesso modo nei giorni scorsi è stata lanciata l'ipotesi di un'Authority per l'Acqua che avrebbe il compito di vigilare sui prezzi e sui servizi idrici, visto che il referendum chiede l'abrogazione della legge che difatto trasforma l'acqua in merce e privatizza la sua gestione.

 

L'obiettivo è disinnescare la bomba della volontà popolare sui quesiti che porteranno milioni di persone a votare il 12-13 giugno (acqua pubblica e nucleare), soprattutto per evitare che gli italiani si esprimano su un quesito che è di fondamentale importanza per il premier: il legittimo impedimento, ovvero la legge porcata che difende il Presidente del Consiglio dei Ministri da qualsiasi procedimento penale.

E' strano che un Governo che dice di avere dalla propria il giudizio popolare abbia paura delle espressioni del popolo!

 

Ma fortunatamente in Italia esiste ancora qualcosa che si chiama Stato di Diritto: il potere di far saltare un quesito infatti non è nelle mani del parlamento, né tantomeno del governo, ma di un giudice: l'Ufficio centrale presso la Corte di cassazione. A loro spetta la soluzione del rebus.

La sentenza 68 del 1978 della Corte costituzionale è chiara: una nuova legge non provoca l'annullamento automatico di un referendum, ma può impedirne lo svolgimento solo se abbandona "i principi ispiratori della disciplina preesistente" che si vuole abrogare. Altrimenti il referendum si tiene ugualmente, seppure sulle nuove disposizioni normative. "In tal modo - spiega Gaetano Azzariti, costituzionalista alla Sapienza - si vuole impedire che un legislatore smaliziato possa modificare solo formalmente una legge, per evitare il pronunciamento popolare". Per questo spetta alla Cassazione valutare la nuova normativa alla luce dei quesiti referendari. Sul caso nucleare, già la formulazione dell'emendamento del governo solleva dei dubbi tra i giuristi, visto che rinviando a "ulteriori evidenze scientifiche" e a futuri "sviluppi tecnologici" non comporta una rinuncia definitiva alla scelta nucleare, che "è invece - sostiene Azzariti - il principio ispiratore dell'iniziativa referendaria". Insomma l'emendamento governativo bloccherebbe il piano nucleare, riservandosi però la possibilità di tornare sulla decisione.

 

Perciò è importante proseguire nel lavoro di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini per convincerli a votare 4 SI!!!

Il Comitato Sersalese per i Referendum perciò invita quanti lo desiderano a partecipare con tutti i mezzi (facebook, mail, per strada, faccia a faccia) per sostenere la campagna referendaria. In molti hanno comprato le bandiere da affiggere ai propri balconi per sensibilizzare anche visivamente la gente (per coloro fossero interessati, basta contattarci). Tantissimi hanno iniziato a diffonder personalmente il nostro volantino (clicca qui per scaricarne una copia).

 

E tu che fai, non partecipi?

 

Nei prossimi giorni organizzeremo nuove manifestazioni per proseguire nella battaglia.

"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci." - Gandhi

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