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Si spengono le luci in casa Real Sersale. O meglio, come dicono gli aficionados gialloverdi, si tratterebbe più che altro di un anno di stand-by. Pare infatti che il presidente Ardimentoso abbia raggiunto un accordo con il Real Catanzaro per la cessione-fusione del titolo. Tecnicamente i catanzaresi avrebbero accesso alla Promozione, o anche all’Eccellenza se fusioni e mancate iscrizioni portassero al ripescaggio, sostituendo il proprio nome a quello del Real Sersale, mentre la società sersalese, conservando la propria matricola, avrebbe comunque il diritto di ricostituirsi entro due anni e perciò riprendere il cammino da dove si è interrotto. Ma la domanda che anima i commentatori da bar sport è più che altro come mai questa soluzione dopo un campionato in cui si registra la prima battuta d’arresto dopo otto anni sempre in vetta? La risposta dovrebbe rintracciarsi in un combinato di esigenze organizzative e condizioni ambientali.

Le difficoltà incontrate in questa esperienza di eccellenza avrebbero spinto il presidente a chiedere al proprio gruppo dirigente la disponibilità a proseguire, disponibilità giunta solo parzialmente: disputare campionati dilettantistici richiede oltre che un cospicuo investimento soprattutto un’attenzione costante e full time da parte dei dirigenti, dei collaboratori, della macchina organizzativa. Un settore nel quale forse il Real ha dimostrato qualche lacuna durante lo scorso campionato e che può determinare anche l’andamento della stagione. Per questo il presidente Ardimentoso avrebbe optato per il congelamento della società attraverso la fusione col Real Catanzaro, puntando su un sodalizio tra le due società consolidato negli anni.
Sul piano ambientale invece la maggiore difficoltà rimarrebbe il dato che i gialloverdi non godono di un seguito così cospicuo da consentirne il radicamento nel territorio presilano e questo si ripercuoterebbe non soltanto sulla tifoseria, spesso il dodicesimo uomo in campo, ma anche sul piano economico dove il sostegno di imprenditori e commercianti risente maggiormente della crisi. Da non tralasciare neanche le difficoltà logistiche legate alla presenza di due società di livello che richiedono un utilizzo sempre più esclusivo degli impianti, una massiccia presenza di ragazzi per i settori giovanili, elementi che un piccolo centro come Sersale fatica ad assicurare in ragione delle sue dimensioni economico-domografiche.
Per queste ragioni il Real avrebbe optato per una fusione che consentirebbe ad Ardimentoso e soci di riprendere il cammino con un progetto di più ampio respiro da realizzarsi nel capoluogo, sviluppando il settore giovanile e investendo sul proprio pacchetto giocatori. Proprio gli atleti, quelli di cui il Real detiene il cartellino, hanno accettato di trasferirsi a Catanzaro mentre sul piano societario, se non è escluso un ruolo per Ardimentoso, saranno pochissimi gli ormai ex dirigenti gialloverdi a seguire la nuova stagione forse come collaboratori esterni.
Un cambio di rotta che sicuramente avrà delle ripercussioni emozionali su quelli che in questi anni hanno seguito l’avventura delle aquile, ma soprattutto sul piano sociale: in questi anni i sersalesi anche inconsciamente erano stati presi dalla febbre per il calcio, la cui temperatura si è mantenuta alta dalla stimolante rivalità tra As e Real. Una presenza di cui sentiranno la mancanza soprattutto coloro che vivono la loro passione per il calcio, oltre i colori sociali.




Antonio Borelli

 

 

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