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Da Calabriaora del 27 gennaio 2012:

Quattrocento firme per la Sersale-Cropani.

Sono 446 le firme raccolte dal Comitato di cittadini sersalesi per chiedere all’Amministrazione Provinciale un’assemblea pubblica in merito alla SP/158. Lo stato dei lavori sulla strada Sersale-SS 106 è ormai una questione cruciale per la vita quotidiana dei pendolari, delle aziende del comprensorio. Gli inspiegabili ritardi nell’ultimazione hanno ormai esasperato gli animi spingendo i cittadini ad azioni isolate come le segnalazioni a Striscia la Notizia, oppure ad azioni collettive come la raccolta firme tenutasi domenica scorsa. Le sottoscrizioni sono già state consegnate all’ente intermedio e inviate per conoscenza ai sindaci di Sersale, Cerva, Petronà e Cropani oltre che al responsabile del procedimento e al direttore dei lavori accompagnate da una lettera nella quale si chiede un incontro pubblico chiarificatorio. “A tutt’oggi infatti non è dato sapere se e quando l’opera verrà completata, le reiterate promesse sulla fine dei lavori, le inutili e inconcludenti chiusure al traffico dei tratti interessati, e le condizioni di rilento con le quali le ditte appaltatrici si muovono sui cantieri hanno gettato sconforto e sfiducia nei confronti dell’Amministrazione Provinciale. È opinione ormai diffusa che il nuovo tracciato costi ai sersalesi più tempo e denaro di quello precedente”, si legge nella lettera che elenca anche le scarse condizioni di sicurezza, i rischi e i danni subiti quotidianamente dai veicoli e dalle attività economiche. I cittadini hanno posto un ultimatum alla Presidente Ferro: 15 giorni per dare risposte in un’assemblea pubblica, altrimenti i “cittadini si riservano di procedere a forme di protesta più sostanziali comprese le vie legali contro l’Amministrazione Provinciale”.
E mentre il movimento di protesta si apprestava alla raccolta la Provincia aveva dato comunicazione che nei giorni del 24 e 25 gennaio il tratto Cropani-Sersale sarebbe stato chiuso per la bitumazione definitiva, ma lo sciopero dei mezzi pesanti ha costretto l’ente ad una marcia indietro. È anche singolare che l’ordinanza di chiusura (n. 3 del 20 gennaio) è intervenuta esattamente il giorno dopo che il Comitato aveva affisso un manifesto nel quale si comunicava la raccolta firme, quasi come se l’ente avesse voluto offrire una risposta immediata al Comitato, salvo poi doversi arrendere allo stop dei mezzi. E anche in questo secondo caso non è stata data tempestiva comunicazione ai cittadini.
Elementi che arricchiscono una vicenda ormai stanca: due lotti cantierati di cui non si vede l’ultimazioni, operai che compaiono in numero esiguo e che non apportano visibili miglioramenti all’opera, interventi che sembrano piuttosto rattoppi per zittire un’opinione pubblica ormai indignata per la costante presa in giro da parte dell’Amministrazione Provinciale.
Un tema che avrà certe ricadute sull’imminente campagna elettorale, anche se ai cittadini interessano più che altro le risposte del Presidente Ferro.

Antonio Borelli

 

 

 

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