L'AltraSersale

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Avrei dovuto capirlo subito che era l'ennesima truffa alla Biaggi. Invece ho voluto dare fiducia alla seconda convocazione per colloquio dopo 700 CV inviati!

In fondo poteva essere plausibile che l'azienda che pubblica un'annuncio per Consulente della Comunicazione potesse trovarsi su Corso Mazzini, che Key Worlds poteva assomigliare ad una web agency, anche se il suo sito era alquanto povero e ambiguo.

 

Appena entrato avrei dovuto capirlo che quelle mensole ad altezza bancone non erano certo arredo da agenzia di comunicazione. Che gli ambipur, due per la precisione in una stanza di 20mq, erano lì per quel culto fascistoide dell'immagine che hanno questi luoghi. In effetti in una agenzia di comunicazione avrebbero potuto servire per confondere il tampo di fumo dei cosiddetti 'creativi'. Invece erano piazzati, insieme ad un arredamento modernista, per inondare di un'essenza dolciastra che ottunde i sensi.

 

Anche se questi indizi parlavano chiaro ho continuato a sperare che non si trattasse di ciò che immagginavo: l'ennesima presa per il culo dei piazzisti, l'unica vera economia di questo paese!

Eppure di solito quando le segretarie sono estremamente gentili ed assolutamente evasive sulle informazioni che chiedi c'è sempre la truffa sotto. Nell'attesa mi hanno fatto compilare una scheda per indicare le esperienze pregresse e mi sono chiesto: ma non hanno già visionato il mio CV? Intanto sono arrivati un sacco di altri ragazzi e un po' per evitare le classiche domande tra disperati, un po' per evitare che il mio cinismo traboccasse sulle loro facce ingenue e sprovvedute, mi sono messo a guardare l'arredo della stanza.

 

Su un sottofondo di musica primi anni '90, un rock leggero molto giovanile, stavano appesi dei quadri: un'aquila sovrastava la scritta "ATTEGGIAMENTO"; un lupo invece giganteggiava la parola "LEADER"; un'onda oceanica rappresentava il "DESTINO"; e poi altri ritratti per "CREATIVITA'", "FIDUCIA", ...

 

Lì ho cominciato a riflettere che si tratta di quelle cagate motivazionali dei venditori porta a porta, quelli che si pompano la mattina con 'The Final countdown', si danno le pacche sulle spalle come gli All Blacks prima di un match di rugby e poi scorazzano con le loro giacchecravatte a fare pacchi al povero cittadino.

Quando poi dal suo studio è uscito Luca, il magnifico, colui che ce l'ha fatta, colui che ha saltato la barricata e ora è il selezionatore, a quel punto tutto è stato fin troppo chiaro: fagocitati da questo astruso sistema di lavori di merda dati da gente di merda alle dipendenze di aziende di merda!

 

Luca è apparso col suo pataccone al polso e il capello ingellato, la sopracciglia ben curata e le occhiaie da cocainomane en pendant con il colore della sua cravatta. La giacca a coprire una camicia di un'insopportabile rosa confetto, il sorriso prefabbricato alla Cukident e la stretta di mano ipocrita: "Ciao sono Luca, accomodati"...

 

Lui da del tu, forse sono anche più grande di lui, ma lui è darwinisticamente dominante, almeno secondo la sua ideologia del libero mercato. Guarda la mia scheda e mi chiede cosa significasse la mia esperienza come addetto alla comunicazione istituzionale. Quando gli dico che ho fatto il ghostwriter mi guarda perplesso, gli spiego che scrivevo per conto di altri e che mi occupo di comunicazione. Però gli interessa di più l'esperienza come rilevatore Istat e come addetto ricevimento.

 

La conferma che aspettavo: qui vogliono uno che gira porta a porta e che parla (leggi truffa) gli interlocutori, li imbonisce e gli piazza il prodotto. Mi spiega qual'è il prodotto: si tratta di far passare il cliente dal Enel gestione a Enel energia (la prima è la condizione di monopolio, la seconda è regime di libero mercato: cioè ti facciamo un'offerta oggi per fotterti domani).

Poi arriva la domanda, quella che nelle liturgie delle agenzie del lavoro rivela la MOTIVAZIONE: "perchè hai risposto al nostro annuncio"?

 

Perchè cerco lavoro, coglione!

Glielo dico e rimane spiazzato, si aspettava un'apologia del direct marketing. Invece mi sbilancio, tanto non temo di essere scartato, e gli chiedo come mai pubblichino degli annunci in cui si dice tutto e il contrario di tutto: se cerchi un Venditore ti risponderanno solo i venditori, se invece cerchi un consulente per la comunicazione ti ritrovi giornalisti e laureati che questo alvoro del cazzo non lo faranno mai; perdi tempo tu che hai risposto e loro che ti devono selezionare... è una pratica anti-economica.

 

Luca mi chiede perchè parli così e allora sono costretto a fargli una di quelle lezioni di cui loro, i nemici del popolo, si sciacquano la bocca durante i loro briefing motivazionali e formativi. "Visto che parliamo di mercato, io rispondo agli annunci per i quali suppongo che possano incontrarsi domanda e offerta di lavoro. Ora la domanda gliela faccio io, Luca: la domanda io la conosco (ed è la mia domanda di lavoro), qual'è l'offerta?"

 

Luca vuole sapere a cosa mi riferisca e quando scopre che io parlo maledettamente del tipo di contratto, dell'ammontare dello stipendio e delle mansioni precise da svolgere, si spertica: "allora, noi facciamo contratto regolare con retribuzione fissa meritocratica; si tratta di fare indagini di mercato e comunicare la qualità del nostro prodotto energetico rispetto alla concorrenza rivolgendoci ad una fetta di mercato che è strategica e oscilla dal piccolo consumatore ai grandi brand industriali..."

 

Luca, rilassati. Praticamente mi sta dicendo che il contratto è una porcheria inventata da Biaggi, che guadagni in base ai clienti che procuri, che devi fare il porta a porta per piazzare contratti Enel... niente strategia, niente marketing e niente comunicazione: qui si tratta di piazzismo!

 

Faccio la domanda a Luca: "ma quanto si guadagna?" e lui risponde che è prematuro chiedere queste informazioni che ci verranno fornite nel secondo step, alla formazione. Aggiunge che non è una buona strategia per impressionare il selezionatore.

 

Vorrei prendere Luca e massacrarlo per le sue colpe di classe. Ma mi limito a dire che è meglio essere sinceri e dirgli che io quel lavoro lo farei solo per un poco di soldi e non magari prenderlo per il culo, raccontargli un sacco di stronzate sul dinamismo del giovane venditore e poi piantarlo alla prima schifosa busta paga (se mai la vedrai).

E lui sembra concordare col mio pensiero.

 

Penso che Luca non mi farà sapere se la Key World sarà l'azienda della mia brillante carriera.

E io penso che a questo prezzo è meglio stare al bar o guardare il soffitto. Almeno non devo mangiare pane e veleno per un lavoro di merda...

 

 

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Commento da Borelli Angelo Salvatore su 1 Aprile 2011 a 16:36

caro Antonio,

comprendo la tua rabbia ma io ho fatto meglio di te facendomi una giornata di lavoro a Mandatoriccio, provincia di Cosenza ma ultimo paese della provincia situato a pochi chilometri da Crotone. tutto questo per poi scoprire che dovevo solo vendere cellulari tre per di più in un paesino dove l'unica linea di telefonia mobile utilizzata era la Tim. 

caduto nella trappola la prima volta ho smesso di mandare curriculum a queste aziende dai siti internet poco chiari, dagli annunci indecifrabili. 

PS. ho inviato il link del mio blog alla tua mail personale perchè non sapevo come inviarla a quella di rifonda Sersale. con la speranza che possa tu fare girare il link sul sito. 

grazie mille.

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