L'AltraSersale

Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.


Toh! chi si rivede... il movimento dei movimenti!
Rieccolo variopinto, formato da contestatori dalla storia e dai volti diversi, sempre con le mazzate delle polizia addosso (e Genova ha fatto scuola nel mondo): a Londra a urlare ai potenti della terra che noi non pagheremo la crisi internazionale.

La cosa stupefacente di questa nuova ondata è che scavalca la politica; le notizie di questi giorni sono di manager e banchieri "sequestrati" dai contribuenti... di assalti alle banche in fallimento e alle fabbriche in chiusura. Il messaggio è chiaro: i capitalisti sono i responsabili della crisi, loro la devono pagare (intendiamo in termini monetari ovviamente, ribadiamo la nostra non violenza!).

Questo è ciò che si vede; dietro le quinte, nel mondo degli affari e degli intellettuali l'autore più citato ritorna a essere lui: Karl Marx. Lui ci aveva spiegato che il capitalismo è per sua natura contraddittorio: più cerca di aumentare il profitto più distrugge i consumatori, in termini di sfruttamento del lavoro, di disastri ambientali, di impoverimento del Sud del mondo, di riduzione dei diritti dei singoli... e ora cominciamo a pagare anche noi, i figli dell'occidente opulento, quelli che qualche anno fa ci dicevamo speranzosi che la storia era finita, che il liberismo aveva vinto che non c'era alternativa al capitalismo.

Guardatelo oggi il sistema capitalista moderno: ogni giorno chiudono banche e quindi fabbriche e quindi disoccupati e quindi crolla la domanda, i consumi e quindi aumenta la presa del capitale sul lavoro e quindi la repressione delle proteste e delle resistenze; questa è la spirale che si genera quando il capitalismo entra in crisi: così è stato nel '29, nel '73, nel 2001, e oggi.

Bene, il mondo ci ha stupito sia in passato che oggi. Per la prima volta un nero entra alla casa bianca, un continente dilaniato dai falchi nordamericani come l'America Latina ora parla una sola voce: quella di un altro mondo possibile!

E noi? e in Italia? Voi direte "non accade nulla". Non è vero! questo è quello che ci fa credere l'informazione di regime. Un Governo dissennato che cerca con gli spot di farci credere che il peggio sia passato, che l'Italia non sarà sfiorata dalla crisi; un Premier che dispensa ottimismo con un sorriso finto, e i suoi ministri che tessono la tela degli affari dei furbetti del quartierino: i vari Ligresti, Marcegaglia, Tronchetti... si proprio loro, quei capitani d'industria che hanno spolpato le loro fabbriche e i loro operai, che hanno derubato risparmiatori, che hanno scialacquato e occultato la ricchezza prodotta con assoluto disdegno della miseria del lavoratore, del precario.

Questo governo sta costruendo un regime fatto di pubblicità e manganelli. Già, basta andare nelle università e nelle fabbriche per capire il livello di repressione; la polizia che manganella indifferentemente gli studenti a Firenze e gli operai a Pomigliano.

E poi i tg, i giornali, tutti impegnati a dissimulare a falsificare a nascondere. Ma in tutto questo brulica ancora qualche forma di resistenza: ci sono le reti dei social network, ci sono i collettivi stidenteschi, i presidi di fabbrica... ci sono idee che non muoiono mai.

Giustizia, uguaglianza e libertà fecero tremare la Bastiglia, il Palazzo d'Inverno, il Reichstag e probabilmente scuoteranno anche Londra e Wall Street. Non è solo l'idea del nostro partito, di una minoranza da Wwf!, ma è il grido degli argentini, dei negri d'America, dei lavoratori vietnamiti e dei monaci tibetani, degli studenti italiani e dei risparmiatori truffati.

E' il momento di praticare le nostre utopie!

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