L'AltraSersale

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L'altro giorno ho letto sul blog di Emilio Grimaldi una delle prime interviste a Salvatore Scalzo, candidato a sindaco per il centro-sinistra a Catanzaro.

E' chiaro che dopo aver 'bruciato' decine di candidati, la scelta di Scalzo potrebbe apparire come l'ultima spiaggia, il 'tanto per partecipare' ad una tornata elettorale in cui don Michele Traversa potrebbe essere mattatore incontrastato. E probabilmente Traversa vincerà, sulla scorta delle lobby che rappresenta, sugli elettorati che ha coccolato negli anni da presidentissimo della Provincia di Catanzaro... ma la scelta di Salvatore Scalzo potrebbe avere qualcosa di dirompente nella politica calabrese.

 

Innanzitutto c'è da dire che Salvatore Scalzo ha 28 anni, laureato, con un'esperienza professionale presso la Commissione Europea, conosce tre lingue. Da studente e da catanzarese ha contribuito alla fondazione dell'associazione studentesca Ulixes e ha deciso di presentarsi all'elettorato il 21 marzo nel quartiere Aranceto, periferia polverizzata di Catanzaro.

 

Eppure la prima reazione del centrodestra catanzarese è giunta per bocca di tale Mimmo Tallini, vecchia conoscenza delle formazioni di estrema-destra e strenuo difensore delle sue prebende di consigliere regionale e comunale: "Un dilettante allo sbaraglio, degno erede del dilettantismo di sinistra che ha condotto la città allo sbando. Il candidato del centrosinistra non perde occasione di fare pessime figure che la dicono lunga sull'impasto di arroganza, supponenza e inesperienza che lo anima".

 

Perchè tanta preoccupazione e tanto astio verso un giovane inesperto che si confronta con una corazzata guidata da un onorevole deputato? Perchè il centrodestra catanzarese teme l'ultima spiaggia di un centrosinistra da sempre impegnato nelle lotte intestine delle sue cordate, nei distinguo dei partiti alleati?

 

La risposta è ovvia ed elementare: Scalzo è qualcosa di diverso.

  1. Scalzo non ha alle spalle anni di militanza di partito, con tutti gli strascichi che discendono da precedenti incarichi politici, da faide, scissioni, appartenenze; non ha connivenze da giustificare, scambi da garantire, posizioni di rendita da salvaguardare.
  2. Scalzo non ha quell'esperienza di intrighi di palazzo, di cordate, di inciuci e di trasformismo che sono il codice genetico della vecchia politica che ha impantanato la nostra regione.
  3. Scalzo ha posizioni chiare su alcuni contenuti (acqua pubblica, investimenti culturali, terzo settore, per esempio) e ciò lo distingue nettamente anche da coloro che lo sostengono, tipo alcuni peones del PD.
  4. Scalzo sarà anche inesperto ma sa che i trasporti e i servizi sono l'anima dei moderni agglomerati urbani; sa che turismo e cultura sono volano di sviluppo più di cemento e speculazioni; sa che le professionalità dei giovani vanno valorizzate e non frustrate nei circuiti del voto di scambio; sa che se Catanzaro vuole sopravvivere deve diventare una città "estroversa". Queste cose Scalzo le sa perchè ha studiato, ha viaggiato e vive in altri luoghi.
  5. Scalzo probabilmente sarà un dilettante, ma uno che lavora alla Commissione Europea come minimo sa parlare inglese e francese, conosce l'istituzione per la quale lavora e sa di che cosa si occupa. Se fosse un bamboccione non starebbe a Bruxelles, ma si godrebbe un posto al sole a Villa Trieste.

In altri termini Scalzo è tutto ciò che la classe dirigente (di destra-centro-sinistra) calabrese non è: preparata, giovane, moderna e ambiziosa.

Come può un sessantenne concepire politiche giovanili per un mondo caratterizzato dalla precarietà? come può un vecchio capire l'importanza degli spazi sociali? cosa ne sa un vecchio onorevole di connettività, internazionalità, ricerca e sviluppo?

 

Non penso che Salvatore Scalzo sia la soluzione del male della Calabria. Ma la sua candidatura è qualcosa di pericoloso perchè, al di là dei suoi risultati, può essere contagiosa.

Cosa succederebbe se un'intera generazione - ridotta abitualmente a carne da macello per imprenditori senza scrupoli, a moneta di scambio per gli interessi di lobby e politici - decidesse di prendersi il futuro?

Cosa succede, (perchè sta avvenendo a Catanzaro!), se studenti, lavoratori di call center, muratori in nero, disoccupati, quelli che aspettano da anni un concorso, quelli che lo hanno perso per colpa di una raccomandazione, capiscono che insieme, sostenendo Scalzo, possono liberarsi di quella metastasi che è l'attuale classe dirigente calabrese?

 

Cosa succede non lo sappiamo, ma spetta a noi provarci anche qui a Sersale, in questa calma piatta della provincia dove il vecchio avanza!

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