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LA RESA DEI (rendi)CONTI



Per chi si fosse sintonizzato solo ora, il Comune di Sersale è in DISSESTO FINANZIARIO!

Nella deliberazione 340/2012, la Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo Calabria, dichiara testualmente che:

ESAMINATA la documentazione prodotta, in ordine al rendiconto 2010, dall’Organo di revisione del Comune di SERSALE (CZ) acquisita con prot. n. 0007152 del 8 novembre 2011;
ESAMINATE le controdeduzioni prodotte dal Sindaco e dall’Organo di revisione del 26 aprile 2012 ;

il bilancio (stilato dall'allora Amministrazione Scalfaro, anno domini 2010) presenta:

  • elementi di criticità derivanti dall’incapacità di realizzare la massa delle entrate tributarie proprie (incapacità di riscossione);
  • notevole difficoltà connessa al pagamento dei residui passivi, sintomo di inefficienza nella gestione finanziarie delle risorse (incapacità di prevedere le uscite) - "La presenza di anticipazioni di tesoreria non rimborsate è il segnale di una condizione di precarietà degli equilibri finanziari, della loro inattendibilità";
  • gestione ordinaria influenzata da entrate di carattere non ripetitivo (una tantum come sanzioni codice della strada, proventi da terreni comunali e da concessioni lotti “PIP”) destinate a finanziare indistintamente la spesa corrente e ripetitiva.



Avete capito bene: il dissesto è certificato dalla Corte da almeno tre anni:

l’indebitamento per il 2010 ammonta ad €. 8.267.381,30 (come da conto del patrimonio), la consistenza residua dei debiti di finanziamento non assistiti ammonta ad €. 5.828.567,61; importo che incide per il 184 % ca. sul totale entrate correnti (€. 3.171.766,15).
Tale circostanza determina, in definitiva, il superamento di ben cinque parametri di deficitarietà, evidenziando dunque una situazione finanziaria di alta criticità che esprime una condizione di rigidità strutturale del bilancio che non consente una gestione flessibile delle risorse finanziarie e costituisce un preoccupante sintomo negativo circa la tenuta dei conti in termini di sana, prudente e corretta gestione finanziaria.



5.828.567,61 €. di debiti contratti esclusivamente da “Progetto Sersale” per il fallimentare PIP di Borda, per le opere alla Porta del Parco, ed altri investimenti senza futuro che hanno ucciso il bilancio comunale!



La Giunta Torchia, l'8 marzo 2013, venuti i nodi al pettine, cerca di opporsi a questa inoppugnabile certificazione di fallimento adottando un piano di riequilibrio decennale per attestare tutti i debiti fuori bilancio; deliberare le tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita; coprire integralmente con tariffa (a carico dei cittadini) i costi della gestione del servizio rifiuti e acquedotto; accedere al Fondo di rotazione per la stabilità finanziaria di cui all'articolo 243-ter.

Quasi come se chi è causa del problema potesse, con zelo e dedizione, trovare una soluzione (a spese del contribuente, ovviamente!).

In questo modo si è cercato di prevenire la disfatta con una sorta di auto-commissariamento: ma la Corte dei Conti, bbastasa e caina, ha ritenuto non praticabile la procedura di riequilibrio finanziario e, riconosciuto condizioni finanziarie prossime al dissesto, con deliberazione n. 17/2013 accerta:

la mancata adozione da parte del Comune di Sersale di adeguate misure correttive e la persistenza di “gravi profili di criticità ed irregolarità, quali già riscontrati nella precedente deliberazione della Sezione n. 340 del 20/12/2012, [comporta] il dissesto finanziario dell’ente

La Corte dei Conti rigetta quindi il tentativo di tirare a campare dell'Amministrazione Torchia e chiede di procedere con il "dissesto guidato". Il Sindaco impavido "informa" della bocciatura e "comunica" che il Comune deve adottare controdeduzioni all'ultimatum della Corte dei Conti. Ma nonostante tutto nel Consiglio Comunale del 30 aprile 2013, l'Amministrazione (ahinoi!) ha dovuto ritirare tale delibera (18/2013).



Dinnanzi ad una Corte che certifica il fallimento dell'Ente a questo punto che si fa? Dissesto o non dissesto?

L'Amministrazione Torchia sta cercando - con ogni disperato artificio legalistico - di camuffare le ragioni del dissesto, sperando magari che qualche evento esterno e pregresso possa occultare il suo fallimento certificato. Annacquare la portata disastrosa del fallimento di "Progetto Sersale" con ritrovati burocratici, difendere l'indifendibile. Non è l'interesse pubblico la ragione di tanta dedizione, ma l'obiettivo di salvare se stessi.

Perchè l'art. 6 del d.lgs 149/2011 prevede l'ineleggibilità per gli amministratori che la Corte dei Conti ha riconosciuto responsabili di danni cagionati con dolo o colpa grave, nei cinque anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario.



A noi non interessano le dimissioni dell'attuale amministrazione perché sarebbero un atto dovuto. A noi interessa sapere quanto dobbiamo pagare per la gestione allegra di “Progetto Sersale”? Oltre che il loro onore è in gioco qualche altro interesse? Di quanto tempo ancora ha bisogno la giunta Torchia per andare a casa?

PS: per la cronaca, il disavanzo di amministrazione nel rendiconto 2012 è di oltre 500.000 € !!!

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Commento da Rifondazione Sersale su 7 Maggio 2013 a 13:27

Nel 2011 scrivevamo che: 

Ad oggi, in termini percentuali, il 70% dell’indebitamento è imputabile a questa amministrazione ed il30% a tutte quelle precedenti.

(rifondasersale.ning.com/profiles/blogs/credito-esaurito)

Ma non c'é peggior sordo di chi non vuol sentire (e peggior perdente di chi vuol vincere le elezioni ad ogni costo)!

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