L'AltraSersale

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Dio, Patria e Famiglia. Mancava solo il Papa a benedirli in diretta dalla Capitale della Cristianità, come amerebbe dire una nota statista come la Carfagna ...

Lippi, Pupo e il piccolo Savoiardo... una vergogna di Stato. Sulla melodia sanremese, e con allo sfondo Cannavaro che solleva la coppa, è andato in onda lo scempio dei valori fondativi del nostro Paese. Un medley di luoghi comuni e di 'sanissimi' valori di destra, salvo che uno dei performer non è proprio un bel modello dei nostri valori; francamente è anche ridicolo che Filibusto cerchi spessatamente di ingraziarsi gli italiani dimostrando una grossolana conoscenza del nostro paese, pensandolo ancora radicato negli anni '40, fermo e immobile alla sua storia tradizionale, alla bucolicità della sua arretratezza sociale e culturale.

A parte i sussurri sul fatto che Filibusto abbia investito in sms per essere ripescato, a parte i fischi e i buuuu dell'Ariston, la scelta del padrino è umiliante per tutti coloro che hanno visto Sanremo. Marcello Lippi che viola il regolamento (lo special guest deve cantare o partecipare all'esecuzione) è la dimostrazione, ormai ampiamente condivisa, che gli italiani sono un popolo di zotici puttanieri e pallonari. Quando non gli puoi dare culi e tette, agli italioti servi un bel piatto di pallone e orgoglio nazionale da stadio e li hai tuoi. Con la gnocca e il pallone puoi fare ciò che vuoi.

Marcello-il-vincente può derogare. Lui va oltre i regolamenti perchè ci ha regalato la Coppa. E' un po' come dire, mutatis mutandis, "meno male che Silvio c'è" oppure "Bertolaso non si tocca". Lo sfregio di qualsiasi pretesa di normalità, la somministrazione del valium ad un popolo che ha perso realmente la sua tradizione, cioè la capacità di pensare, decidere e fare la propria storia.

Marcello Lippi è l'eroe, il santo e il navigatore. Il condottiero che viene ad annunciare gloria. A comiziare di valori che quotidianamente sono traditi da tutti e in tutti i modi possibili.
Marcello Lippi è parte del sistema gelatinoso. Della melma che affonda l'Italia nella palude del suo declino sociale, culturale e morale.

Ricordo quando ero bambino, viaggiavo con la fantasia,
chiudevo gli occhi e immaginavo, di stringerla fra le mie braccia.

Tu non potevi ritornare pur non avendo fatto niente,
ma chi si può paragonare, a chi ha sofferto veramente.


Se la suonano e se la cantano Pupo e il Savoiardo e ci raccontano la sofferenza del dorato esilio portoghese di coloro che consegnarono il paese alle milizie fasciste, dei tristi anni in cui il re sparava alla gente, assassinava e giocava i suoi capitali al casinò. Gente che ha sofferto veramente nell'organizzare truffe con videopoker e puttane, appena rientrata in Italia... appunto per sentirsi realmente Italiani.

Come dice Mourinho "in Italia non si può innovare... bisogna resistere!". Io tifo Sudafrica!

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