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Gli studenti: "Noi la crisi non la vogliamo pagare"

 

Da Calabriaora del 18 novembre 2011:

Gli studenti: "Noi la crisi non la vogliamo pagare"

Anche a Sersale si sente il vociare e l'allegria della Giornata Internazionale della Mobilitazione Studentesca: gli studenti del Liceo Scientifico si sono ritrovati in piazza Italia per discutere i temi proposti da diverse sigle del movimento studentesco, tra cui Rete della Conoscenza, UdU. La giornata della mobilitazione studentesca nasce per commemorare le vittime dell'eccidio nazista contro studenti cecoslovacchi nel 1939, dell'intervento dei carri armati nelle università di Atene all'epoca dei Colonnelli e delle repressioni durante il 1989, ma negli ultimi anni si è rivestita di nuovi significati che guardano al futuro: dalla critica alla precarietà alla minaccia all'indipendenza dei saperi che l'Onda contestò all'allora ministro Gelmini e alla scure dei tagli all'istruzione, agli indignati. Una mobilitazione che dalle piazze di Londra e New York, dai capoluoghi italiani si snoda anche lungo le strade del piccolo centro presilano.
"Noi la crisi non la paghiamo!" è stato lo slogan che è risuonato negli interventi degli studenti in piazza; una discussione che ha toccato anche il tema attualissimo della situazione italiana, dei dettami di BCE e FMI che guardano al freddo numero economico piuttosto che alla sostanza degli interventi. “Non ci fermeranno i palazzi vuoti del potere” recita uno degli striscioni con una fortissima allusione al fatto che la lotta per una scuola pienamente formativa e in grado di garantire un futuro non si ferma davanti alle dimissioni del duo Tremonti-Gelmini. La battaglia che gli studenti portano avanti riguarda un principio fondamentale: la cultura, come bene comune, non può essere umiliata dai dettami della finanza.
Discussioni affrontate dai rappresentanti di classe degli alunni del Liceo Scientifico di Sersale che hanno aderito in massa alla mobilitazione, dalla prima alla quinta. Accomodati sull'abbozzato anfiteatro di Piazza Italia tutti hanno ascoltato la lettura dei documenti studenteschi condivisi dall'intero movimento nazionale, una pratica formativa per una generazione che ha poche certezze sul proprio futuro ma che sembra aver capito che è nella scuola, nella cultura, nella partecipazione che si può essere protagonisti di una nuova stagione.
Ovviamente appena conclusa l'assemblea sono spuntate le chitarre e i cori, come è d'ordinanza ad ogni manifestazione studentesca che si rispetti, per concludere allegramente una giornata fredda ma soleggiata. Una manifestazione che ha confermato quanto sia vitale l'esistenza delle scuole superiori in un piccolo centro come Sersale. Anche per la gioiosa invasione delle piazze di cui sono stati protagonisti gli studenti.

Antonio Borelli

 

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