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Con DPCM del 29.4.1999 è stato introdotta la “Carta del servizio idrico comunale”, quale strumento principale per regolare i rapporti tra l’ente erogatore ed i cittadini utenti ed al fine di garantire gli stessi in relazione alle loro esigenze ed interessi; un documento, finalizzato anche alla erogazione di un servizio in conformità dei principi di efficacia, efficienza, imparzialità e trasparenza, fissa anche i principi ed i criteri per l’effettuazione del servizio e per la predisposizione dei contratti di fornitura.
Come consigliere comunale ho sentito il dovere di aggiungere i principi per i quali ci siamo battuti come Comitato per l'Acqua Bene Comune, nel sentiero che ha portato alla vittoria referendaria del 2011, alla Proposta di legge popolare regionale "Acqua Bene Comune".
Qui di seguito il testo della dichiarazione da allegare a verbale con le integrazioni ed emendamenti da apportare alla Carta dei Servizi Idrici Comunali. Il primo emendamento è più che altro una dichiarazione di principi con la quale si ribadisce l'importanza dell'accesso all'acqua come diritto umano fondamentale; il secondo è più concreto e obbliga gli uffici comunali a pubblicare annualmente una relazione dalla quale si possano evincere la qualità dei servizi, le analisi chimiche effettuate, gli interventi manutentivi e la programmazione del servizio. Tutto ciò per far crescere la cultura civica dell'acqua come bene comune: se i cittadini hanno accesso alle informazioni sulla qualità dell'acqua, sulla sicurezza delle reti, hanno maggiori strumenti per apprezzare l'importanza di una risorsa preziosa come l'oro.
Ringrazio i colleghi consiglieri per aver sostenuto e approvato all'unanimità tali proposte.
DICHIARAZIONE DA ALLEGARE AL CORPO DELLA DELIBERAZIONE - PUNTO N.9 dell'O.d.G:
“Approvazione Carta del servizio idrico comunale.”
Il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista intende proporre al consiglio comunale alcuni emendamenti ed integrazioni alla Carta del servizio idrico comunale. In continuità con le battaglie a sostegno della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato conseguenti all’espressione di volontà popolare a partire dal referendum per l’Acqua Pubblica del giugno 2011, dalle mobilitazioni a sostegno dell’iniziativa di legge popolare regionale “Acqua Bene Comune Calabria” portate avanti dal Comitato Acqua Bene Comune Sersale e, non da ultimo, a quanto approvato dal Comune di Sersale con deliberazione di consiglio n° 30 del 14 giugno 2013, si ritiene opportuno ribadire alcuni principi chiave nella premessa della Carta del servizio idrico.
Più nello specifico alla voce “FINALITA’ DELLA CARTA DEL SERVIZIO” si propone di aggiungere precedentemente a quanto espresso il seguente paragrafo:
“L’acqua è un bene naturale ed un diritto umano universale; la disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua sono garantiti in quanto diritti umani inalienabili ed inviolabili della persona. Tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili e costituiscono una risorsa salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà. Tutti gli usi delle acque sono indirizzati al risparmio ed al rinnovo della risorsa idrica.
L’acqua è un bene comune come sancito dalla Carta Europea dell’Acqua (Strasburgo 1968) l’accesso all’acqua è considerato diritto umano fondamentale secondo quanto stabilito dalla Risoluzione ONU del 29 luglio 2010.”
Nella sezione PRINCIPI FONDAMENTALI al paragrafo “Partecipazione” si propone di aggiungere alla fine:
“Il Comune promuove la partecipazione della collettività stilando annualmente una relazione ad opera del servizio interessato da pubblicare sul sito web del comune, inerente il rispetto degli standard di qualità del servizio, le criticità rilevate e i disservizi, gli interventi per l’efficentamento e la riduzione degli sprechi lungo la rete, i costi di tali interventi, i disservizi imputabili all’Azienda erogante, i risultati dei prelievi periodici.”
Tali modifiche si muovono al fine di stimolare l’Amministrazione comunale ad attuare un consumo responsabile e cosciente dell’acqua. Da un lato, l’universalità del diritto all’acqua dovrebbe stimolare il comune a ricercare soluzioni all’improrogabile problema dei disservizi a seguito di temporali – imputabili esclusivamente all’assenza di impianti di riserva. Dall’altro, la pubblicità degli standard e della gestione della rete sensibilizza sicuramente la popolazione ad un uso in sicurezza e ad una valorizzazione del bene comune più prezioso.
Sersale, 18 agosto 2015
Il Consigliere Comunale
Antonio Borelli
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