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Consiglio Comunale del 30 maggio 2016 - Una nota a margine del rendiconto.

Al consiglio del 30 maggio noi consiglieri di minoranza abbiamo abbandonato i lavori per protesta, poiché Progetto Sersale ha rifiutato di discutere la Proposta di Deliberazione Popolare sull'acqua pubblica. Ma, malgrado non abbiamo partecipato al dibattito, nulla ci vieta di esprimere un giudizio sul rendiconto 2015 che è stato appena pubblicato all'albo pretorio comunale.

Innanzitutto, questo Consiglio per l’ennesima volta appare inadempiente: in una nota della Prefettura con la quale si diffida il Comune di Sersale ad adottare il Rendiconto di Gestione 2015 ormai oltre il tempo previsto del 30 aprile. E' avvenuto con l’Ipotesi di Bilancio Stabilmente Riequilibrato (adottato oltre i 120 gg dalla nomina dell’OSL), con il Bilancio di Previsione 2015 adottato oltre i termini previsti dal Ministero o con il Riaccertamento Residui 2014 avvenuto “non contestualmente” al Rendiconto 2014. Come è noto in Italia le scadenze valgono solo per i contribuenti, giammai per chi amministra e Sersale non vuole discostarsi dalla media nazionale: però a nulla valga la giustificazione del “così fan tutti…” perché - se diversi comuni stanno sperimentando ritardi comprensibili dovuti al sistema di armonizzazione contabile - dobbiamo ravvisare che Sersale li posticipa al prossimo esercizio. Se le tesorerie accertano introiti come le imposte anche fino a febbraio o marzo, è plausibile prendere un po’ di tempo per aggiornare i conti. Ma non fino all’ultimo giorno utile dettato dalla Prefettura: dato che abbiamo adottato il previsionale 2015 in agosto avanzato e lo abbiamo variato in dicembre! Quali e quanti cambiamenti richiedono tanti mesi di lavorazione?

Si comprendono bene le difficoltà tecniche di redazione, ma si sottolinea per l’ennesima volta che questa amministrazione adotta atti fondamentali solo per scadenza o invito di altri enti. Eppure, ci dice il prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione che i conti tornano: 555,89 € di risultato di amministrazione, pari allo 0,005% di una movimentazione tra pagamenti e riscossioni di 10.000.000 €.

Nel 2015 l’avanzo (non vincolato) della gestione di competenza è di 702.393 €, la somma algebrica di entrate ed uscite reimputate negli esercizi successivi, cifre che l’ente dovrebbe quindi incassare in futuro ma che hanno in realtà appianato i conti dell’esercizio in corso. Ad esempio leggendo nel PEG:

  • IMU, con la tecnica della re-imputazione dagli esercizi precedenti e a quelli successivi, abbiamo un movimento di 650.629 € di cui solo 364.620 accertati;
  • IRPEF, con la tecnica della re-imputazione dagli esercizi precedenti e a quelli successivi, abbiamo un movimento di 212.700 € di cui solo 179.646 accertati;
  • TARI, con la tecnica della re-imputazione dagli esercizi precedenti e a quelli successivi, abbiamo un movimento di 1.515.273 € di cui solo 798.602 accertati;

 

Anche se la tecnica della re-imputazione impone di stabilire quando effettivamente riscuoteremo ciò che abbiamo previsto – mettendo insieme quello che avanziamo dagli scorsi esercizi con quello che avanziamo da questo in uno schema poco chiaro (nel senso che bisogna fare un’indagine in ragioneria per capire cosa si è incassato effettivamente) - nulla ci vieta di osservare che, sommando i residui da re-imputare, il bilancio perde il 35% di Imposte e il 25% di Tasse tra la previsione e l’accertamento. Infatti nel quadro riassuntivo delle entrate, il tecnico annota una percentuale di realizzazione delle riscossioni del 68%, e ciò ci spinge ad una valutazione politica avversativa: o questo Comune non è in grado di riscuotere tutto quanto prevede o non è in grado di prevedere quanto riscuotere.

Per esempio: su 1500 € di Sanzioni se ne accertano 358, quindi dobbiamo dedurre che la vigilanza è bassa o impotente? Su 33.250 € di taglio boschi si incassa 0, quindi non si è in grado di indire un’asta? 18.404 € di introiti da fotovoltaici re imputati , 3030€  dai campi da tennis non riscossi, 229.000€ da usi civici, 34.538 da demolizioni, 250.000 da vendita di loculi … tutti introiti che vengono posposti ai prossimi esercizi o epurati dal bilancio, ma che hanno giustificato però il previsionale!

Questi dati esemplificativi ci portano allo stesso giudizio degli anni passati: si iscrivono a bilancio somme che si prevede di recuperare, poi si vedrà. Si spende quello che si vuole spendere, poi o si chiede un sacrificio ai cittadini o si trasferiscono all’esercizio successivo. Un “poi” che ci è già costato un dissesto.

Un “poi” che ci dimostra solo l’amministrazione del presente, testimoniato da alcune curiosità.

Nel PEG Spese c’è la voce “Spese per ricovero randagi” con 0€ in competenza, eppure l’amministrazione aveva dato mandato con DG 65 del 27.10.2015 di attivare una convenzione con un canile crotonese, eppure ci si è rifiutati di adottare un regolamento per disciplinare il fenomeno della cura degli animali domestici.

C’è la voce Servizio Trasporto Alunni che tra Bus, Assicurazione e Affidamento ci costa intorno ai 25.000€ ma la Giunta con del. 32 dello scorso 28 aprile aumenta i ticket per raggiungere la quota di copertura del 36%.

C’è il servizio illuminazione che aumenta di 10.000€ rispetto allo scorso rendiconto (167.000€) o l’acqua che passa a 282.000; oppure il servizio manutenzioni che tra attrezzature (8264) e prestazioni di macchine (8659) ha lo stesso peso dei contributi alle associazioni (14.437€).
[Per inciso: nello scorso esercizio i contributi alle associazioni sono stati di circa 5000€, ma non c'era stato un benefattore, tale Nigro, che aveva finanziato di tasca propria tutti gli eventi estivi???]

Non c'è invece la quota di bilancio da destinare al finanziamento della massa passiva: dopo la dichiarazione del dissesto, l'OSL deve individuare i crediti (massa attiva) e i debiti (massa passiva) del Comune, e l'Amministrazione deve mettere a disposizione dell'OSL delle somme che servono per avviare il pagamento dei creditori.

Dopo quasi tre anni dall'insediamento, non sappiamo a quanto ammonti la massa passiva, cioé la somma delle sentenze (di cui parla Progetto Sersale) e delle spese non pagate durante gli ultimi 15 anni (di cui invece non si parla!); dei crediti mai incassati dalle passate amministrazioni e di quelli di Progetto Sersale. In questi tre anni l'amministrazione ha solo risposto alle nostre richieste dicendo che il dissesto è affare dell'OSL, quasi come se non avesse effetti sulla vita amministrativa presente.

Infatti, se nel rendiconto ci fosse stata la voce "Quota destinata al finanziamento della massa passiva", quasi sicuramente saremmo qui a discutere del DISAVANZO in cui ci ha ricondotto Progetto Sersale.

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