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#acquapubblica: Dichiarazione congiunta dei gruppi consiliari di minoranza

Nella seduta odierna del consiglio è stato raggiunto uno dei livelli più bassi della storia democratica di Sersale. Il rifiuto da parte del Sindaco di inserire all'odg la Proposta di Deliberazione Popolare rende inagibile il Consiglio comunale perché: a) frustra le aspettative dei cittadini che hanno inteso partecipare sottoponendo al Consiglio un atto concreto di indirizzo; b) squalifica il Consiglio come organo ricettivo e rappresentativo della volontà popolare; c) irride il ruolo dei consiglieri di minoranza poiché a decidere è sempre un singolo.

Ma questa volta non tollereremo questi atteggiamenti di disprezzo e, oltre ad abbandonare l'aula per protesta, scriveremo al Prefetto perché sono state violate le regole del gioco democratico. Qui di seguito la nostra dichiarazione congiunta:

PARTITO DEMOCRATICO/CENTRO-SINISTRA PER SERSALE

RIFONDAZIONE COMUNISTA/CENTRO-SINISTRA PER SERSALE

GRUPPI CONSILIARI

 

DICHIARAZIONE CONGIUNTA DA ALLEGARE AL CORPO DELLA DELIBERAZIONE - “Approvazione verbali seduta precedente”:

 

Colleghi consiglieri, capogruppo di “Progetto Sersale”,

come ben sapete lo Statuto Comunale, in applicazione dell’art. 6 del TUEL, disciplina istituti di partecipazione popolare alla vita politico-amministrativa del comune di Sersale. In particolare, nello Statuto si legge:      art. 35 - Proposte

  1. Qualora un numero di elettori non inferiore a 200 avanzi al Sindaco proposte per l’adozione di atti amministrativi di competenza dell’ente e tali proposte siano sufficientemente dettagliate in modo da non lasciare dubbi sulla natura dell’atto e il suo contenuto dispositivo, il Sindaco, ottenuto il parere dei responsabili delle aree interessate e del segretario comunale, trasmette la propria proposta unitamente ai pareri dell’organo competente ai gruppi presenti in consiglio comunale entro 15 giorni dal recepimento.
  2. L’organo competente può sentire i proponenti e deve adottare le sue determinazioni in via formale entro 30 giorni dal ricevimento della proposta.

È a noi tutti ben chiaro che lo Statuto è la nostra piccola costituzione, un insieme di principi e regole che servono da guida all’attività amministrativa comunale. La Cassazione ha più volte ribadito che esso è “atto formalmente amministrativo ma sostanzialmente normativo atipico … di rango paraprimario o sub primario” (Cass. Civ. S.U. 16.6.2005, n. 12868; Cass. Civ. sez. trib. 6.11.2009, n. 23562; sez. II, 20.10.2009, n. 22229; TAR Lazio – Roma, sez. II, 14.1.2009, n. 139).

Con nostra nota Prot. n. 1888 del 28.04.2016, a nome di 727 sottoscrittori, abbiamo depositato una “Proposta di deliberazione comunale ad iniziativa popolare Modifiche allo statuto comunale: riconoscimento dell’acqua come diritto umano e del principio del servizio idrico privo di rilevanza economica, ai sensi dell’articolo 35 dello Statuto Comunale. Nel merito avreste potuto esprimere la vostra opinione, perfino rigettando col vostro voto la proposta assumendone la responsabilità politica e istituzionale, se solo il punto fosse stato inserito all’odg di questo consiglio, come prevede la legge.

Eppure, il Sindaco Torchia non si è minimamente posto il problema di disattendere le regole scritte di questo consiglio. Impedendoci di discutere il tema come ci chiedevano i cittadini, quegli stessi cittadini che anche voi rappresentate.

Ma al Sindaco Torchia non è bastato, si è spinto oltre: con un manifesto a firma Amministrazione Comunale/Progetto Sersale ha intestato anche a voi la volontà di non portare all’attenzione del consiglio quanto chiedevano i cittadini. Forse perché ha paura di discutere anche con voi stessi.

Noi ci rivolgiamo a voi: Voi non avete paura?

Paura di essere complici di un novello podestà che ha non solo la presunzione di disattendere la richiesta dei suoi concittadini - perfino irridendone la capacità di comprensione - ma anche l’arroganza di infischiarsene della legge e delle regole. Voi volete essere complici?

 

Noi no! Perciò scriveremo al Prefetto sottoponendo questa gravissima violazione di legge, questa serissima ipoteca sulla vita democratica di Sersale e sulla credibilità delle istituzioni. Se neanche noi rispettiamo le regole cosa diranno i cittadini? Nell’ipotesi migliore che la politica se ne frega dei cittadini, nella peggiore prevarrebbe lo sconforto per l’inutilità della partecipazione popolare.

Prima di abbandonare i lavori – perché come è stato chiaro nel caso di diverse proposte che abbiamo fatto in questi anni, il podestà decide da solo – vi chiediamo di prendere posizione: il consueto “la maggioranza approva” questa volta ha un significato pesantissimo. Siete a favore o contro la partecipazione popolare? Siete a favore o contro le regole?

Attenderemo il giusto tempo di ascoltare dalla vostra bocca, e non da quella del Sindaco, il vostro pensiero. Dopodiché lasceremo per protesta l’aula consiliare, perché come recita lo slogan della campagna nazionale “si scrive acqua, si legge democrazia”.

Sersale, 30 maggio 2016                                                                          

I Consiglieri Comunali

Francesco PERRI

Rosario MUNGO

Antonio BORELLI

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