L'AltraSersale

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Ieri si è tenuto il consiglio comunale che verteva in via prioritaria sul bilancio di previsione 2014.

Infatti dopo la dichiarazione del dissesto finanziario del luglio scorso e il lungo travaglio per la redazione dell'ipotesi di bilancio riequilibrato approvato dal Ministero nell'agosto scorso, l'Amministrazione comunale deve redigere e approvare il bilancio di previsione 2014 e successivamente il rendiconto 2014. 

Date le proroghe concesse ai comuni nella redazione del previsionale, giungiamo ad approvare un bilancio che di previsione ha solo il nome!

Infatti i numeri in esso riportati rappresentano la fotografia dello stato delle cose attuali, quasi un rendiconto quindi.

Inutile avventurarsi nei numeri per ribadire la contrarietà a tale previsione. Basta semplicemente sottolineare alcune evidenze per ribadire che circa il 60% delle entrate comunali grava sulle tasche dei cittadini: IMU, TARI, TASI, TOSAP, a cui bisogna aggiungere i servizi a domanda individuale come scuolabus o mensa scolastica. Tutto ciò è a totale carico della collettività, poiché il comune non può attivare alcuna forma di indebitamento e deve coprire al 100% i costi dei servizi. Questi sono solo alcuni degli effetti del dissesto: gli altri li possiamo rinvenire nel Programma delle Opere Pubbliche 2014-2016, laddove gli unici investimenti previsti e da realizzare attengono a circa 700.000 per 5 interventi (Adeguamento scuola media, Museo nel Palazzo Colosimo, segnaletica turistica, impianto fotovoltaico e sistemazione sentieri e fiumare).

Per la seconda e terza annualità sono stati previsti diversi interventi realizzabili solo se finanziati da altri enti!

Difatto il dissesto lega le mani all'Amministrazione perché gli impedisce di mettere mano alla borsa come è stato fatto in passato, quando il comune è stato esposto ad 1,5 mln di E di indebitamento oltre le ben note sentenze che hanno affossato uno stato finanziario già precario.

Più nello specifico, come opposizione, ho commentato solo alcune voci del bilancio di previsione sulle quali sarebbe possibile ottenere delle economie. Per quanto riguarda le entrate:

  • I proventi derivanti dalla TARI vengono stimati in 547.000 E nel 2014, laddove nel 2013 si prevedeva di incassare 439.000: un corposo aumento;
  • Sforzo fiscale IMU: oltre alla previsione base di 266.000 E, nel bilancio si specificano 114.000 E di "sforzo fiscale", ovvero l'effetto dell'innalzamento al massimo delle aliquote dell'imposta sugli immobili (uno di quegli effetti diretti del dissesto!);
  • Proventi da acquedotto: l'amministrazione prevede di incassare 260.000 E per il servizio idrico nonostante nei mesi scorsi - in occasione dell'approvazione consiliare della proposta di legge popolare sulla ripubblicizzazione dei servizi idrici, su proposta del Comitato Acqua Bene Comune Sersale - ci si era impegnati a ridurre gli sprechi e riparare le perdite: analizzando le fatture di SoRiCal si può verificare come tutto ciò non sia avvenuto! Nel 2012 il consumo comunale si è attestato a 900.000 mc, nel 2013 sale a 912.000, nel 2014 (in media) sarà di 930.000, questo significa che le perdite non sono state riparate e forse aumenta anche l'abusivismo degli allacci. Ovviamente la SoRiCal incassa lo stesso senza spendere un centesimo per l'efficienza della rete!
  • Vengono ridotti, dopo l'ampia trattazione della Corte dei Conti, i proventi da tagli di boschi (da 86.000 a 10.000) e i proventi da vendita lotti PIP, dei quali non si prevede vendita alcuna!
  • Infine data la previsione di 67.000 di fondi vincolati per il servizio depurazione, ho chiesto lo stato dell'arte del depuratore e mi è stato garantito un impegno ad attivare l'impianto entro fine anno.

Sulla spesa giova sottolineare ancora una volta:

  • la SoRiCal incasserà 270.000 euro a fronte dei 240.000 del 2013, un cospicuo aumento che difatto toglie risorse ad altri capitoli di bilancio e grava sulle bollette dei cittadini;
  • per il servizio rifiuti nelle previsioni si legge: +40.000 per il conferimento dei rifiuti all'impianto regionale di Alli (risultato della situazione emergenziale dei primi mesi dell'anno e della tardiva adozione della raccolta differenziata); + 45.000 per lo spazzamento strade e trasporto rifiuti, + 35.000 per il servizio differenziata: in altri termini si copre l'aumento delle spese che l'impresa privata sta affrontando.

Queste due voci di bilancio influiscono per oltre un milione di euro sulla spesa comunale, e quindi sulle entrate a carico dei cittadini. Una gestione pubblica del servizio idrico e dei rifiuti - come abbiamo dimostrato nell'intervento del sindaco di Saracena - permetterebbe maggiore efficienza e quindi, nel tempo, anche una riduzione dei costi dei servizi. Oltre che ricadute in termini occupazionali sul territorio.

Da sempre la nostra contrarietà alla gestione di questa amministrazione non è dettata da pregiudizio, ma da alternatività delle proposte: noi siamo per servizi pubblici efficienti e per ridurre i costi per i cittadini. Abbiamo formulato da tempo tali proposte e continuiamo a ritenere che esse siano l'unica via, per un'amministrazione finanziariamente vincolata, di recuperare risorse.

Infine, su mia richiesta nel consiglio comunale dell'8 settembre scorso, si è discusso della decadenza dei consiglieri assenti per tre sedute consecutive.

Infatti a norma dello Statuto comunale, i consiglieri che si assentano consecutivamente e senza giustificato motivo devono essere oggetto di istruttoria per verificare le ragioni dell'assenza ed eventualmente devono essere dichiarati decaduti.

Nell'ultima legislatura ben 3 consiglieri di maggioranza (Taverna, Scalfaro e di recente Berlingò) hanno disertato i lavori consiliari senza che nessuno chiedesse la verifica delle assenze. Mi dispiace che nell'ultima seduta si sia discusso delle assenze della consigliere Scalfaro, la quale ha addotto giustificazione di carattere familiare e soprattutto di impegni di lavoro.

La mia non era una richiesta ad personam, ma il tentativo di verificare le effettive ragioni delle assenze, poiché il TAR di Catanzaro in casi analoghi ha stabilito che "le assenze danno luogo a revoca in quanto denotano un atteggiamento di disinteresse, ovvero motivi futili e inadeguati rispetto agli impegni presi con l'incarico pubblico elettivo".

La maggioranza consiliare ha approvato i motivi giustificativi addotti dalla collega Scalfaro, alla quale va la mia comprensione e vicinanza solidale per le ragioni di tipo familiare; tuttavia ritengo che le cause di lavoro siano motivi inadeguati rispetto agli impegni presi: è infatti noto che i dipendenti possono ricorrere all'aspettativa per mandato elettorale e i consiglieri comunali vengono anticipatamente informati dello svolgimento del consiglio e possono per tempo programmare gli impegni di lavoro o rinviarli per adempiere al loro diritto-dovere di rappresentati istituzionali.

Dal mio punto di vista tali verifiche andrebbero poste in essere ogni qual volta si presentino assenze consecutive dei consiglieri, perché ritengo istituzionalmente necessario e politicamente utile verificare volta per volta se il consigliere ha intenzione di tenere fede agli impegni presi con gli elettori e con il proprio gruppo politico, onde evitare che si presentino - come è avvenuto negli ultimi due anni - situazioni di carenza del numero legale in consiglio.

Pertanto, a titolo provocatorio, dato che le assenze per "impegni di lavoro" sono costanti, ho proposto che si modifichi lo statuto comunale cancellando la norma sulla decadenza e limitando la necessità del numero legale.

Ho ricevuto formale comunicazione del segretario comunale in merito alle mie esternazioni dell'ultimo consiglio sull'erronea o mancata trascrizione delle mie dichiarazioni, pertanto tali considerazioni per mia espressa volontà NON SONO STATE OGGETTO DI VERBALIZZAZIONE (tanto non sarebbero state trascritte!), esse sono soltanto espressioni di opinioni politiche personali.

Il Consigliere Comunale

Antonio Borelli

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