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DICHIARAZIONE A VERBALE - PUNTO N.1 dell'O.d.G:
“Approvazione verbali seduta precedente”
Signor Segretario Comunale, colleghi consiglieri,
mi rivolgo a voi per chiedere conferme di alcuni fatti relativamente al consiglio comunale dell’8 settembre.
Signor segretario, potrebbe attestare l’orario di inizio e di fine del consiglio comunale scorso? è possibile desumere dal brogliaccio se il sottoscritto abbia immediatamente chiesto la verifica delle presenze dei consiglieri assenti per tre volte consecutive? Risulta che sono intervenuto in merito al punto n.2 rispondendo alle comunicazioni del sindaco? Risulta che il sottoscritto ha chiesto come mai a Sersale aumentano i costi per il servizio dei rifiuti nonostante si sia avviata la differenziata? Risultano quali chiarimenti ho chiesto al tecnico? E risulta che per ogni intervento ho consegnato fisicamente le mie dichiarazioni al tavolo della segreteria, tanto da essere oggetto di ironia da parte dei presenti? Risulta infine che a circa 20 minuti dalla chiusura dei lavori il consigliere Lupia abbandonava l’aula? E che a termine della diatriba dialettica tra sindaco e consigliere Mungo, e prima che maggioranza e opposizioni formulassero il loro voto, io ho lasciato i lavori consiliari?
Da quando sono stato accolto in consiglio comunale con una minaccia di querela in merito alle mie esternazioni politiche è mio costume redigere ed allegare a verbale le mie dichiarazioni di voto, che contengono valutazioni di tipo politico e argomentano le mie posizioni. Chiedo soltanto la conferma di questi fatti perché nella delibera n.22 del 8/9/14 non vi è traccia della discussione intervenuta; e nelle seguenti deliberazioni 23, 24, 25, 26, 27, 28 si legge soltanto uno stringato copia-incolla, “Interviene il consigliere di minoranza Borelli che preannuncia il suo voto contrario”, ciò rappresenta che il sottoscritto non ha minimamente interloquito.
Nel testo della delibera 29 non solo non risulta che io e il consigliere Lupia abbiamo lasciato i lavori prima della votazione, ma non vi è traccia della dichiarazione del collega Mungo, e addirittura non vengono indicati né gli interventi né il numero di presenti e votanti. Il tutto è lasciato in bianco …
Chiedo conferma di ciò perché a me pare di aver partecipato ai lavori con dichiarazioni scritte consegnate nelle mani del segretario, e mi pare di essere andato via sull’ultimo punto prima che si procedesse alle dichiarazioni di voto. Sulla base di questa mia percezione ho scritto il giorno dopo che l’amministrazione continua ad avere il numero legale solo grazie alla presenza del consigliere del PD. Leggendo però gli atti devo chiedere scusa al consigliere Mungo, perché non me ne sarei andato prima che lui consegnasse la sua dichiarazione ma sarei presente e votante; inoltre pare che non abbia minimamente discusso i punti all’o.d.g. e forse ho anche applaudito alle scelte dell’amministrazione.
Questa è la versione desumibile dai verbali dei lavori consiliari. Un resoconto che fa dei consiglieri di minoranza dei bugiardi cronici: se è vero che il consiglio è il luogo della discussione, allora vi deve essere traccia di ciò che si discute, altrimenti ognuno di noi, sui giornali, sui blog, sui manifesti può raccontare ciò che vuole. Leggendo i verbali dell’ultima seduta mi sembra di vivere un’orribile fantasia orwelliana nella quale i fatti accadono ma vengono costantemente cancellati e riscritti da chi detiene il potere.
Questa impressione mi porta a formulare due o tre ipotesi sui testi dei verbali dell’ultima seduta:
La realtà dei fatti è quella raccontata nelle delibere pubblicate all’albo pretorio, ove il sottoscritto non ha mosso una critica né un rilievo sui punti all’o.d.g. … al massimo “Interviene il consigliere di minoranza Borelli che preannuncia il suo voto contrario”, quindi siamo davanti ad un’opposizione pregiudizialmente contraria ma muta;
I fatti si sono svolti come credo io – e cioè si è discusso, si sono presentate dichiarazioni da allegare a verbale da parte mia e da parte del consigliere Mungo, infine sull’ultimo punto c’è da registrare l’abbandono dei lavori da parte mia e del consigliere Lupia – ma il Segretario Comunale non si è accorto minimamente di ciò che è successo. E questo oltre a testimoniare l’inadeguatezza del segretario al compito di consulenza richiesto, potrebbe rivelarsi utile per costruire alibi e giustificazioni: grazie alle disattenzioni si possono commettere reati tanto c’è l’alibi di risultare presenti in consiglio. Inoltre il controllo costante delle presenze, degli allontanamenti e del voto è prerogativa diretta del segretario, solo egli può accertare la presenza del numero legale per la deliberazione anche senza l’espressa denuncia da parte dei consiglieri presenti.
I fatti si sono svolti come ho raccontato ma è meglio che non appaiano sugli atti, meglio cancellare dichiarazioni, riscrivere le presenze, dimenticare le assenze. Meglio che dalle carte non risulti traccia di un’opposizione critica, meglio che le critiche siano smentite dagli atti. Ancora meglio se queste falsificazioni o errate trascrizioni nascondono le mancanze di chi amministra e ridicolizzano chi si oppone. Quasi come nel romanzo distopico di Orwell, esiste una mano che cancella e riscrive gli atti a seconda delle esigenze del potere. Se questa non è la mano del segretario, allora è la mano di qualcun altro che ha una concezione padronale della democrazia, che scrive una versione dei fatti quanto più confacente ai propri interessi. “Tutti i documenti sono stati distrutti o falsificati, tutti i libri riscritti, tutti i quadri ridipinti da capo, tutte le statue, le strade e gli edifici cambiati di nome, tutte le date alterate, e questo processo è ancora in corso, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto. La storia si è fermata. Non esiste altro che un eterno presente nel quale il [Sindaco] ha sempre ragione” (George Orwell, 1984)
In questa doverosa premessa è facile riscontrare le ragioni del mio voto contrario ai verbali della seduta precedente. Essi sono incompleti, non contemplano i rilievi e le dinamiche consiliari, non riportano lo svolgimento dei fatti e soprattutto, non rilevano la presenza o l’assenza dei consiglieri, pertanto è facile presumere che le deliberazioni con essi adottate siano affette da vizi procedurali. L’assistenza tecnica del segretario Raciti è carente sotto il profilo della verbalizzazione e questo riverbera sullo svolgimento di una corretta dinamica democratica perché dall’ultimo consiglio non è possibile stabilire ciò che è vero e ciò che verosimile, cioè se 2+2=4.
Sottolineando l’assoluta incongruenza tra lo svolgimento dei fatti e quello che è desumibile dagli atti, mi riserverò di investire il Prefetto di quanto avviene in questo comune, dove i consiglieri devono dettare le dichiarazioni come a scuola altrimenti non hanno valore, dove il numero legale non viene verificato votazione per votazione, dove i consiglieri si assentano ingiustificatamente senza incorrere nella decadenza come prevede lo statuto, dove l’albo pretorio non viene aggiornato per mesi, dove si ricevono le informazioni dagli uffici solo due giorni prima del consiglio.
Per Sindaco e Segretario tutto ciò non avviene perché loro dispongono del potere di scrivere la storia.
Chiedo infine che a partire dal presente consiglio comunale il segretario registri e alleghi rigorosamente al verbale di ogni deliberazione quanto espresso dalle opposizioni sia in forma scritta che orale e tutto venga contestualmente pubblicato all’albo pretorio in maniera conforme a quanto deliberato.
Chiedo quindi formalmente che questa dichiarazione venga allegata al verbale e che sia parte integrante della deliberazione, che sia chiaramente espresso il mio voto contrario al punto all’o.d.g. “approvazione dei verbali seduta precedente”.
Sersale, 15.09.2013
Il Consigliere Comunale
Antonio Borelli
N.B: nel fare la mia dichiarazione sono stato più volte interrotto per essere accusato di inventarmi le cose, di vivere su un altro pianeta e perfino di avere turbe psichiche, ad ogni modo il Sindaco ha giustificato quanto accaduto - la scomparsa dei fatti - dicendo che una sintesi di quanto ho dichiarato è contenuta nel brogliaccio dei lavori consiliari tenuto dal segretario comunale. A quel punto ho chiesto che venisse letto in aula il contenuto del brogliaccio, ma il segretario ha risposto testualmente che avrei dovuto presentare una richiesta per iscritto e protocollata e poi si sarebbe riservato di concedermi o meno la possibilità di visionare gli atti consultandosi con l'amministrazione!!!
Tutto ciò fa del segretario comunale non un arbitro imparziale ma un giocatore scorretto, poiché egli dovrebbe sapere che ai sensi dell'art. 43 del TUEL i funzionari sono tenuti a presentare immediatamente gli atti di cui facciano richiesta i consiglieri comunali nell'esercizio delle loro funzioni.
Di tutto ciò informerò il Prefetto, perché in democrazia la forma è sostanza.
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