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DICHIARAZIONE DA ALLEGARE AL CORPO DELLA DELIBERAZIONE - PUNTO N.2 dell'O.d.G: 

Riaccertamento straordinario dei residui ex art. 3, commi 15 e segg. D.Lgs. 118/2011”

 

Il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista anticipa voto contrario alla deliberazione in oggetto, poiché è precipua responsabilità di chi amministra approvare il bilancio, e quindi riaccertare i residui. Oltre a tale principio politico che distingue le maggioranze dalle opposizioni, si esprimono alcuni rilievi nel merito.

Risulta infatti difficile condividere tale responsabilità sapendo che la stessa Corte dei Conti ha messo in guardia le sezioni regionali su possibili ‘comportamenti opportunistici’ da parte delle amministrazioni locali, che possono intendere tale operazione come una sorta di condono o sanatoria su voci che hanno finora retto artificiosamente i bilanci e che, nel caso di Sersale, sono state ravvisate come componenti che hanno condotto al dissesto.

Il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento contabile prevede un meccanismo che richiama il principio di competenza e che dovrebbe condurre gli amministratori pubblici ad una più attenta programmazione strategica delle proprie risorse: questa opposizione consiliare ha sempre sottolineato quanto invece l’Amministrazione abbia proceduto senza una chiara visione del proprio agire. Il nuovo metodo dovrebbe pertanto indurre le amministrazioni a precisare cosa, come e quando intendono realizzare del proprio programma amministrativo.

Finora è stata prassi consolidata degli enti pubblici inserire in bilancio entrate per giustificare spese, salvo poi non averne accertamento o riscossione e continuare a classificarle come ‘residui’. Con questa prassi si sono retti anche i bilanci comunali degli ultimi 10 anni, fino a quando la Corte dei Conti non ha richiamato l’amministrazione a dichiarare il dissesto.

Il riaccertamento e l’imputazione dei residui alla competenza di esercizi finanziari pluriennali, anche se il legislatore ha previsto interventi per rendere ‘spalmabili’ i disavanzi tecnici derivati, dovrebbero darci alcune informazioni sull’azione amministrativa. Cosa è cambiato alla mezzanotte e un minuto del primo gennaio? Cosa ha retto i conti fino alle 11.59 del 31/12 e cosa invece reggerà i prossimi bilanci? Cosa puntiamo a incassare e cosa dobbiamo pagare?

 

Nella procedura di riaccertamento si deduce un disavanzo straordinario di amministrazione di 1.099.121,00 €; quindi per converso è possibile affermare che il rendiconto 2014 chiudeva in avanzo solo perché sussisteva un saldo positivo tra residui attivi e passivi.

Dai dati forniti pare che l’amministrazione mobiliti residui attivi per 3.981.593 € agli esercizi successivi: 2.701.000 nel 2015, 778.000 nel 2016, 500.000 nel 2017. Questo significa che con una corretta trascrizione dei residui si sarebbe dovuto ricorrere al dissesto molti anni fa, e questo testimonia che non possiamo più giustificare le spese prevedendo entrate che ottimisticamente il comune percepirà tra tre anni. Questo dimostra l’esigenza di una strategia pluriennale che non riusciamo a ravvisare nella gestione di Progetto Sersale.

Allo stesso modo si spalmano nei prossimi tre esercizi 3.045.413 € di residui passivi e questo ci spinge a ricordare che solo dopo che le opere vengono realizzate e pagate si può dire di averle fatte.

Infine gli obblighi di trascrizione dei crediti di dubbia esigibilità ci dicono che di 207.000 € di residui conservati è presumibile recuperarne solo 151.000 € e il riepilogo ci dice anche che negli ultimi 4 anni l’amministrazione ha avuto una capacità di incasso media del 41%. E dovrebbe suggerire a Progetto Sersale una strategia pluriennale di rafforzamento della capacità d’incasso.

Guardando con dettaglio ai residui reimputati: casualmente coincidono con quelli di cui in questi anni abbiamo già rilevato la difficoltà dell’amministrazione di recuperare le entrate o di ridurre i relativi costi. Per esempio vengono differite le entrate di:

  • IMU 2013-2014 e da sforzo fiscale: 134.000 al 2016, 131.000 al 2017;
  • TARES 2013-2014: 85.000 al 2016, 362.000 al 2017;
  • Proventi acquedotto comunale 2014: 230.000 al 2016;
  • Proventi da canoni enfiteutici: 130.000 al 2016;

La procedura di riaccertamento è scelta politica dell’amministrazione e Progetto Sersale ha scelto di mantenere nei residui attivi alcune voci, prevedendo di incassare nel 2016 778.000 € ed essendo sicuri di recuperare 2.701.000 € nel 2015. Previsioni che ci auguriamo veritiere. Ma cosa succederebbe se, per supposizione, non si riesce a recuperare l’IMU o la TARI? Oppure cosa succede se il comune non riesce a realizzare l’entrata dell’impianto di depurazione (473.000 €)?

Probabilmente nulla, ma il prossimo anno ci toccherà dire che il disavanzo tecnico 2014 non era di 1.000.000 € ma di qualcosa in più, come ora stiamo approvando che il rendiconto 2014 non doveva chiudere con un attivo di 88.000 ma con un disavanzo di un milione.

Lo ripetiamo: cosa è cambiato dalle 11.59 del 31/12/2014 alle 00.01 del 1 gennaio? Forse che eravamo nell’epoca della finanza possibile e ora siamo in quella della contabilità credibile. Per amministrare bisogna programmare e senza programmazione il lavoro del consiglio è solo ratifica di correzioni di bilancio in negativo.

 

Sempre a riguardo di programmazione, i consiglieri comunali hanno ricevuto convocazione del consiglio in data 29 giugno, ovvero in limite temporale inferiore a quanto previsto dal TUEL. Per di più anche in condizioni di scarsa fruibilità dei contenuti di tale deliberazione all’albo pretorio online.

Infine, sul piano strettamente formale si chiede al Segretario Comunale – che è anche responsabile del Servizio Finanziario – ed eventualmente al Revisore, un parere in merito alla modalità di adozione della deliberazione di cui si discute.

Il d.lgs.  118/2011 coordinato  con  il  d.lgs. 126/2014  e la legge di stabilità 2015 (190/2015), all’Art 3, c 7, recita:

Al  fine  di  adeguare  i  residui  attivi  e  passivi  risultanti  al  1°  gennaio  2015  al  principio  generale della  competenza  finanziaria  enunciato  nell’allegato  n.  1,  le  amministrazioni  pubbliche  […], con  delibera  di Giunta [n° 31 del 21/5/15 (alle ore 19.20)],  previo  parere  dell’organo  di  revisione  economico-finanziario [Verbale del 19/5/2015 (ore 16.00)],  provvedono, contestualmente  all’approvazione  del  rendiconto  2014 [D.C.C. n° 6 del 21/5/15 (alle ore 17.30)],  al  riaccertamento  straordinario  dei residui.

 

Si chiede consulenza per conoscere le more del termine ‘contestualmente’. Più nel concreto: può oggi il Consiglio Comunale approvare il riaccertamento da approvarsi contestualmente al rendiconto 2014 approvato oltre un mese fa?

 

Al successivo comma 8 si specifica:

La  delibera  di  giunta  di  cui  al comma  7 […],  è tempestivamente  trasmessa  al  ConsiglioIn  caso  di  mancata  deliberazione  del  riaccertamento straordinario  dei  residui  al  1°  gennaio  2015,  contestualmente  all’approvazione  del  rendiconto 2014, agli  enti  locali  si  applica  la  procedura  prevista  dal  comma  2,  primo  periodo,  dell’articolo 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.  

 

 

Ci si chiede – data l’approvazione del riaccertamento da parte della Giunta in data 21 maggio 2015 – come mai tale deliberazione viene tempestivamente trasmessa al consiglio solo 42 giorni dopo? Anche oltre il limite fissato dal consiglio dei ministri per la presentazione dei rendiconti degli enti locali. Trattasi di curiosità meramente formali, in un paese in cui le scadenze si prorogano puntualmente. [*]

 

Ci si augura che il fine del legislatore per l’armonizzazione dei principi contabili conduca a risultati tangibili negli esercizi successivi, tuttavia rimangono dubbi sull’opportunità politica delle scelte dell’amministrazione comunale, presenti e passate. Pertanto si esprime voto contrario.

 

 

 

Sersale, 02.07.2015

 

 

                                                                                                      Il Consigliere Comunale

[*] NB: Durante i lavori del consiglio è stato ampiamente chiarito dal Revisore e dal Sindaco che la procedura ha previsto la necessaria adozione del rendiconto 2014 da parte del Consiglio, poi l'approvazione da parte della Giunta del Riaccertamento dei residui, quindi la normativa stabilisce che il consiglio ne deve essere tempestivamente informato entro 45 gg.

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