L'AltraSersale

Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.

Non bastavano le lenzuolate con le opere di Progetto Sersale, ora ci tocca pure leggere anche quelle del Ventennio più brutto della Storia d'Italia.

Nei manifesti comparsi nei giorni scorsi "ovvero: invito a conoscere la storia" e a "scaldarci il cuore alla fiamma eterna della tradizione" ci sono dei riferimenti e croci celtiche, che sarebbe facile additare come apologia del fascismo.

Elementi che non avremmo mai voluto rivedere sui muri di Sersale perché la nostra è una comunità antifascista, e il solo riferimento alla barbarie del fascismo ci mette in allarme, in preoccupazione.

Certo nell'elenco delle opere del Ventennio mancano le "leggi fascistissime" cioé la sottoposizione della libertà di stampa al Governo, l'abolizione del diritto di sciopero, la sostituzione del Parlamento col Gran Consiglio Fascista, inoltre l'istituzione del confino di polizia per gli antifascisti, l'introduzione della pena di morte e il Tribunale Speciale per i reati contro la sicurezza dello Stato/Regime.

Per non dire delle leggi razziali approvate nel '38 a braccetto coi nazisti!

E per non dimenticare i 45 milioni di morti nella seconda guerra mondiale, scoppiata a causa del nazifascismo.

E per non dimenticare le migliaia di italiani mandati a morire in Russia a combattere una guerra stupida.

E per non dimenticare le atrocità commesse in Etiopia e Somalia dal neonato Impero d'Italia.

E per non dimenticare l'omicidio Matteotti o la prigionia di Gramsci e tanti altri uomini liberi.

E per non dire dei nostri nonni costretti a portare il cestino dei frutti alle case del podestà o dei nobili amici del Regime. Proprio qui, a Sersale.

Solo questo dovrebbe scoraggiare la Comunità Nazionalpopolare di Sersale a ripetersi!

Invece, forte del successo elettorale il marcio torna in superficie. 

Ma per evitare le prossime pubblicazioni sulla purezza della razza, ricordiamo che l'art. 4 della legge 645/1952 sancisce il reato commesso da chiunque «faccia propaganda per la costituzione di un', di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto», oppure da chiunque «pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche».

Ciò che ci preoccupa non sono le nostalgiche retoriche e i simboli, sono manifestazioni piuttosto kitsch di una cultura retrograda e disumana.

Ciò che ci preoccupa maggiormente sono i riferimenti e gli apparentamenti di questa cultura con il neoeletto sindaco Salvatore Torchia e con il consigliere Carlo Lupia.

Per il primo ci auguriamo che - nonostante qualche irruente lettura pubblica di poesie del reduce di Salò e qualche espressione "schiena dritta e faccia al vento" - il ruolo altamente istituzionale abbia temperato gli ardori da Libro e Moschetto.

Perciò sarebbe gradito che in occasione dell'insediamento il sindaco Salvatore Torchia prendesse ufficialmente le distanze da questo movimento culturale (!).

Sul giovane Lupia inutile dire che lo svelamento della sua matrice culturale ci getta nello sconforto più totale. Che fine ha fatto il giovane Carletto che passeggiava nei boschi con Mons. Bregantini, un vescovo in prima linea nella lotta alla 'ndrangheta?

E quel Carletto imprenditore che ci portava Saladino, [all'epoca non ancora] indagato nell'inchiesta Why Not, nella sala del consiglio comunale? In quella occasione già c'erano i paladini della storia perduta, avremmo, forse già da allora, dovuto capire che

"E’ rivoluzione solo quella che si basa su una nuova classe. E il fascismo non si basa su nessuna classe che non sia già al potere" 

Antonio Gramsci - Discorso in Parlamento, prima di essere incarcerato

Noi che ci richiamiamo ai valori della Resistenza e di quegli italiani che hanno liberato l'Italia, non abbiamo bisogno di lezioni di storia: la nostra ragion d'essere è l'antifascismo!

Da questo momento sarà attivo a Sersale un Comitato di Liberazione Nazionale.

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Commento da antonio su 28 Maggio 2012 a 14:14

bè il manifesto ha esplicitamente gettato fango sul pupillo della campagna elettorale del nostro sindaco... Questa strada al contrario delle opere fasciste è stato un fallimento in quanto al rispetto dei termini di scadenza e del capitale stanziato per costruirla ... quindi pure il movimento sociale si è accorto che ha dei componenti che non vanno più bene !

Commento da Rifondazione Sersale su 23 Maggio 2012 a 21:49

Nella riunione del 23 maggio il Comitato per il Centrosinistra ha deciso di dare vita ad un Comitato di Liberazione Nazionale, ispirato a quelli che liberarono l'Italia dal nazifascismo e di pubblicare il seguente manifesto:

 

Cari Sersalesi,

in questi giorni un non tanto sconosciuto Movimento Sociale/Comunità Nazionalpopolare di Sersale ha imbrattato il nostro paese con croci celtiche e scritti inneggianti al fascismo.

L'allegato elenco delle opere del Ventennio dimentica chiaramente alcune cose che da sole sconfessano ogni minimo dubbio sull'utilità sociale del fascismo:

  • le "leggi fascistissime" - cioé l'abolizione della libertà di stampa, del diritto di sciopero, la sostituzione del Parlamento col Gran Consiglio Fascista, il confino, l'introduzione della pena di morte e il Tribunale Speciale per gli antifascisti;

  • le “leggi razziali” - che permisero la deportazione di migliaia di ebrei italiani, zingari, omosessuali;

  • le atrocità commesse in Etiopia e Somalia perché il Duce voleva l'Impero;

  • le migliaia di italiani mandati a morire in Russia;

  • i 45 milioni di morti nella seconda guerra mondiale, scoppiata a causa del nazifascismo;

  • l'omicidio Matteotti o la prigionia di Gramsci e tanti altri uomini liberi;

  • i piccoli e grandi soprusi che i nostri nonni hanno subito anche qui a Sersale.

Tutto ciò rende il fascismo un'ideologia politica assolutamente barbara, retrograda e inumana, ma sconfitta dalla storia civile di questo paese. Migliaia di donne e uomini lottarono per liberarci unendosi nella Resistenza, al di là del colore politico, e gettando le basi del futuro dell'Italia.

Vorremmo ricordare ai neri estensori del manifesto che l'art. 4 della legge 645/1952 punisce chiunque «pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche». In attuazione della Costituzione.

Siamo preoccupati che tale gruppo abbia posto il suo cappello politico/culturale sull'amministrazione del neoeletto Sindaco Salvatore Torchia e sul consigliere Carmine Lupia. Siamo allarmati dal riemergere di queste barbariche ideologie e siamo ancora più preoccupati se queste si fanno anche carico di ruoli istituzionali.

Perciò chiediamo che il Sindaco condanni apertamente e chiaramente al prossimo Consiglio Comunale il manifesto che si configura come vera e propria apologia del fascismo e che Sindaco e Consiglieri si dissocino pubblicamente da tale movimento.

Facciamo questa richiesta non per posizione pregiudiziale ma come cittadini seriamente preoccupati che il fascismo torni a fomentare modi di pensare e pratiche che sono totalmente estranee alla nostra comunità.

Nel frattempo diamo vita, a difesa dei valori della Resistenza alla base della nostra Costituzione e a presidio delle istituzioni che ci rappresentano, ad un Comitato di Liberazione Nazionale aperto a tutti i cittadini antifascisti.

COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE

Commento da spartacus su 23 Maggio 2012 a 18:40

OGNI CONVINZIONE E' UNA MALATTIA!

Non vorrei mi toccasse una coppa di cicuta un giorno, ma nemmeno una overdose di olio di fegato di merluzzo (immortale ricordo dell'opera del fascismo) ma mi sembra il caso di considerare la seguente espressione: I malati sono quelli che hanno delle malattie ed il fascismo non è una malattia, ma è un modo di essere e di costruire la valenza dei propri pensieri...la loro qualità in pratica. E perciò chi si professa ancora oggi a quasi settantanni di distanza da Piazzale Loreto un fascista deve essere assistito da Sistema Sanitario Nazionale affinchè ne si verifichi lo stato di salute psichica ed il Quoziente Intellettivo.

Il benessere della società Italiana deve essere difeso da comportamenti che minano la valenza qualitativa che fa del popolo italiano un gatto dalle nove vite...e sopportare una "devianza" come l'ideologia fascista è un serio pericolo per l'avvenire dei nostri giovani.

Ricordiamo a tutti che c'è sempre una scelta e sclerotizzarsi in una ideologia è una morte prematura delle capacità intellettive senza possibilità di miglioramento personale, culturale e spirituale.

Così come la natura è in continuo mutamento anche noi mutiamo ed è per questo che sono "convinto" che OGNI CONVINZIONE E' UNA MALATTIA!

Commento da SCALISE ROSA su 22 Maggio 2012 a 21:03

Penso che qualsiasi elenco di opere realizzate durante il periodo fascista, non possa cancellare tutta la sofferenza umana che ha portato...

Commento da carmine su 22 Maggio 2012 a 15:48

Secondo me diamo troppa importanza ad un caso isolato di megalomania, abbiamo sbagliato tutti a considerarlo un portatore di interessi collettivi, abbiamo sbagliato tutti ad essere stati promotori della sua immagine, oggi ringrazia il popolo di sersale cosi, non avendo cura di chi come me a causa del fascismo a perso dei cari....non permetterò a loro di calpestare la mia dignità di persona libera che non ha chiesto niente a nessuno per ogni mio passo fatto con passione per quello che faccio e sopratutto ONESTA', cosa che mi distingue.

VERGOGNATI, per tutti quelli che hanno creduto in te come persona, preferisco osservare la lenta decadenza che far parte di una corporazione.

 

p.s. Non essendo in periodo fascista poi voglio tirare le somme a fine mandato anticipato o nei termini, per capire quante persone facenti parti della corporazione hanno ottenuto delle agevolazioni dal duce.

 

Mi assumo la piena responsabilità di quello che scrivo in quanto persona libera dotata di intelletto.

Carmine Lepera

 

 

 

 

Commento da Antonio Borelli su 22 Maggio 2012 a 14:37

Ne discuteremo domani 23 maggio alla riunione del Comitato (di Liberazione Nazionale), alle ore 18.00 presso la sezione di Rifondazione. Partecipate.

Commento da FALBO ENZO su 22 Maggio 2012 a 14:05

Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell’aria. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo: il disconoscimento della solidarietà umana, l’indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l’abdicazione dell’intelletto e del senso morale davanti al principio d’autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un’idea”.

Primo Levi

Commento da francesco su 22 Maggio 2012 a 11:29

questo è il tipo di risposta dovuta ad un atto del genere...bravo Borelli, dopo la Resistenza la Rivoluzione..

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