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ACQUA PUBBLICA: IL SINDACO HA PAURA!

 

Egregio Signor Sindaco,

prendiamo atto che il tema dell’acqua pubblica da noi portato all’attenzione dei cittadini l’ha mossa all’ennesima lenzuolata piena di livore e mistificazioni. Non riteniamo utile rispondere punto per punto sulle falsità che cita, perché se avesse voluto realmente discutere avrebbe convocato un consiglio comunale ad hoc.

Come avrà letto nella nostra nota Prot. n. 1888 del 28.04.2016, a nome dei 727 sottoscrittori, abbiamo depositato una “Proposta di deliberazione comunale ad iniziativa popolare Modifiche allo statuto comunale: riconoscimento dell’acqua come diritto umano e del principio del servizio idrico privo di rilevanza economica, ai sensi dell’articolo 35 dello Statuto Comunale vigente.

 

Quindi ci aspettavamo che, da uomo di legge, seguisse alla lettera ciò che prescrive lo statuto (che secondo la Cassazione è fonte normativa subprimaria):

art. 35

  1. Qualora un numero di elettori non inferiore a 200 avanzi al Sindaco proposte per l’adozione di atti amministrativi di competenza dell’ente e tali proposte siano sufficientemente dettagliate in modo da non lasciare dubbi sulla natura dell’atto e il suo contenuto dispositivo, il Sindaco, ottenuto il parere dei responsabili delle aree interessate e del segretario comunale, trasmette la propria proposta unitamente ai pareri dell’organo competente ai gruppi presenti in consiglio comunale entro 15 giorni dal recepimento.
  2. L’organo competente può sentire i proponenti e deve adottare le sue determinazioni in via formale entro 30 giorni dal ricevimento della proposta.

 

727 cittadini si sono presentati liberamente e in luogo pubblico – non casa per casa come si fa nei rastrellamenti – e hanno letto in apice ai moduli che cosa firmavano. Quindi crediamo che siano degni di ricevere la considerazione che prescrive la legge: né più, né meno. In consiglio la sua maggioranza avrebbe potuto rigettare la proposta, motivandolo. Ma forse teme la discussione…

Lei ha invece preferito infischiarsene non solo della proposta dei cittadini ma anche della legge, pertanto sarà nostra cura informare il Prefetto di quanto avvenuto.

 

Sulla falsità della nostra proposta Le ricordiamo che anche Lei è intervenuto all’Assemblea Pubblica del 18 marzo convocata per discutere la delibera di Progetto Sersale e la proposta di gestione pubblica che abbiamo in mente (di cui evidentemente non ha ben compreso il contenuto).

 

Il manifesto è prova della Sua confusione tra istituzioni e politica, per cui è sottoscritto come Progetto Sersale/Amministrazione Comunale, quindi deduciamo che tutti i suoi sodali sono d’accordo per l’affidamento a privati. A noi interessa soltanto la risposta istituzionale alla richiesta dei cittadini, pertanto invitiamo i cittadini a partecipare al consiglio comunale del 30 maggio.

 

Siamo sicuri che non avrà alcun timore di discutere punto su punto quanto ha scritto e soprattutto di spiegare ai cittadini come mai per Lei la legge non conta.

I consiglieri comunali

Perri, Mungo, Borelli

#acquapubblica #neancheunpassoindietro

 

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