L'AltraSersale

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Abbiamo unito la Sinistra in Italia e in Europa e ce l'abbiamo fatta!

Il minino che possiamo fare è dire GRAZIE!!!

Abbiamo unito la Sinistra in Italia e in Europa e abbiamo raggiunto il quorum. Eleonora Forenza sarà la nostra deputata al Parlamento Europeo insieme ad altri 43 eletti per la Sinistra Europea con Tsipras.

Ogni elezione che si rispetti merita la sua adeguata analisi del voto. Cercheremo di condurre questa analisi leggendo i dati nazionali definitivi (fonte Ministero dell'Interno) e interpretando quelli locali.

Il primo partito italiano.

Nonostante i proclami gaudenti di Tv e giornali, il primo partito in Italia rimane l'astensionismo (43%): se l'anno scorso si erano recati alle urne 35.270.926 elettori, questa volta partecipano solo 28.991.258.

Un dato preoccupante su scala europea (anche se in Italia la partecipazione è stata maggiore), perché dimostra come delle faccende europee ai cittadini interessi poco; complice il derby italiano Renzi-Grillo, pochi sanno che da queste elezioni discendono politiche che riguardano la nostra pelle: austerità, aiuti alle banche, riforme del lavoro, economia, ambiente.

Il leaderismo italiano.

Grazie ad un sistema informativo ostaggio dei principali partiti, pochi cittadini hanno avuto la possibilità di capire per 'Cosa' si votava, ovvero per il rinnovo del parlamento e delle politiche europee; molti hanno deciso per 'Chi' votare: ed ecco i plebisciti per Renzi, Grillo, Berlusconi.

E' innegabile che il risultato del PD (11.203.231 voti, 40,81%) è legato indissolubilmente alle capacità mediatiche di Renzi, all'impressione che la politica abbia assunto velocità e decisione, e scendendo nel locale ai potentati elettorali di Gianni Pittella, di Andrea Cozzolino, dei Maiolo e dei Pirillo.

Come pure il risultato del M5S (5.807.362 voti, 21,15%) è solo ed esclusivamente il frutto della rabbia degli italiani incanalata e aizzata da Beppe Grillo. Lo stesso dicasi per Berlusconi: il fatto che le preferenze si discostino molto dai  numeri di lista dimostra che la gente ha votato per Renzi, per Grillo, per Berlusconi. Un dato che certifica una tendenza al leaderismo a destra, a sinistra e altrove che è per molti versi preoccupante, che richiama quell'ideologia subdola dell'uomo della provvidenza che è prodromo di svuotamento della democrazia e della partecipazione, perché nel leader si consuma totalmente la delega dei cittadini.

I rimasugli italiani.

Nel roboante circo mediatico dei mastodonti della politica ci sono piccoli esseri che continuano a muoversi e agitarsi sul territorio. Lega Nord (6,15%), NCD (4,38%), L'AltraEuropa (4,03%) tentano di sopravvivere all'oscuramento mediatico puntando tutto sul lavoro dei militanti e del territorio.

Sottrazioni e calcoli.

Il PD è attualmente il primo partito sia in termini assoluti con 11.203.231 voti, sia in termini percentuali 40,81%. Eppure alle ultime politiche con 8.646.034 voti era stato superato dalla sorpresa 5Stelle (8.691.406 voti), nel 2009 era il secondo partito dopo il PdL con 7.980.455 voti. Il M5S perde in un anno 2.884.044 voti: tutti in gran parte rientrati nel PD, nella Lega, Fratelli d'Italia ma non nella Lista Tsipras, visto che tra il 2013 e il 2014 Sel+Ingroia hanno perso altri 600.000 voti.

Questo dimostra che il partito di "nè destra, nè sinistra" perde sia a destra che a sinistra e il #vinciamonoi su twitter diventa #vinciamopoi! La batosta dovrebbe servire ad allontanare ulteriori simpatizzanti dal movimento di Grillo data l'inconcludenza politica e la delusione per non essere primo partito. Del resto l'attività di unica opposizione e di intransigenza del M5S, il rifiuto di dialogare col PD non ha fatto altro che legittimare l'inciucio perpetuo PD-PdL: prima le larghe intese, poi l'accordo Renzi-Berlusconi... 

Il dato del PdL nel 2013 (7.332.134) - 10.000.000 alle ultime europee - mostra un tracollo rispetto a ForzaItalia (4.614.364) voti migrati in parte (1.600.000) in favore del partito di Alfano, di Fratelli d'Italia (500.000) e in misura minore verso l'appeal berlusconiano di Renzi.

Mostra segnali di ripresa la Lega che recupera qualcosa rispetto al 2013 (+300.000) ma ben lontano dai 3.123.859 di voti raccolti alle ultime europee: il refrain antieuropeo di Salvini oscura in parte gli scandali che hanno coinvolto la Lega di Bossi, la vicinanza alla 'ndrangheta lombarda, gli appalti truccati, i titoli del giovane Renzo Bossi. 

Positivissimo il risultato de L'AltraEuropa con Tsipras che riporta in parlamento europeo 3 deputati (Nord-Ovest, Centro e Sud). Nonostante l'oscuramento mediatico e le scarse risorse elettorali, avere unito la sinistra in Italia e in Europa è un dato che deve stimolarci a proseguire. La Sinistra Europea è il quarto gruppo parlamentare europeo e su questa base, come ha detto Alexis Tsipras, "costruiremo un fronte euro-mediterraneo di opposizione alle politiche dell'austerity e del neoliberismo".

Anche se i risultati di Syriza in Grecia e della Linke in Germania ci parlano di una sinistra europea ben radicata e con grandi ambizioni, il dato Italiano seppur incoraggiante sul piano politico va analizzato su quello numerico.

Con 1.103.203 voti, 4,03% L'AltraEuropa è il sesto soggetto politico italiano per consistenza, anche se bisogna registrare che nel 2013 SEL (1.089.231)+Rivoluzione Civile (765.189) avrebbero raggruppato quasi il 5,5%, mentre alle ultime europee SEL e Federazione della Sinistra raccoglievano quasi 2mln di voti: la scelta di correre divisi è stata deleteria sia per l'una che per l'altra.

La lezione di queste elezioni è proprio questa: la sinistra unita vince!

Per questa ragione da domani bisogna lavorare per la costruzione di una nuova soggettività di sinistra in grado di parlare coi movimenti, fuori dall'interrogativo amletico di stare col PD. E' ormai chiaro che è saltato il sistema bipolare per il quale era necessario allearsi col PD per non far vincere Berlusconi. Ora il nemico sono le larghe intese italiane ed europee da cui derivano politiche impopolari e recessive, quello che Renzi chiama riforme del lavoro e istituzionali, altro non sono che la declinazione progressista del piano di Rinascita democratica della P2.

A noi compete costruire un'opposizione a questo progetto maggioritario del PD, difendere la costituzione e i beni comuni, riportare al centro i lavoratori e le persone, arginare i populismi e i partiti xenofobi.

PS: alla compagna Eleonora Forenza, ricercatrice e attivista, vanno i nostri auguri: lei sarà la nostra voce, la voce del SUD in Europa!

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