L'AltraSersale

Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.

Qualche giorno fa, come tutti i commentatori calcistici del resto, ci siamo avventurati nella nostra analisi del voto di queste elezioni europee. Perciò ora ci avventuriamo sul terreno scivoloso della lettura del voto in chiave locale, così giusto per diletto... tanto qui, per quanto ci sforziamo di analizzare, si vota nonostante la logica e contro la razionalità!

Il primo partito.

Anche a Sersale l'astensionismo è primo partito, davanti a PD e 5Stelle: come nel 2009 avevano votato 1.688 persone (45%), stavolta si sono presentati in 1.804 (45,07 %), addirittura -700 rispetto alle politiche dell'anno scorso. Questo testimonia il lento degrado della cultura democratica locale: pochi hanno capito l'importanza delle elezioni europee, altissima l'indifferenza rispetto alle manifestazioni elettorali.

Come ha scritto Tonino Perna su ilManifesto, "nella non-piazza di Sersale, un incro­cio di stra­dine strette che sal­gono e scen­dono rapi­da­mente, i volti degli anziani seduti sul «biz­zolo» che non sai se ti ascol­tano o ricor­dano, altri comizi e altri tempi". Questo è il segno dei tempi, seppure come Rifondazione ci siamo impegnati a diffondere un po' d'informazione attraverso i comizi, gli incontri coi candidati de L'AltraEuropa con Tsipras, ai cittadini non interessa più la politica.

Gli effetti della personalizzazione della politica.

Anche Sersale è vittima della comunicazione di regime che tende ad escludere la pluralità di informazione. Molti non sapevano che esistesse la lista che ha preso il nome di AltraEuropa, ma moltissimi non sapevano per "cosa" si votava: come ha detto Renzi all'indomani dei risultati, "ha vinto la speranza sulla paura". In un clima da StarWars Grillo e Renzi hanno costruito la campagna elettorale parlando l'uno dell'altro, nessuna notizia sui programmi, sulle scelte future. Dubitiamo che molti sappiano che il PD ha votato il 75% delle riforme imposte dal Fiscal Compact (tra cui la Fornero) e che Grillo si alleerà coi nazionalisti e nuclearisti dell'UKIP, in barba alle posizioni che hanno in Italia.

Anche a Sersale si è votato per Renzi contro Grillo e per Grillo contro Renzi, come se gli uomini della provvidenza possano risolvere tutti i problemi.

Un residuo di speranza.

Nonostante ciò qualcuno ha scelto di votare secondo le proprie convinzioni politiche: 91 voti per l'AltraEuropa rappresentano la volontà di chi ancora preferisce la politica, di chi ha deciso di informarsi e di dare la propria preferenza a candidati che si sono presentati davanti agli elettori, 50 voti per Tonino Perna, 35 per Eleonora Forenza - ricercatrice precaria, femminista e comunista - che sarà la nostra rappresentante al Parlamento Europeo.

Sottrazioni e calcoli.

Com'è andata sul piano numerico? Il PD ha collezionato il maggior numero di voti. Ma coi suoi 580 voti perde 100 voti rispetto alle politiche dell'anno scorso; inoltre se confrontiamo il dato con le ultime consultazioni elettorali scopriamo una singolare coincidenza: il PD non riesce ad andare oltre il suo zoccolo duro di 5-600 voti. Ne aveva presi 680 alle politiche, 500 alle primarie per Renzi grossomodo come le primarie per Bersani nel 2012, lo stesso della sommatoria dei voti dei candidati di area PD nella lista Centrosinistra per Sersale, così come le preferenze per il candidato PD alle primarie per le comunali di febbraio 2012. Anche se è difficile raffrontare elezioni politiche con elezioni locali, possiamo affermare che ci sono circa 600 persone che si riconoscono nel PD o nelle indicazioni di voto dei dirigenti locali. Ovviamente quando si tratta di preferenze subentrano altre logiche.

La curiosità Movimento 5 Stelle: con 496 voti è il secondo partito di Sersale, anche se perde 125 voti rispetto all'exploit dell'anno scorso. In questo caso si tratta di voti indirizzati dalla protesta e dalla rabbia, genericamente come avviene in tutta Italia. Difficilmente i grillini riescono ad uscire dalle logiche affiliative e clientelari nelle elezioni locali. Come dimostrano i dati delle amministrative, i 5Stelle poco incidono sul piano locale e spesso adottano il voto di protesta per scelte plebiscitarie nazionali (con scarsa conoscenza dei loro stessi programmi) ma per il sindaco votano in modo tipicamente locale preferendo l'amico, il parente, ecc. Altrimenti non si spiega come a Sersale 500 persone non siano ancora organizzate in meetup (a proposito, qualche giorno dopo le politiche 2013 nacque un meetup Sersale ma si scopre che è stato chiuso per carenza di animatori locali, quel che si dice la passione per il cambiamento!). Altrimenti non si spiega come sia leggibile che i più attivi a Sersale siano ex forzitalioti, ex comunisti, socialisti e perfino esponenti di spicco del PDM di Loiero a organizzare il partitone dei forestali nel Movimento. Probabilmente né elettori, né pseudo animatori del M5S Sersale sanno che se Grillo avesse vinto i primi ad andare a casa sarebbero stati loro, per incoerenza manifesta con gli ideali del movimento.

La conta Forza Italia-NCD: in un paese con un'amministrazione e un gruppo dirigente da sempre incollato e alle dipendenze dei dirigenti regionali, dove i Piero Aiello e le Wanda Ferro raccolgono centinaia di consensi capita che i numeri diventino questione da osservare. Finora i signori delle preferenze di Progetto Sersale hanno 'investito' nella fedeltà al PdL: primo partito alle europee 2009 con 600 voti, primo partito alle regionali 2010 con 1290 voti (312 l'amico Piero Aiello, 346 il prode Tallini), quasi 1000 voti alle comunali del 2012 (sommando le preferenze dell'attuale maggioranza chiaramente afferente al PdL), 410 alle ultime elezioni politiche (candidato sempre Piero Aiello).

Alle ultime europee c'è stata invece una conta: pare che alcuni esponenti di Progetto Sersale abbiano chiesto le preferenze per Silvestris e Arena di Forza Italia (256 voti), altri per Scopelliti (80!) di NCD (114). Come interpretare questo dato? A prima vista, dopo la scissione di Alfano, i signori delle preferenze avevano optato tutti per seguire le orme dei loro referenti regionali Aiello, Tallini e Scopelliti sostenendo chiaramente Nuovo Carcere Distrettuale... ora pare che qualcuno abbia deciso di mantenere buoni rapporti anche Forza Italia... non si sa mai!

Oppure alcuni analisti maligni, alla luce delle recenti carenze numeriche della giunta Torchia, leggono in questa tornata elettorale una conta interna in Progetto Sersale: una frangia maggioritaria (tra i quali il Sindaco?) avrebbe deciso di sostenere Forza Italia, un'altra dissidente avrebbe preferito NCD per mostrare il proprio peso.

Ai posteri l'ardua sentenza, ciò che osserviamo è che i signori delle preferenze perdono 300 voti rispetto a 5 anni fa, quasi 1000 rispetto alle regionali e - se una preferenza è per sempre - almeno 700 rispetto alle comunali. Ciò equivale a dire che quando non interessa direttamente a Piero e a Mimmo o ai loro sodali locali la destra Sersalese non va lontano.

E di noi cosa dire?

Innanzitutto che siamo stata l'unico partito a cercare di mettere la politica al primo posto, con comizi, attività di comunicazione, manifesti... con scarsi risultati in termini di partecipazione. Se confrontiamo i dati con le ultime politiche, potremmo sentirci quasi rassicurati dal fatto che i 91 voti delle europee equivalgono pressappoco ai 94 di Rivoluzione Civile di Ingroia alle ultime politiche. Tuttavia se ampliamo l'analisi anche al consenso di SEL, che sosteneva la Lista Tsipras insieme a Rifondazione, scopriamo che si sono persi i 72 voti delle scorse politiche. Che SEL e Rifondazione, in modo separato, alle ultime europee del 2009, raccoglievano a Sersale rispettivamente 134 e 74 voti. 88 i voti di Rifondazione alle regionali 2010. Discordante il rapporto con le elezioni comunali: 256 voti per le primarie del centrosinistra a Sersale e 155 preferenze per il nostro consigliere comunale Antonio Borelli.

Se da un lato, sul piano locale, siamo riusciti ad unificare i militanti di sinistra per un progetto comune di cambiamento, dall'altro, a livello politico, la sinistra rimane appannaggio di pochi informati. Nel caso delle scorse europee abbiamo pagato la divisione SEL/PRC, nel casi di Ingroia e Tsipras l'assenza dai media e l'indifferenza locale verso la nostra proposta politica.

Il fatto di essere riusciti in un vero e proprio miracolo, l'aver unito la sinistra in Italia e in Europa, aver combattuto questa tornata elettorale ad armi impari (a causa del sistema televisivo e per le nostre esigue risorse) ed aver portato in parlamento europeo un nostro rappresentante ci da coraggio.

Eleonora Forenza è la nostra eurodeputata per la Lista L'AltraEuropa con Tsipras. La Sinistra Europea è il terzo gruppo parlamentare europeo, l'unico che rigetta le larghe intese e che si oppone all'austerity e alle politiche neoliberiste che PD e PdL sostengono. La sinistra ha il compito di costruire un largo fronte popolare contro le politiche che stanno affamando i popoli per arricchire le banche, distruggendo il sogno Europa ed è lunico baluardo ai popoulismi xenofobi e razzisti che si sono affermati in Italia con la Lega e M5S, con Lepen in Francia, con l'UKIP in Inghilterra.

Abbiamo il compito di contribuire al lavoro di costruzione della sinistra e possiamo farlo solo con uno strenuo lavoro di opposizione alle politiche delle destre in Europa e a Sersale.

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