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A proposito di usi civici e beni pubblici


Nei giorni scorsi i cittadini di Sersale hanno ricevuto una lettera con la quale vengono avvisati che i loro immobili, ricompresi nel Demanio “Angaro-Morino”, potrebbero essere gravati da usi civici e viene indicata la procedura ed in particolare la norma transitoria prevista, per le aree urbane, dalla Legge Regionale del 2007.
Riteniamo che, prima di mandare un avviso di questo tenore, sarebbe stato opportuno indire un'assemblea pubblica nella quale mettere a conoscenza i cittadini del materiale a disposizione (cartografia, relazione e delimitazione del Perito Demaniale, evoluzione storica della materia, sentenze inerenti la materia, ecc.) dal quale si possa capire che cos'è precisamente il Demanio Angaro-Morino. Finora l'unica iniziativa pubblica sugli usi civici è stata l'illustrazione della Legge Regionale in materia, le procedure previste e le motivazioni, da parte dei relatori regionali, sicuramente competenti, ma che non avrebbero potuto affrontare in quella sede la complessa e difficile problematica dei Demani del Comune di Sersale, della definizione e degli effetti degli usi civici che gravano su quel demanio.
Perciò, su questi temi, indichiamo due questioni di fondamentale importanza da affrontare:
1. La lettera inviata ai cittadini indica che i loro immobili potrebbero essere gravati da usi civici. In ambito giuridico, potrebbero non significa niente. I terreni, o sono gravati da usi civici o non lo sono! Non può essere un'autodenuncia del cittadino a stabilirlo con perizia giurata.
2. A quanto risulta dalla relazione del Perito Demaniale del 1948, oltre al fondo Angaro-Morino, anche località Borda è gravata da usi civici e, pertanto, potrebbe usufruire della norma transitoria indicata nella lettera. Sappiamo benissimo che presso gli archivi degli usi civici di Catanzaro non sono disponibili le relative delimitazioni, ma sarebbe opportuno mettere a conoscenza anche i cittadini che detengono immobili in quella zona.
La questione dei demani del Comune di Sersale è materia complessa e andrebbe affrontata senza cercare scorciatoie e semplificazioni che non fanno altro che aggiungere danno al danno e beffa a beffa. Perché, in estrema sintesi, è di questo che si tratta: cittadini che hanno acquistato con regolare atto pubblico lotti per edificare le proprie case e che, dopo aver pagato tasse e tributi, oggi scoprono che non possono disporne a proprio piacimento, perché l'atto sarebbe nullo se si trattasse di terreni gravati da usi civici; e se fosse accertato il gravame di uso civico allora si tratterebbe di Demanio Universale (di tutti i cittadini) e il comune avrebbe potuto concederlo agli stessi in concessione, anziché verificare oggi che gli unici ad averci guadagnato sono stati gli usurpatori che di quei terreni hanno fatto commercio nel passato.
Per una breve ricostruzione storica: il Demanio Angaro-Morino è stato definito con relazione del Perito Demaniale secondo le ricostruzioni storiche degli agenti demaniali suoi predecessori, la relazione è rimasta in pubblicazione negli anni 1948-49. Questa relazione stabiliva per alcuni possessori la reintegra dei beni usurpati a favore del Comune di Sersale. All'opposizione dei possessori, una sentenza del 1957 stabilisce, per alcuni, il rinvio in sede amministrativa rigettando la reintegra; per altri, invece prevede la reintegra ma senza ricorso amministrativo. Pertanto, a nostro avviso la sentenza non rende chiarezza alla vicenda e rende tutt'ora complesso il tema.
Al di là delle interpretazioni giuridiche, se si vuole affrontare la questione in modo serio e responsabile, senza atteggiamenti vessatori nei confronti dei cittadini, pensiamo che detto Demanio debba essere compiutamente delimitato mediante atti verificabili, tangibili e trasparenti, iniziando con ciò che prevede la normativa vigente e cioè la nomina di un Perito Demaniale che si occupi prioritariamente delle aree urbane – com'è tra l'altro emerso nel suddetto incontro sulla legge regionale sugli usi civici.
Inoltre è bene ricordare che sono gravati da usi civici anche i fondi da “Borda” a “Monte Raga”, da “Monacaria” a “Vecchiarello”; in quest'ultimo caso altre amministrazioni hanno per esempio limitato l'accesso, impedendo ai cittadini la raccolta delle castagne, del legnatico, ecc. – cioè gli usi civici, perché di questo si tratta – e alla collettività sersalese, proprietaria di quei beni, di poterne usufruire nel rispetto della normativa ambientale, paesaggistica e culturale vigente secondo apposito regolamento demaniale da emanarsi.
Il tema non è semplice, né immediata la soluzione: sarebbe auspicabile un serio e determinato impegno sul quale nutriamo seri e motivati dubbi. Per esempio, dagli anni '80 abbiamo vissuto le diatribe relative a una questione ancora aperta: la “permuta” tra il Comune e la Regione riguardante il fondo “Cipino” di proprietà regionale e il fondo “Lanzaporco” di proprietà comunale sito in territorio di Petilia Policastro. Ebbene, nella stessa relazione demaniale del 1948 il fondo Lanzaporco è “concesso ai cittadini di Sersale come compenso degli usi civici che i sersalesi vantavano sulla Sila (oggi demanio forestale regionale)”. Il gravame degli usci civici è stata, finora, la difficoltà tecnica che ha impedito la permuta. Nel 1998 una nuova perizia demaniale sul fondo Cipino, debitamente depositata, ha stabilito che non è gravato da usi civici e prescrive le procedure da effettuarsi per espletare la permuta.
Da allora, a quanto ne sappiamo, nulla è stato fatto per la risoluzione della vicenda: fare la permuta non è forse definire giuridicamente, e quindi sistemare, le questione dei demani, a prescindere se ricadono in zona urbana o agro-forestale? L'amministrazione comunale è stata poco attenta a questi temi: finora gli unici interventi in materia di demani sono stati relativi ai fitti trentennali concessi a privati. Vista la delicatezza e importanza della questione non intendiamo fare polemica, ma ad oggi la situazione è questa.
La nostra proposta è semplice: i tempi previsti dalla normativa regionale non possono essere rispettati, pertanto, vista la prossimità delle elezioni regionali, chiediamo alle forze politiche di impegnarsi a emendare la legge regionale nel modo seguente: "scaduti i termini previsti, i prezzi di legittimazione e di affrancazione, nonché la documentazione da allegare all'istanza, vengono stabiliti dai Comuni".
Chi meglio dei legittimi proprietari, della collettività locale, può dipanare la problematica? Del resto il problema ha dimensioni notevoli anche a livello regionale, gran parte del territorio calabrese è gravato da usi civici, pertanto stabilire chi ha usurpato i beni collettivi nel corso dei secoli assume non solo contorni giuridico-economici ma soprattutto valore storico-culturale e politico. Un momento di riflessione, di ricostruzione e di memoria collettiva che possa servire in futuro a ragionare sui beni collettivi, come l'acqua, oggi soggetti a logiche privatistiche e mercantili.
A Sersale, e ce ne rendiamo conto, questo tema è legato alla redazione del nuovo Piano Regolatore (PSC). A giugno, a meno di proroghe, decadono le previsioni vigenti nelle aree di espansione residenziale, industriale e commerciale ed è necessario approvare il nuovo strumento urbanistico. Ma le questioni in campo sono così importanti che non possono essere affrontate con una semplice lettera che chiede ad ignari cittadini di autodefinirsi occupatori abusivi.
Sulla base di tutto ciò chiediamo all'Amministrazione Comunale:
di indire un'assemblea pubblica in cui si discuta del demanio Angaro-Morino, dalla sua formazione allo stato attuale;
di nominare un Perito Demaniale al fine di accertare in modo certo ed esaustivo i confini del demanio delle aree urbane comprese nel Piano regolatore vigente;
di illustrare le linee guida del nuovo Piano Regolatore (PSC) in relazione ai demani che, eventualmente, si intendono inserire nell'allegato Piano dei Vincoli.

I consiglieri del Gruppo “Uniti per Sersale”



Scarica il 10-01-11 Usi civici.pdf.

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Commento da Rifondazione Sersale su 13 Gennaio 2010 a 23:04
Da Calabriaora del 13 gennaio 2010:
Comune, è polemica sugli usi civici - per leggere l'articolo cliccate qui

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