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Esattamente 40 anni fa Neil ALden Armstrong e Buzz ALdrin hanno impresso la lro orma sul suolo lunare. "Un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l'umanità", esclamò Armstrong al momento più emozionante della corsa allo spazio.

L'uomo era giunto sulla Luna e questo significava che niente, nemmeno gli spazi cosmici, potevano frapporsi tra la natura umana e la sua spasmodica tensione a elevarsi. In quel momento, come in altri momenti della storia, è come se Neil Armstrong avesse compiuto lo stesso gesto che fecero i primi ominidi in una savana africana di 40 milioni di anni fa: alzare il capo per vedere cosa c'è oltre il proprio orizzonte.
Con quella forza sovrumana abbiamo smesso di essere scimmie e siamo diventati uomini.

Ma aldilà dei significati metafisici, o dei dettagli tecnici della missione Apollo 11 che porto gli uomini sulla luna, oltre il contesto geopolitico di quegli anni, quello che mantiene vivo il mito della conquista della luna è il fascino complottistico.

Sono in tanti i dietrologi che ricostruiscono i dettagli che certificherebbero che Armstrong in realtà ha passeggiato in un avveneristico studio televisivo; alcuni aggiungono che gli USA all'epoca stavano perdendo la 'corsa allo spazio' coi sovietici, la cui tecnologia era almeno 5 anni avanti, e quindi finsero l'allunaggio per sancire il pareggio e il sorpasso, mentre in realtà poi lo sbarco vero sarebbe avvenuto anni dopo.

Altri invece dibattono sull'eventualità che l'equipaggio dell'Apollo 11 abbiano incontrato gli extraterrestri, e questo rientrerebbe nel filone mitologico dell'Area 51. Alcuni video e foto, mostrano strane ombre sulla superficie lunare o strane luci che si muvono.

In realtà gli astronauti non hanno mai rivelato nulla. Anzi l'unica curiosità riguarda una frase di Armstrong al momento di abbandonare la superficie lunare quel 20 luglio 1969: "Buona fortuna, signor Gorsky". Molti giornalisti per 40 anni hanno chiesto a chi alludesse il capitano della missione: a cosmonauti sovietici che non ce l'avevano fatta, ad altri astronauti americani, ...
Soltanto nel '95 Armstrong spiegò quella frase: quando era ragazzo udì la moglie del suo vicino di casa che nell'intimità coniugale faceva una strana profezia: "ti farò un pompino quando quel ragazzo (Armstrong, ndr) passeggerà sulla luna"

Anche questo rimarrà tra le molte dietrologie dello sbarco sulla luna. Ma in ogni caso quel piccolo passo ha scatenato un immaginario collettivo, ha stimolato la creatività artistica e scientifica: da quello sbarco sono nati Space Oddity di David Bowie, o The dark side of the Moon dei Pink Floyd; 2001:Odissea nello spazio di Kubrick (uscito in realtà nel 1968), e tanti altri film, libri, canzoni, gadget, fumetti.
Con quello sbarco l'uomo ha inizato a fantasticare, e a progettare, la conquista dello spazio cosmico.

Diciamo che è come quando Colombo scoprì l'America. Speriamo che dopo il piccolo passo, ora ci sia il grande balzo per l'umanità!

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