L'AltraSersale

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E' ancora in corso lo spoglio per le amministrative, ma noi sentiamo principalmente la batosta delle Europee 2009. Leggiamo e rileggiamo i dati e alla fine tra le tante spiegazioni ne troviamo una dirimente: esiste una sinistra diffusa in Italia, oltre il PD e Di Pietro... ma non abbastanza forte da poter essere rappresentata a Bruxelles.

Tuttavia dai dati (consultabili sul sito del Ministero dell'Interno, per quelli relativi a Sersale clicca qui) possiamo trarre alcune lezioni e alcune idee:

1 - Sul piano strettamente locale, a Sersale, la Lista Anticapitalista e Comunista ha mantenuto le sue posizioni (rispetto alle politiche 2008), con un leggero incremento (135 voti); segnaliamo che il 90% di questi voti sono stati dati al simbolo, ciò ci suggerisce che ove presente la 'falce e martello' rappresentano ancora un valore;

2 - Sempre sul piano locale assistiamo alla personalizzazione del voto: esponenti dello stesso partito che conducono la campagna elettorale per candidati diversi e oltre gli schieramenti; ci chiediamo che fine abbiano fatto le centinaia di voti degli esponenti verdi e socialisti locali che non si sono tradotti in voti per la lista Sinistra e Libertà; oppure ci chiediamo come mai una velina, la Matera, riesca a conquistare più voti del premier Berlusconi... pur tenendo in considerazione che a Sersale FI e AN sono un unico partito. Queste riflessioni costituiscono tuttavia analisi più approfondita che speriamo di riuscire a rendere prossimamente.

3 - Sul piano Circoscrizionale, in Campania, Calabria, Basilicata, Puglia, Molise e Abbruzzo la Sinistra nel suo complesso tiene e addirittura incrementa i propri voti: il PRC si attesta al 4,05 mentre SL al 5,18%; molto di più rispetto al 2,7% della Sinistra Arcobaleno nel 2008, molto di più di quel misero 2,7% del Nord-Est. Il suggerimento da trarre è che al Nord ormai gli operai e i precari sono stati completamente fagocitati dal monopolio mediatico della Lega e dalla sua insistenza sulla sicurezza, mentre al Sud e al Centro il voto mantiene la sua classica caratterizzazione sociale.

4 - Se poi scendiamo nei territori della circoscrizione il PRC tocca anche punte del 7-8%!!! vedi Cosenza, vedi in Puglia, in alcuni comuni addirittura si raggiunge il 15%. La lezione da trarre è che siamo ben radicati nei territori, ma paghiamo la miopia e il leaderismo delle nostre classi dirigenti: senza scissioni e aggregazioni posticce, senza il pregiudizio dell'ortodossia ideologica, senza le operazioni verticistiche e poltronistiche, solo con la forza di chi crede nei nostri ideali in Italia esiste una sinistra diffusa che sfiora il 10%... cari Vendola, Ferrero, Ferrando, Fava, ecc. è il momento di assumervi le vostre responsabilità di dirigenti fallimentari!

5 - Su scala nazionale ci sono elementi di controtendenza: il bipolarismo ha fallito (vedi punto successivo); Berlusconi non ha sfondato, ma forse è stato ingannato dai suoi leccapiedi oppure gli italiani, soprattuto il Sud ha compreso che si tratta di un venditore di scatole vuote; si rafforzano i partiti della politica urlata: Bossi e Di Pietro, con le ovvie e debite differenze, e con il distinguo per De Magistris, raddoppiano perchè fanno la voce grossa, ma poi si accordano sulle questioni. Evidentemente agli italiani piacciono i teleimbonitori, i "celoduristi" e i populisti a vario titolo.

6 - Bipolarismo "non se po fà". Veltroni aveva fondato il PD con l'ambizione di farme il maggiore partito d'opposizione, di dare all'Italia due schieramenti moderati (PD e PdL) in grado di assicurare governabilità al paese e di escludere le frange radicali a sinistra e a destra. Nulla di più falso: l'Italia non è un paese anglosassone, esiste una società frammentata e sfaccettata in cui le differenze non si compongono in due schieramenti ma si auto alimentano. Berlusconi non può vincere senza la Lega al Nord o Lombardo al Sud, o in alternativa l'UDC sul piano nazionale. Il centro-sinistra, se guardiamo attentamente i dati è in grado di superare agevolmente la destra: PD, IdV, Prc, SL, Radicali (che due anni fa costituivano l'Unione) superano la somma di Lega e PdL. Quindi meno male che Veltroni è morto!
La via d'uscita è una nuova alleanza di centro-sinistra, ma in grado di governare.

7 - A livello europeo era normale che la crisi alimentasse gli euroscettici e la destra xenofoba, questo perchè l'UE ha realizzato l'unità monetaria, finanziaria e commerciale ma non ha creato l?Europa dei Popoli. Non esiste la cittadinanza europea a cui andrebbero a saldarsi i diritti sociali e salariali, non esiste una legislazione europea in materia di immigrazione o di sostenibilità ambientale; il risultato è che Bruxelles è per i parlamentari eletti solo un bancomat da cui strarre denaro per i territori. Senza una visione alternativa all'Europa tecnocratica, o peggio a quella fascisotide e xenofoba il sogno europeo rimarrà soltanto una proiezione onirica.

8 - Segnaliamo infine che i soggetti che insieme a noi hanno fondato la Sinistra Europea hanno rafforzato le loro posizioni, sia in termini di voti che di seggi conqauistati; accanto al dilagare della destra, bisogna riconoscere che laddove esistono margini per spiegare le proprie ragioni, senza essere etichettati come "partito del no", la sinistra ha conquistato importanti risultati: EcologieEurope in Francia e il Pirate Party in Svezia, l'una formazione neoecologista l'altra partito dei pirati a tutela delle libertà digitali, hanno raggiunto il 15-20%


Noi invece ci dobbiamo accontentare di non essere spariti: per il momento viviamo in cattività nei nostri comuni, sperando di riprodurci e ripopolare la sinistra... sempre con degni capobranco!

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