"Cetto Laqualunque è un politico calabrese corrotto, perverso e depravato, che ha un grande disprezzo verso la natura, la tradizione e le donne, che considera un vero e proprio oggetto di cui fare uso quando si vuole. Si pone come grande innovatore e le sue promesse sono mirabolanti, ma riscuotono sempre scroscianti applausi da parte del pubblico, che in particolare si esalta quando il politico assicura che ci sarà abbondanza di belle donne ("Chiù pilu pe tutti"). Un suo ricorrente desiderio è quello di vedere tanto cemento armato nel paesaggio calabrese; non a caso, una delle sue particolari promesse è quella di "costruire un pilastro di cemento armato per ogni bambino che nasce". È molto ignorante (la trasformazione di varie parole in avverbio "Comunquemente", "Infattamente"), ma la passione che mette nella politica limita questa sua caratteristica negativa. Il personaggio è apparso per la prima volta sugli schermi RAI nel 2003 all'interno di Non c'è problema, ma il grande successo lo ha ottenuto quando Antonio Albanese ha collaborato con la Gialappa's band nel programma Mai dire domenica su Italia 1. Nel 2007 è ospite fisso del programma Che tempo che fa del sabato condotto da Fabio Fazio. Proprio nel programma di Fazio appare il nuovo tormentone: parlando di qualcosa che non sopporta conclude dicendo: "Francamente, Int'u culu a (dice il nome dell'interessato)!"" Da
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Quando Antonio Albanese creò il personaggio di Cetto Laqualunque, di sicuro avrà tratto spunto da qualche personaggio reale. Benchè l'attore milanese non abbia mai specificato le origini del suo popolare personaggio, c'è chi dice che in attesa di traghettare in Sicilia, a Villa S.Giovanni, abbia visto un padre rispondere al suo pargoletto "tu pigghiasti u cafè... e fatti i cazzi toi!". C'è chi invece sostiene che il forbito linguaggio di Cetto Laqualunque sia la copia di un autentico politico, il
sindaco di Palomonte (SA).
Al di là delle origini e delle ispirazioni, Cetto Laqualunque colpisce per un altro aspetto: la sua capacità di distruggere l'avversario (il classico intellettuale di sinistra De Santis) attraverso la spettacolarizzazione del proprio vissuto. Una vita i cui valori si findano su 'pilu', prestanza sessuale, machismo, normalità della connivenza malavitosa, dell'intrallazzo, della politica interesse di pochi, e infine su un'indiscutibile genialità edilizia!
Che Cetto Laqualunque rappresenti il politicante medio, soprattutto nelle nostre zone, dove scarse capacità si intrecciano a interessi criminali e distruzione dell'avversario, è indubbio.
Ma la grandiosità di Albanese è stata quella di mettere progressivamente in scena il degrado culturale raggiunto dalla nostra politica.
Alle sue prime apparizioni, nel 2003, Laqualunque era un tamarro candidato a sindaco calabrese, in grado di utilizzare la protervia della violenza e la potenza della promessa come armi di campagna elettorale; poi si è evoluto in amministratore regionale in grado di contare sui poteri forti e sulla propria attività sessuale, le promesse elettorali sono diventate progetti di "economia sostenibile do pilu".
Infine, a 'Che tempo che fa' Albanese ha raggiunto il rango di parlamentare giocando sugli scandali della Casta, sull'ignoranza dei deputati e sulla polemica urlata degli schieramenti; quando la politica ha smesso di parlare di idee per difendere con le urla i progetti e schiacciare con l'immagine il dissenso, lì
Cetto Laqualunque è diventato idealtipo di politico!
Certo, riguardando oggi gli sketch di Albanese su Youtube, e leggendo o ricordando le boutade del Premier appare chiaro che Cetto Laqualunque è un personaggio profetico. Nel gossip berlusconiano io rileggo le battute di Laqualunque: un politico che si pone come antipolitico, diverso dai sepolcri imbiancati della sinistra; un uomo 'pop', nel senso che si mischia al volgare italiota; uno che esalta la famiglia ma a cui si perdonano scappatelle e sbandate; uno che ama raffigurarsi sempre accompagnato da belle donne, che lo adorano in virtù del suo potere; uno che può facilmente esprimere maschilismo gratuito, tanto ciò che conta è il rispetto quasi feticistico della donna.
E ancora un politico in grado di mentire e saper convincere i suoi ascoltatori che ciò che dice è falso, ma comunque furbo e in ogni caso smentibile. Uno che ha trasformato le furbizie e i favori degli amici in attitudini del grande imprenditore. Un politico in grado di promettere a tutti il mondo patinato dello showbusiness.
"Ma cchi cc'è cchiù natura du Pilu?!"La spettacolarizzazione della sua vita privata è stata la chiave del successo di Berlusconi: anche in quest'ultimo gossip che nasconde le meschinità della classe dirigente italiana, è stato Berlusconi a diffondere le foto del compleanno di Noemi.
Però mentre Cetto Laqualunque nei panni del premier di fronte a questa
"sinistra bbastasa e caina, che alla ricerca della sua dubbia identità sessuale ha finito per scoprire rikkione e cornuto, praticamente un primato!", tutte le dichiarazioni, le smentite e le inchieste sul Noemigate lasciano supporre un sacco di verità nascoste.
Cetto Laqualunque è esagerato e parossistico. Silvio Laqualunque è drammaticamente reale!
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