L'AltraSersale

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C'è una sola e unica ragione per cui Josè Mourinho non è fatto per il calcio italiano, ed è la ragione per cui bisogna ammirarlo al di là della sua connaturata antipatia, lo dice il diretto interessato: "Qui non mi sento a casa".

Come mai Mourinho non si sente a casa? La domanda è mal posta: come mai la casa non va bene per Mourinho?
Il mondo del calcio italiano è lo specchio della nostra società: sperequazioni di redditi, troppa faziosità dei tifosi, scandali, deficit e un'informazione pilotata, melensa, connivente, troppi poteri coinvolti.
In questo calcio non c'è spazio per i professionisti e per lavorare seriamente, "In Italia è impossibile innovare, bisogna solo resistere" - dichiarò Mou a proposito dell'esonero di Ferrara dalla Juve. Nessuno dei giornalisti e commentatori ha alluso alla faida interna ai bianconeri, tra i residui di Moggi, gli Agnelli (che oggi si sono ripresi la società) e la dirigenza. Mourinho invece ha difeso Ferrara, perchè era vittima di giochi di potere più grandi di lui.

E ancora prima aveva detto: "C'è stata grandissima manipolazione intellettuale. Un grandissimo lavoro organizzato per manipolare l'opinione pubblica. Prostituzione intellettuale. Una manipolazione da parte di un mondo che non è il mio" - dove la 'prostituzione intellettuale' era quella dei giornalisti sempre a caccia di polemiche insulse, come quelle che Spalletti montava contro presunti favori arbitrali all'Inter nella scorsa stagione. E il necessario corollario ormai famosissimo 'Zeru tituli': nessuno che si muova per dire quanto vale la Roma, la Juve o il Milan e nessuno che dica che il valore dell'Inter si misura dal fatto che le altre non hanno vinto neanche un trofeo nella stagione.

Qualche mese fa, a proposito della deviazione dei significati che si fa in Italia: “Sento dire da qualcuno (Galliani e Abete, ndr) che dobbiamo abbassare i toni... Non parliamo di niente e facciamo come gli struzzi: testa sotto la sabbia. A forza di farlo qui in Italia avete costruito una storia che a me come professionista di calcio e come persona ha fatto una vergogna incredibile”. Era Calciopoli.

Celebre anche la risposta data a Sconcerti: "Io a cena con i giornalisti non ci vado. Se vuole ci vediamo a fine campionato" - dopo che per l'ennesima volta gli era stato prospettato il paragone con Mancini. Mourinho sostenendo che al massimo si possa paragonare la prima stagione di Mancini con la prima sua (e non l'ultima di Mancini con la sua prima) aggiunse: "In Italia, come in Portogallo, tifosi e giornalisti si sentono tutti allenatori, mentre in Inghilterra è sempre una festa".

E furibonde le reazioni del mondo arbitrale quando mimò le manette, come se il tecnico dell'Inter istigasse alla violenza... una reazione del genere l'AIA non l'ha avuta neanche dopo il sequestro di persona subito da Moggi.



Questi esempi popolari danno il senso del perchè Mourinho non possa rimanere in Italia: il problema non è lui, è l'Italia. In Italia esiste un 'sistema gelatinoso' che invischia tutti. Controllori che vanno a cena coi controllati, arbitri amici dei dirigenti, falsi in bilancio, plusvalenze, corruttele, pressioni, telefonate rassicuratorie. La stampa sempre a caccia del gossip e mai dei fatti. Non si parla di schemi o tattiche, ma di parole e dichiarazioni. Non si spiega mai chi e che cosa c'è dietro alle proteste degli ultras, che tengono in ostaggio le società. O non si spiega quali potentati economici si nascondono dietro le società di calcio: dai petrolieri agli indistriali, dalle lobby della finanza a quelle della comunicazione.

In questo sitema melenso, supino, lecchino, nel quale le cose si sussurrano alle spalle, nel quale ogni novità si affanna ad emergere, nel quale il ct della nazionale a campionato ormai compromesso sostiene che la Juve sia la favorita, dimostrando scarsa imparzialità anche nelle sue scelte tecniche (oltre che politiche). E ne è dimostrazione il fatto che la difesa della nazionale è quella della Juventus, cioè la seconda peggior difesa del campionato. Difronte all'arroganza, o alla faciloneria, con la quale Lippi ha dichiarato che anche chi non gioca bene nel suo club può far parte della nazionale, uno come Mourinho che tiene fuori il suo gioiello (Balotelli) per motivi disciplinari appare un alieno, un diverso, un sovversivo.

Mourinho sarà pure antipatico, ma ha qualcosa di straordinario per il calcio italiano: il suo essere antisistema. Si, Mourinho non ha socializzato con un mondo di ipocriti e lacchè, di esperti da bar sport e qualunquisti. Perchè sa che c'è un modo diverso di fare, che si può lavorare meglio. Ma queste cose non sono tollerate in Italia.

Sarebbe sicuramente un peccato che personalità del genere abbandonino l'Italia, ma non per il loro carico di antipatia sistemica, non per le loro boutade. Perchè contribuirebbero ad agitare e, possibilmente, a rimuovere quella gelatina che ha avvolto il paese e lo ha paralizzato, dal calcio alla politica, dall'economia alla cultura.

Oggi, dopo la conquista della Champions, commentatori e giornalisti si esaltano in pindarici paragoni con Herrera, Il Mago e lo Special One, ma anche questa è un'operazione che dimostra la piccolezza del nostro mondo. Mourinho nella sua intervista di sabato l'ha detto, l'Inter vincerà anche senza di me perchè ha acquisito una mentalità professionale, la coppa è merito di Zanetti un monumento al lavoro e alla serietà, è merito di Cambiasso o di Materazzi, uomini importanti per tenere saldo lo spogliatoio. Però a noi, che siamo abituati a calciatori strapagati (soprattutto all'Inter), al gossip sulle notti brave di Adriano, alle polemiche con ranieri e alle dichiarazioni acide dei vari Mughini o peggio alle castronerie alla Mosca... per noi chi lavora con professionalità è semplicemente un alieno, uno Speciale.
Essere professionisti seri e lavorare con metodo, senza scorciatoie e imbrogli, è considerato oggi in Italia quasi una pratica eversiva: chi non conta su amicizie, sulla lobby, è semplicemente antisistema.

Mourinho è antisistema perchè è la dimostrazione vivente che esiste un sistema, un sistema vecchio, asfittico, atrofizzato. E se Mourinho è antisistema, come qualunque cosa che rompe questa cappa, io magari lo candiderei alle prossime politiche!!!


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