L'AltraSersale

Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.

E' andata così. Inutile nascondersi.

Clicca sull'immagine per ingrandire.

Oppure consulta i dati al sito http://elezioni.interno.it/camera/scrutini/20130224/C230221260.htm.

Per analizzare questo voto è necessaria più l'antropologia o la sociologia che la scienza politica, ma proveremo lo stesso a trarre degli spunti di riflessione. Facendo qualche raffronto alle scorse politiche '08 e alle europee '09.

Innanzitutto i dati sull'affluenza: nel 2008 votarono 3033 (77,43%) sersalesi, nel 2009 1688 (46,02%); il 24-25 febbraio ha votato il 65,26% ovvero 2540 elettori. Un andamento che dimostra una certa disaffezione per il momento elettorale (tendenzialmente riassorbita dall'ondata di antipolitica).

1. Quale Rivoluzione?

RIVOLUZIONE CIVILE di Antonio Ingroia, la lista che abbiamo proposto all'elettorato di sinistra raccoglie a Sersale 94 preferenze alla camera e 61 al senato. Un dato che mostra una tendenza al voto disgiunta da parte dell'elettorato di sinistra che si è mostrato particolarmente suscettibile al richiamo del VOTO UTILE; ovvero l'appello agli elettori di Ingroia affinché votassero PD per impedire il ritorno di Berlusconi. I risultati mostrano chiaramente l'inutilità del ragionamento.

Eppure la sinistra continua a perdere consensi: nel 2008 la SinistraArcobaleno raccolse 129 voti alla Camera e 134 al Senato, mentre nel 2009 alle europee la Federazione della Sinistra raggiunse quota 134. Considerando che SEL totalizza 72 voti nel 2009 e 72 oggi, possiamo facilmente comprendere quanto faccia male la scelta delle sinistre di presentarsi divise alle elezioni. Nonostante l'appeal di Vendola.

Il risultato (minimo) può essere spiegato quindi come il prodotto di alcune tendenze: a) il voto utile e la divergenza su soluzioni programmaticamente affini ma elettoralmente separate (l'alleanza SEL-PD ha ulteriormente polverizzato il consenso a una certa idea di sinistra); b) la congiura mediatica contro le forze di sinistra (Ingroia è stato il candidato meno presente nelle TV); c) la concorrenza elettorale del M5S (che analizzeremo in seguito).

E' chiaro che Rivoluzione Civile non è stata in grado di presentarsi all'elettorato come opzione alternativa e questo è imputabile ad una certa insofferenza dell'elettorato per i contenuti e le proposte programmatiche. Nonostante nella lista di Ingroia militassero grandi nomi dell'impegno sociale e civile, la scelta dell'elettore ha premiato i nomi blasonati di Berlusconi, Bersani e Grillo. Al di là dei contenuti dei loro programmi.

2. Quale maggioranza (piangiamo con gli occhi degli altri)?

Ciò che è veramente interessante di questa tornata elettorale è la liquefazione dell'armata PDL a Sersale, nonostante la presenza di un 'grande amico' come Piero Aiello tra i candidati: alla camera 410 voti, al senato 422. Eppure alle europee Silvio B. aveva raccolto 600 voti, 901 alle politiche del 2008 (più 119 dell'MPA)!

Una debacle se consideriamo che gli esponenti locali del partito sono capaci di gestire circa 800 voti complessivamente, considerando le prestazioni di Sindaco e assessori comunali.  Eppure Piero Aiello aveva raccolto 312 preferenze da solo, e 1290 come lista (ma c'era anche il prode Tallini) alle regionali 2010.
Un crollo di consensi preoccupante per chi ha sempre apprezzato la fedeltà del popolo sersalese.

3. Quale opposizione (piangiamo con gli occhi degli altri)?

Il PD si conferma primo partito a Sersale: 687 voti alla Camera e 680 al Senato. Un voto pressocché fedele, probabilmente dato dalle medesime persone. Ma non c'è da festeggiare: 5 anni fa i democratici contavano su 1125 voti, diventati appena 471 alle europee. Se consideriamo i risultati delle comunali, visto che ben 4 membri della lista sono chiaramente iscritti al PD locale, ritroviamo delle analogie: 698 quasi quanto le 718 preferenze che il PD ha collezionato alle ultime regionali.
Non si dovrebbero paragonare elezioni differenti come le politiche-europee e le regionali-comunali: eppure quando gli esponenti di partito e i candidati sono sempre gli stessi i risultati possono dirsi strutturati. E strutturalmente il PD locale più di questo non può!

4. Quale Movimento?

IL RISULTATO per eccellenza è il Movimento 5 Stelle secondo partito a Sersale: 621 voti alla Camera e 471 al Senato. Un risultato che pesca tra i giovani, gli informatizzati e l'antipolitica. La retorica anticasta e il messaggio politico elementare ha fatto presa trasversalmente, riuscendo ad attrarre sia le estreme radicali di destra (Forza Nuova e Fiamma contavano circa 70 preferenze 5 anni fa) sia quelle di sinistra (vedi risultato minimo di Rivoluzione Civile), ma soprattutto sconfinando in un vasto spazio lasciato libero dalle ideologie. Il successo del grillismo si può spiegare solo considerando attentamente l'ampia generalità e radicalità del messaggio elettorale del M5S: basta casta e andate tutti a casa.
Una piccola riflessione sull'origine dei voti: 479 voti li perde il PdL dal 2008 al 2013, 438 li perde il Pd in 5 anni, 40 voti li cede la Sinistra, considerando la presenza di LegaNord (26), Sel (72), Grande Sud (69), il conto è bell'e fatto.

5. Quale futuro?

Le Politiche 2013 ci consegnano un Italia divisa in 3 grossi blocchi che ruotano attorno a tre grossi leader: Berlusconi-PDL, Bersani-PD, Grillo-M5S.

Il blocco del berlusconismo come cultura di massa: il fatto che tutti gli italiani abbiano dimenticato escort e bordelli, le case di Scajola e le cricche di Bertolaso, le Minetti e i Trota, gli scippi dei fondi FAS e le quote latte, il debito pubblico e lo spread a 400 la dice lunga sullo stato culturale del paese. Un popolo che si lascia abbindolare dalla menzogna della restituzione dell'IMU e dalla riverginità di un politico che, avendo governato in 15 degli ultimi 20 anni, è responsabile dello scatafascio nazionale, è un popolo assolutamente irrecuperabile, animato dalle pulsioni più basse e pertanto la mattina sceglie allo specchio la sua classe dirigente. Continuiamo a chiederci cosa convinca ancora gli italiani del fenomeno Berlusconi? Di fronte al trionfo della sua fenomenologia bisogna recedere e attestarsi su una profonda sconfitta antropologico culturale della sinistra e del senso della realtà.

Il blocco dell'autolesionismo democratico: chi è causa del suo male pianga se stesso. Il PD è l'unico responsabile della propria sconfitta. E' responsabile per non aver mai affrontato il problema del conflitto d'interessi e dello strapotere mediatico di Berlusconi, è responsabile di non aver voluto il voto nel 2011 quando Berlusconi era politicamente morto, è responsabile delle politiche di Monti che hanno sfiduciato proprio il popolo della sinistra, è responsabile della campagna elettorale vuota e senza aggressività, tutta fondata sull'accordo con Monti, sullo smacchiamo il giaguaro, sulla cripticità delle ricette riformiste. E' inutile ricorrere poi al voto utile per tacitare la sinistra di Vendola e oscurare quella radicale, il problema vero è che il PD è l'altra faccia del berlusconismo, vivono entrambi come facce della stessa monete: se scompare Berlusconi scompare anche il PD, per la vacuità della sua proposta politica.

Il blocco controrivoluzionario messianico: il risultato di Grillo è un risultato positivo e meritato, ma fondamentalemtne preoccupante. In primis, una politica fondata sull'antipolitica non è sufficiente: può mobilitare la protesta e la voglia di cambiamento ricorrendo a messaggi generici e distruttivi (sono tutti uguali, andate a casa), ma poi deve prendersi il carico di responsabilità di governare. Il 25% di Grillo è oggi fondamentale per cambiare le regole del gioco democratico e per cercare di porre rimedio alla crisi. Questo significa sporcarsi le mani e assumersi la responsabilità del cambiamento, quello reale. Paradossalmente il risultato del M5S potrebbe spingere Pd e PdL a cercare un inciucio, e proprio quell'antipolitica finirebbe da un lato a gettare le istituzioni nello stallo, dall'altro ad un'uscita a destra da parte proprio di quelle forze moderate che non sono state capaci di vincere.

Infine, perché bisogna parlare anche di noi. La sinistra dei contenuti in un paese dove vincono "vi restituirò l'IMU", "smacchiamo il giaguaro", "vaffanculo" è destinata all'oasi ecologica. La sinistra degli apparati di partito ha fallito (nuovamente), ma è franato, devastato da 20 anni di berlusconismo, il terreno su cui costruire. Da anni siamo presenti nelle lotte (dal TAV al fiscal compact, dall'acqua al nucleare) eppure non siamo in grado di costruire un movimento serio e radicale come fa Siryza in Grecia.

La sinistra in questo desolante orizzonte che ci si presenta, questo quadro politico nazionale e l'aggressione della crisi, può solo sperimentare nuove forme di aggregazione e di lotta, di resistenza fisica alle politiche liberiste. La sinistra deve ricercare prima le pratiche di alternativa nella società, forme di mutualismo e di solidarietà, e poi può effettivamente porsi come alternativa politica.

In un mondo dominato dal qualunquismo non c'è spazio per le belle idee, ma solo per le buone pratiche.

Visualizzazioni: 122

Commento

Devi essere membro di L'AltraSersale per aggiungere commenti!

Partecipa a L'AltraSersale

© 2024   Creato da Antonio Borelli.   Tecnologia

Segnala un problema  |  Termini del servizio