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Sul sito del Comitato Natale De Grazia, il capitano di corvetta scomparso in circostanze misteriose mentre indagava sulle cosiddette "navi a perdere", viene data la notizia che la nave di Cetraro "Non è la Cunsky. Non è una “nave dei veleni” il relitto sui fondali di Cetraro. Sarebbe un piroscafo del 1917. Il Catania. E’ indubbiamente una bella notizia, per i calabresi, per i pescatori, per il turismo. Ma se analizziamo le coordinate di affondamento del Catania non corrispondono con la nave al largo di Cetraro. Da una prima analisi ci sarebbero circa 4 miglia di distanza tra il relitto di Cetraro e il “Catania”. Ed inoltre il Catania non era una nave passeggeri ma un mercantile".

Oltre ai dubbi sollevati immediatamente sulle distanze e sulla natura della nave, Calabriaora del 31 ottobre solleva ulteriori sospetti sulla condotta del ministero dell'Ambiente.


In questo ritaglio CO mette a confronto due take delle agenzie di stampa: alle 12,56 del 27 ottobre il ministro Prestigiacomo, finora lontanissima dalle faccende e dalle operazioni, dichiara che il relitto non è il Cunski e che il rov, il robot sottomarino che esplora il fondale, ha eseguito prelievi e analisi non riscontrando traccia alcuna di inquinamento tossico-radioattivo.
Ma alle 13,12 i tecnici di Geolab, dichiarano che fino ad allora si sono fatte soltanto ricerche acustiche, volte cioè a disegnare con il sonar il profilo della nave e che il rov non è ancora entrato in acqua!

Altra curiosità: la Prestigiacomo dice che dalle analisi risulta che i fusti non contengono materiali pericolosi, ma qualche giorno dopo viene anche smentita la presenza stessa dei fusti!
E ancora il sottosegretario all'Ambiente, Menia, qualche giorno prima aveva vaticinato che "potrebbe non trattarsi della Cunski".
Quindi caso chiuso???
In molti, tra cui il procuratore Neri, dicono di no e ognuno getta sul tavolo i propri dubbi sullanave dei veleni.

Ma conoscendo le storielle italiane, il fatto che la Nave Oceano si sta già dirigendo a Maratea per altri rilievi, il fatto che il Governo ha taciuto 'rumorosamente' sull'intera vicenda, che la stampa nazionale abbia solo trattato en passant il tema e che, a oggi le uniche dichiarazioni della destra calabrese sono state richieste di dimissioni per l'Assessore Greco, tendiamo a non fidarci.
Il Comitato De Grazia ha lanciato la proposta su Facebook che i calabresi si autotassino con una donazione di 1 euro per recuperare uno dei fusti... tanto non sono pericolosi!

Lucarelli pensaci tu.

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