L'AltraSersale

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Manifestazione nazionale del 16 ottobre: Sì ai diritti, no ai ricatti!!!

Diritti, Democrazia, Legalità, Lavoro, Contratto.
Sono queste le 5 parole d'ordine che la FIOM ha lanciato per la manifestazione nazionale a Roma del 16 ottobre prossimo.

Diritti. Quella del 16 ottobre è una manifestazione per i diritti dentro e fuori i luoghi di lavoro. Non è accettabile lo scambio lavoro-diritti che la Fiat di Marchionne vuole imporre e che questo Governo e la Confindustria hanno considerato come modello generale da estendere a tutto il mondo del lavoro.
Anzichè competere sul piano internazionale investendo in ricerca e qualità del prodotto, in economia sostenibile, questa classe dirigente vuole competere con colossi come India e Cina sul piano del costo del lavoro. Ci vogliono tutti precari, pre tutta la vita! Questo succede quando Marchionne dice che o si accetta il modello Pomigliano o la FIAT va via... si tratta di una minaccia antisindacale e antidemocratica che ha un solo obiettivo: la demolizione del contratto di lavoro nazionale che ancora offre delle garanzie ai lavoratori.
Senza contratto ogni azienda, e quindi ogni padrone, possono imporre le proprie leggi e ciò significa un progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro in tutti i settori produttivi e la spirale del precariato inghiotte sempre più lavoratori, sempre più giovani.

Democrazia. Rivendichiamo il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di decidere sulle piattaforme e sugli accordi che li riguardano attraverso il referendum e di partecipare con pari dignità nella definizione delle proprie condizioni, facendo pesare il proprio punto di vista. Perciò ci opponiamo all’attacco al diritto di sciopero garantito dalla Costituzione. Un diritto che viene oggi messo in discussione dall'abolizione del contratto di lavoro nazionale da parte di Confindustria con il silente avvallo del Governo. I lavoratori senza sciopero sono come le democrazie senza elezioni: il modello dei padroni tende ad un ritorno al passato.

Legalità. Vogliamo una legalità che sia certezza di parità di diritti, che liberi lo Stato, l’economia, i servizi pubblici, i beni comuni dal peso insopportabile della connivenza fra interessi mafiosi e criminali con affari e finanza e ci opponiamo alla logica delle leggi fatte per garantire privilegi ai potenti e per opprimere i più ricattabili, a partire dai migranti.

Lavoro. Il riconoscimento del valore sociale ed economico del proprio lavoro è alla base del rispetto della dignità della persona; il diritto al lavoro è l’elemento che unifica e ribalta il paradigma della concorrenza fra poveri per rivendicare giustizia sociale. Non si possono considerare le donne e gli uomini che lavorano come una merce, da usare finché serve e buttare quando è logorata. La precarietà è diventata il tratto distintivo dello sfruttamento di questo secolo.

Contratto. Senza il contratto collettivo i rapporti di lavoro diventano rapporti di tipo commerciale, il proprio lavoro si vende come un qualsiasi oggetto materiale in un rapporto fra il singolo lavoratore e chi lo assume. È la fine del diritto del lavoro come si è sviluppato in quasi due secoli di storia. L’obiettivo di questo Governo, attraverso gli interventi legislativi sostenuti dalla Confindustria, è l’attacco allo Statuto dei lavoratori. La contrattazione prevede il confronto fra parti a pari dignità, conflitto e mediazione sociale; il contratto collettivo riconosce pari diritti a parità di lavoro, respinge i ricatti e costringe le imprese a misurarsi su convenienze fondate sulla qualità e non sul peggioramento delle condizioni di vita e lavoro. Per questo la difesa del contratto collettivo è la priorità per salvaguardare i diritti, la democrazia, la legalità, il lavoro.


A questi contenuti hanno aderito una serie di intellettuali italiani preoccupati dalla strana convergenza tra repressione sociale e sindacale messa in atto dala Confindustria e il berlusconismo. Questo l'appello di MicroMega:
"Il carattere eversivo dell’azione di Berlusconi è ormai dichiarato, la sua volontà di assassinare la Costituzione nata dalla Resistenza è
costantemente esibita. Per difendere la Repubblica è necessario che
l’Italia civile faccia sentire unanime la sua voce.

A questa Italia che vuole rinascere dalle macerie in cui l’ha precipitata un regime di cricche chiediamo di scendere in piazza al più presto, l’ultimo sabato
di settembre o il primo di ottobre, per una grande manifestazione
nazionale a Roma.

Ci rivolgiamo a tutte le associazioni, i club, le testate, i siti, i gruppi “viola”, a tutti i cittadini che si riconoscono nei valori della Costituzione e nella volontà di realizzarli
compiutamente. Ci rivolgiamo al mondo della cultura, della scienza,
dello spettacolo, a tutte le personalità che hanno il privilegio e la
responsabilità della visibilità pubblica, perché si impegnino tutti,
individualmente e direttamente, alla realizzazione di una
indimenticabile giornata di passione civile.
"


Il 16 ottobre sarà quindi una giornata di unificazione delle lotte: i precari, i movimenti per l'acqua, la scuola, partiti, movimenti, si uniranno in una sola grande voce per dire NO al berlusconismo e alla negazione del nostro futuro.

Noi di Rifondazione Comunista abbiamo aderito alla Manifestazione Nazionale e stiamo organizzando un autobus per raggiungere Roma il 16 ottobre. Chiunque volesse partecipare può contattare:

Antonio 339 4852499
Pasquale 333 1673226

rifondazionesersale@yahoo.it

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