L'AltraSersale

Un nuovo modo di essere comunità. Un mondo nuovo.


E' il tempo del silenzio e della riflessione. Dovrebbe essere il tempo del rispetto.
E invece, mentre una famiglia è straziata dal suo dolore, nel circo mangione che è ormai la nostra italietta viene triturato di tutto...

e se fosse capitato alla vostra famiglia?
Quello che è successo a Eluana Englaro è una cosa che purtroppo avrebbe potuto capitare a tutti. E non è ammissibile che nel nome di un ipocrita diritto di cronaca i telegiornali di questi giorni maciullino quel corpo senza vita di Eluana; non è ammissibile che nel nome di un ipocrita diritto di fede i sermoni pontificali strazino la coscienza di quella famiglia disgraziata; non è ammissibile che nel nome di un ipocrita potere padronale i dileggi della politica sterilizzino qualsiasi pensiero critico di noi tutti.

Guardate bene quelle foto di Eluana. Le televisioni inonderanno le case degli italiani con quell’immagine, come se Eluana ieri si fosse schiantata in macchina. E taceranno il fatto che quella ragazza sorridente delle foto, non esiste più da diciassette anni.
Il presidente del Consiglio, con la tempestività della televendita, ha avviato la seconda fase dell’operazione-Eluana: "E’ stata resa impossibile l'azione per salvarla".

E' fin troppo chiaro. Il premier ha colto la palla al balzo e ha strumentalizzato vergognosamente un caso disperatamente umano. Lo ha fatto per il proprio ed esclusivo tornaconto: aggredire il Presidente della Repubblica che non ha emanto un decreto del Governo perchè contrario alla Costituzione e a una leggittima sentenza della Cassazione; marciare come un panzer sulla carta costituzionale; ingraziarsi e saldarsi a quel bigottismo vaticano che sta facendo dell'Italia un paese più oscurantista dell'Afghanistan dei taliban!

Giusto per dovere di cronaca. La morte di Eluana non è eutanasia; Beppino Englaro non è un killer come sostiene il Papa; i medici non sono dei boia come vorrebbe far credere il ministro Sacconi; il Presidente della Repubblica non è complice di un assassinio.
Eluana diceva sempre che "la vita vale la pena di essere vissuta. Che anche la morte fa parte della vita". Eluana e la sua famiglia hanno solo deciso di rifiutare le cure...più o meno come quando rifiutiamo di assumere un farmaco pericoloso, o quando ci autodimettiamo dal ricovero.


Pertanto ora, guardate quella foto e osservate la curva dei sondaggi. Cinque giorni fa due italiani su tre condividevano la scelta di Beppino Englaro. Ieri il paese era diviso a metà. Nel mezzo c’è stata una delle più colossali operazioni di disinformazione del dopoguerra. La campagna mediatica della tragedia di Eluana Englaro è la dimostrazione evidente dei danni che la cosiddetta “anomalia italiana”, l'informazione pilotata del regime, è in grado di produrre nella libera formazione del consenso.
Con qualche venatura di “giallo” come ha potuto constatare chi, poco fa, si trovava davanti alla televisione e ha avuto la disgrazia di sentire Bruno Vespa.

L’uso delle immagini della ragazza sarà, nei prossimi giorni, il proseguimento con altri mezzi della falsificazione operata attraverso i servizi sui risvegli dal coma (di persone in condizioni totalmente diverse da Eluana Englaro) o con l’utilizzo ossessivo di verbi quali “bere” e “mangiare”. Per questo è importante guardare bene, cioè in modo adulto e consapevole, quelle vecchie foto.

Perché il loro uso e abuso richiamerà un’assenza. Richiamerà l’immagine mancante. Quella di Eluana nel letto di morte.
L’immagine che, se solo avesse voluto, Beppino Englaro avrebbe potuto diffondere per mettere a tacere i suoi calunniatori. Non l’ha mai fatto. Non ha voluto farlo. Ma questo, state sicuri, le televisioni del premier non lo diranno.

Perciò, per rispetto di Eluana, vi invitiamo a spegnere la TV. Vi invitamo a scongiurare la tempesta dopo la quiete

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Commento da antonio su 10 Febbraio 2009 a 21:23
veramente bello ... ma veramente arduo mettere alla luce ciò che veramente questo caso sta diventando:pura pubblicità politica.

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