L'AltraSersale

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Sul finire del consiglio comunale, insieme ai consiglieri del PD abbiamo lasciato i lavori consiliari prima della discussione dell'ultimo punto all'o.d.g., rendendo palese ed evidente che la maggioranza non ha i numeri per amministrare.

Complici le assenze del vicesindaco Berlingò e della consigliere Scalfaro, la maggioranza di Progetto Sersale poteva contare solo su 6 membri presenti e votanti: considerato che a norma del TUEL, art 78 "Gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado", il Sindaco avrebbe dovuto abbandonare l'aula. Pertanto, con l'assenza dei consiglieri di minoranza, la maggioranza non era qualificata ad assumere la deliberazione in oggetto.

Ci dispiace che quanto accaduto comporti la mancata assunzione di decisioni importanti per privati cittadini, e ci dispiace anche che questo possa sembrare pretestuoso. Tuttavia è compito delle opposizioni mettere a nudo le debolezze della maggioranza: già in passato i consiglieri del PD hanno tenuto in piedi il numero legale all'amministrazione Torchia, anche quando si discuteva di provvedimenti importanti quali la rideterminazione delle tariffe. Se allora l'opposizione avesse abbandonato l'aula, l'amministrazione avrebbe avuto seri problemi sia sul piano dei provvedimenti, sia in termini politici, poiché si sarebbe svelata la debolezza di Progetto Sersale.

Ci dispiace che le nostre scelte politiche abbiano effetti anche su privati cittadini che hanno semplicemente fatto una richiesta edilizia; tuttavia non è nostra responsabilità assicurare i numeri per prendere le decisioni. Progetto Sersale conta ben 8 consiglieri compreso il Sindaco, se questi si assentano non spetta a noi garantire che le scelte si possano assumere.

Progetto Sersale ha vinto le elezioni a suon di voti e dovrebbe essere in grado di assicurare una maggioranza al Sindaco. Noi abbiamo invece svelato come l'assenteismo dei consiglieri lasci il Sindaco con le spalle scoperte, ed a nulla valgono gli addebiti sulle minoranze di irresponsabilità o, peggio, di pretestuosa contrarietà alle richieste private in oggetto.

Non si può far ricadere sulle opposizioni la responsabilità della mancata adozione della delibera in oggetto. Comprendiamo le necessità e le priorità dei cittadini interessati, ma il Sindaco e la sua maggioranza dovrebbero avere i numeri per assumersi le responsabilità del caso.

Ad ogni modo, l'amministrazione può semplicemente riconvocare il consiglio e votare in autonomia il provvedimento.

Allego qui di seguito la dichiarazione che avevo preparato perché non mi aspettavo che Progetto Sersale non avesse i numeri. Mi premuro di sottolineare come la mia contrarietà alla deliberazione non sia preconcetta né politicamente strumentale, né pregiudizialmente inerente la singola questione. In realtà si discute di centro storico e urbanistica, servizi ed esercizi commerciali e pertanto esprimo solo una valutazione POLITICA.

DICHIARAZIONE A VERBALE - PUNTO N.5 dell'O.d.G:
“Progetto per la demolizione di vecchio fabbricato in muratura e conseguente realizzazione di parcheggio a servizio di attività commerciale sita in centro storico. Richiesta Permesso di Costruire in deroga.”

Il gruppo consiliare “Rifondazione Comunista” esprime votazione contraria in merito alla deliberazione in oggetto.

A scanso di qualunque equivoco, intendiamo rassicurare i richiedenti che quanto segue è frutto di valutazione politica astratta e generale, non riconducibile al singolo caso in discussione né desideriamo inficiare od ostacolare in qualunque modo la libera iniziativa privata. Il nostro intendimento non è arbitrario né di parte, ma solo frutto di valutazioni politiche.

In Consiglio Comunale rappresentiamo una tradizione politica che ha sempre fatto della difesa dei centri storici urbani una battaglia programmatica della sinistra; tale posizione trova fondamento nelle battaglie a difesa del territorio che hanno condotto all'evoluzione normativa nazionali e locali: la tutela del tessuto storico-paesaggistico si antepone a qualunque interesse, pubblico o privato che sia. Sarebbe contraddittorio verso i nostri elettori parlare ai comizi di tutela e poi approvare operazioni di demolizioni presenti e future.


Il giudizio nei confronti dei demolitori del convento in piazza S.Pasquale è sempre stato tranciante, perciò ci piacerebbe evitare di passare alla storia come quelli che hanno cancellato il c.d. “strittu d'a gghiasa, una menomazione alla toponomastica e alla memoria storica di Sersale, un paradosso per un'Amministrazione che ha fatto dell'identità e della tradizione una propria bandiera programmatica.
Ci chiediamo quale sia la politica urbanistica dell'amministrazione? Già la sola ipotesi di procedere in deroga – fiaccando il faticoso cammino di educazione al rispetto delle normative – potrebbe alimentare appetiti che conducono allo sventramento del centro storico: laddove si deroga non c'è legge, quindi un far west!

Qual'è l'approccio utilizzato per tutti i vecchi fabbricati in muratura siti in centro storico? Per esempio, ci si chiede secondo quali linee programmatiche standard si è deciso di puntellare (a spese del comune) un fabbricato pericolante in via Pirro, con pregiudizio ai residenti per la chiusura de facto degli accessi rionali, e si decide ora la demolizione di un fabbricato all'apparenza non pregiudicato staticamente e per il quale non esiste alcuna ordinanza di pubblica sicurezza. I cittadini penserebbero subito a scelte adottate alla bisogna.

Secondo quali valutazioni di interessi coinvolti si autorizza la “realizzazione di un parcheggio a servizio di attività commerciale”, quindi non “destinato a finalità di carattere generale sotto l'aspetto economico, culturale, industriale, religioso, ecc”?
Se l'esigenza è facilitare la fruibilità degli esercizi di vicinato, si evidenzia che la zona è già servita da due parcheggi pubblici e gratuiti (P.zza Casolini e Via Michele Bianchi). Se si intende rendere più agevoli le operazioni di carico e scarico, si ricorda che il Sindaco ha il potere di ordinanza con il quale si possono definire aree merci prospicienti gli esercizi di vicinato, disciplinando orari e sanzioni, nonché l'osservanza delle stesse. Negli ultimi tempi altri comuni italiani aumentano la fruibilità pedonale dei centri storici con l'istituzione di ZTL, piuttosto che incentivare col parcheggio facile il cattivo costume di raggiungere in auto ogni esigenza.

Infine: qual'è la politica dell'Amministrazione? Tutela e ripristino o sventramento del centro storico? Interventi occasionali o politiche standard di lungo periodo?
A tal riguardo, qual'è lo stato dell'arte dello strumento urbanistico comunale? Si propone all'amministrazione di intimare ai tecnici incaricati 5 anni fa un termine prossimo di recepimento per il consiglio comunale.
Col Piano Strutturale Comunale si tracciano le linee guida per l'urbanistica comunale futura: se il centro storico non si considera più di interesse, allora l'Amministrazione può procedere a sventrare: bastano principi e norme meno stringenti, che non necessitino future deroghe. Basta approvare il PSC e poi consentire le demolizioni.

Considerata inoltre l'insufficiente padronanza tecnica del sottoscritto in materia urbanisitica, si considera del tutto inutile chiamare il Consiglio a esprimere giudizi particulari in assenza di specifiche linee di programmazione, il rischio di assumere scelte erronee è altissimo.

Infine la maggioranza consiliare ha i numeri e le forze per procedere autonomamente e in piena responsabilità a tali scelte. La maggioranza ha i numeri per approvare il nuovo piano regolatore, per cambiare le regole in vigore, per decidere il futuro urbano di Sersale e finanche per decidere di autorizzare tali opere in pieno centro storico.

Basta solo motivare e assumere le proprie scelte.

Sersale, 23.04.2013

Il Consigliere Comunale

Antonio Borelli

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