"Le maggioranze hanno la cattiva abitudine di guardarsi alle spalle e di contarsi... dire "Siamo 600 milioni, un miliardo e 200 milioni..." e, approfittando del fatto di essere così numerose, pensano di poter essere in grado, di avere il diritto, soprattutto, di vessare, di umiliare le minoranze."
Fabrizio De André
Così Faber introduceva l'esecuzione di Smisurata Preghiera nei suoi concerti...
A noi piace questo pezzo, perchè con poesia e semplicità, ci ricorda la nostra ragion d'essere: abolire lo stato di cose permanente, questo stato di cose fatto di protervia, violenza e sfruttamento.
Fabrizio De Andrè, quando scrisse Anime Salve, forse il suo vero testamento, intese cantare per l'ennesima volta la solitudine. Ma "non la solitudine che uno si sceglie, per carattere... no, quella solitudine che discende dalla discriminazione".
Anime Salve parla della solitudine dei trans, dei rom, degli ultimi in generale...
Fabrizio ne cantava già oltre 10 anni fa; ma oggi la situazione non sembra cambiata. Anzi a noi sembra peggiorata quando sentiamo quei commenti di disprezzo sugli immigrati che ci tolgono il lavoro, quei commenti sui trans e prostitute che imbruttiscono le nostre strade, quando queste pulsioni intestine e xenofobe diventano azione di governo.
Perciò in questa giornata vorremmo riascoltare per l'ennesima volta le parole di un poeta che sempre si curò di andare in direzione ostinata e contraria...
Grazie Faber
Smisurata Preghiera live
Alta sui naufragi
dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al disopra delle parole
celebrative del nulla
lungo un facile vento
di sazietà di impunità
Sullo scandalo metallico
di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna
di dolore e di fumo
che lascia le infinite battaglie al calar della sera
la maggioranza sta la maggioranza sta
recitando un rosario
di ambizioni meschine
di millenarie paure
di inesauribili astuzie
Coltivando tranquilla
l'orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
come un'abitudine
per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità
per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità
ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere
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