L'AltraSersale

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Si sa che l'estate è tempo di libri... ma prima di dedicarmi al mio, quello sotto l'ombrellone, vorrei dire due parole sul "Vangelo secondo Gesù" di José Saramago (Einaudi).

L'ho letto qualche tempo fa, ma mi sono ritrovato a parlarne in via trasversale a proposito della Buona Novella di De André. Diciamo che non sono un cattolico e che se lo fossi sarei tendenzialmente apocrifo e relativista. Su questa premessa costruisco questa breve recensione.

Secondo me, com'è ovvio e come hanno scritto tutti quelli che l'hanno letto, il Vangelo secondo Gesù è un libro profondamente umano. La storia del figlio di uomini, un uomo. Uno che lotta per la vita, per l'amore, che si interroga sul suo mistero e sul suo futuro.

Uno che nella ricerca di Dio si ritrova a scoprirne un volto per noi intollerabile: un Dio cinico, indifferente per le sofferenze dei suoi figli; un Dio disposto al martirio di suo figlio pur di aumentare la sua audience.

Infatti Saramago descrive la vita di Gesù, l'incubo di suo padre perchè nella strage degli innocenti ha scelto di salvare suo figlio piuttosto che quelli di tutta Betlemme, la condizione minoritaria e succube di Maria, i pregiudizi religiosi e le protervie del potere (temporale, quello di Erode e dei Romani, spirituale, quello dei sacerdoti e di Dio).

Quest'uomo, appena scoperto il "peccato" di suo padre (Giuseppe), lascia la famiglia e i suoi doveri di primogenito e sfida i sacerdoti sul libero arbitrio e sul volere di Dio. Poi si ritira nel deserto e conosce Pastore, un angelo decaduto che pasce il suo enorme gregge, e che gli rivela la relatività dei precetti religiosi, smonta l'assolutismo giudaico-cristiano.

Infine conosce Dio il quale pretende il sacrificio, il sangue: prima dell'agnello, poi di suo figlio stesso. Un Dio che spiega a Gesù il suo piano malefico per conquistare la supremazia su tutti i popoli e tutte le divinità. E' il Dio degli eserciti, non quello della Carità che gesù ha insegnato a cercare. Un Dio disposto a ordire massacri, violenze, martiri, genocidi etnici e culturali in nome del suo nome.

E Gesù, un uomo di carne che si innamora, che rovescia la società in cui vive, che demolisce il pregiudizio, accetta il volere di Dio. Ma fino all'ultimo spera che il suo Dio cambi piano. Cerca disperatamente di sottrarsi al suo destino sul Calvario e mentre sospira sulla croce, pensando alla Maddalena, alla famiglia che mai avrà, esorta in un ultimo umano sforzo a non seguire l'integralismo religioso.
E sulla croce urla:
«Uomini, perdonatelo, perché non sa quello che ha fatto»

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