L'AltraSersale

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"Apporre il codice a barre nell'apposito spazio, verificare i propri dati e apporre la propria firma (leggibile). Vi è stata consegnata una matita copiativa, un foglio istruzioni e un foglio risposte. A breve riceverete un questionario estratto che riporta il numero delle domande che dovrete ricercare sul manuale che contiene tutte le batterie di quiz. Il manuale e il foglio istruzioni possono essere utilizzati come minuta. Il questionario consiste in una serie di quiz:
  • ragionamento critico-verbale: brani a vario contenuto seguiti da una serie di affermazioni (domande) che fanno riferimento al brano stesso, ciscuna con cinque alternative di risposta;
  • ragionamento verbale: tre parole e un punto interrogativo disposti su uno schema a croce, due di queste parole sono legate da una relazione, scegliere al posto del punto interrogativo una parola tra le cinque possibili che abbia la stessa relazione con la quinta;
  • comprensione verbale: trovare tra le cinque proposte il sinonimo della parola indicata nella domanda;
  • ragionamento critico-numerico: utilizzare esclusivamente i dati riportati nelle tabelle per risolvere i quesiti posti nelle domande;
  • ragionamento numerico-deduttivo: tra le righe di numeri proposte individuare le relazioni esistenti tra di essi e scegliere tra le cinque soluzioni proposte quella che verifica la medesima relazione;
  • ragionamento numerico: individuare il numero mancante tra quelli individuati nelle sequenze numeriche.
Si tratta di 70 quesiti. Avete a disposizione 40 minuti. Buon lavoro."

Questo ha pronunciato lo speaker della commissione al "concorsone" al Comune di Napoli. Numeri epici per uno dei pochi concorsi in bando che ancora offrono lavoro buono in Italia, concorsi per evitare la gogna esistenziale del precariato a vita. Numeri da capogiro: 120.000 domande, 60% di affluenza media.

Ma la vera curiosità è la modalità di selezione. Migliaia di persone stivate in padiglioni bianchi e illuminati al neon, sembra di essere ad Auschwitz. Nessuno ha un nome: solo una grossa e interminabile coda fatta di tanti ignari concorrenti. Non è l'organizzazione a dover essere criticata. E' la modalità di selezione.

A parte che non si è mai capito a cosa possa servire una competenza enigmistica nello svelare sequenze numeriche per fare il funzionario amministrativo. Ma è francamente alienante, allucinante, incredibile che una persona umana debba risolvere 70 quesiti in 40 minuti badando a:
- individuare sul foglio domande il numero del quesito;
- sfogliare un librone stampato in orizzontale e, una volta individuato il quesito del foglio domande, leggerlo nel suo carattere 8;
- leggere attentamente le tante possibili variazioni della lingua italiana e possibilmente comprendere la logica che si nasconde dietro al quesito, cioè la logica del creatore dei quesiti, solitamente uno strizzacervelli frustrato (per esempio, secondo lui la parola "Utopia" è sinonimo di "Illusione", sul dizionario c'è scritto "progetto la cui realizzazione è desiderabile" e quindi sarebbe meglio optare per "aspettativa");
- leggere un testo di 15 righe, comprendre le sottili sfumature delle domande e quindi scegliere la risposta;
- fare calcoli o trovare impossibili logiche e relazioni pseudomatematiche;
- estrarre percentuali, ricavare numeri dalle percentuali, individuare minimi e massimi tra sottrazioni di dati in tabelle;
- fare il tutto dedicando circa 53 secondi a quesito;
- annerire accuratamente il pallino sul foglio risposte.

Di fondo la selzione non è sulla capacità di analisi ma sull'abilità computativa delle persone, sulla loro potenziale automazione. E badate bene, non è solo in questo concorso che si adotta il metodo Darwin: io immaggino capannoni pieni di cervelloni che studiano come fottere il candidato/concorrente. Immaggino i loro capi che chiedono quesiti quanto più astrusi possibilie, immaggino il sadico piacere dei commissari nel vedere queste masse di disperati che sudano, che sbagliano, che rimangono basiti dalla banalità della risposta e dall'impossibilità fisica di poterci arrivare.

Immaggino, come in 1984 o in Mondo Nuovo, stuoli di selezionatori, di commissari, che sono soddisfatti di aver trasformato la matematica da strumento di comprensione della natura - "il linguaggio con cui è scritto l'universo", come diceva Galileo - in strumento di esclusione, attrezzo del potere, marchingegno diabolico per frantumare le possibilità di coloro che sperano. Oppure ridurre l'inespirmibile ricchezza e variabilità dell'italiano in lingua di arrogante mistero, di emarginazione, di isolamento, di separazione della realtà.

Immaggino tutti questi datori di lavoro, pubblici ma soprattutto privati, che investono milioni di euro per le Human Resources come amano definirci, che pubblicano mirabolanti annunci di lavoro promettendo opportunità di crescita nella fabbrica dell'alienazione moderna del call center! che provvedono i siti internet delle loro aziende del tastino "Contact Us" o "Lavora con noi"... vedo il sadismo e la freddezza non solo dei vari infojob, jobrapido che occultano i nostri CV nei meandri della rete, ma vedo l'inumanità spontanea e di riflesso dei colloqui presso agenzie interinali, moderne galee di schiavitù.
Quasi come se quell'annuncio avesse la possibilità di regalare il sogno e la relativa depressione del non poterlo raggiungere.

Vedo queste cose e penso a quanto difficile e umiliante sia oggi trovare un lavoro e quanto umiliante sia il lavoro in sè, quanto umiliante è scoprire poi che ce la fanno i soliti noti come Scajola. Vedo queste cose e sogno che magari stamattina quell'orda di disperati, un esercito di poveracci postmoderni, con il loro carico di rabbia deviassero dai cancelli del concorsone e con passo determinato marciassero verso la capitale. Vedo queste cose e immaggino quell'orda barbarica calpestare con le sue sneakers firmate i volti opulenti dei politici, degli imprenditori e dei guru di quest'economia della rapina. I volti dei ladri del nostro futuro.

Ma invece mi sono destato proprio mentre alla stazione Campi Flegrei tre iene, tre autentici avvoltoi, con la divisa di Trenitalia paralizzavano il fluire della massa avventandosi su quel gregge inerme con la scusa di controllare il biglietto. Infami!
Ecco, quei tre vessatori di stato sono come i manganellatori delle manifestazioni e i selezionatori dei concorsi: lavorano per fottere il prossimo!

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