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In un articolo su Repubblica di qualche giorno fa si esaltano le doti da stakanovista di Javier Zanetti, giocatore dell'Inter.
"A partire dal 27 agosto del 1995, giorno del suo esordio nel nostro campionato, ha accumulato ben 47.552 minuti di calcio giocato, più di 4000 minuti a stagione, senza contare la nazionale Argentina dove detiene il record di presenze, 136, dopo aver partecipato a due campionati del mondo ed un'olimpiade, per un totale complessivo di 723 presenze" - scrive la repubblica. "Confesso che anche io quando vedo questi numeri sono un po' spaventato. Poi tutti mi chiedono quale sia il segreto ed io non posso che rispondere dicendo semplicemente che questo segreto si chiama lavoro." - dice Zanetti con semplicità.

Non sono un cultore del calcio, non sono neanche un appassionato, semplicemente credo che nel calcio ci siano troppi soldi e troppi disvalori, anche nelle più piccole realtà. Il calcio moderno è il contral'tare del velinismo...
Ma ho una certa ammirazione per quei giocatori che io chiamo "operai", non nel senso che guadagnano quanto un operaio, nel senso che lavorano come operai: con sacrifricio, con semplicità e nell'anonimato.

Mi riferisco ai vari Cambiasso, De Rossi, Gattuso. Ma Zanetti ha qualcosa di speciale.
Il compagno Zanetti è uno che sa da dove viene e sa la fortuna che ha. Proprio per questo ha deciso di creare una fondazione per assistere bambini poco fortunati in Argentina. La Fundacion Pupi si occupa da diversi anni di fornire educazione, cure e servizi sociali ai bambini di una favelas argentina fin dalla più tenera erà, perchè è "nell'infanzia che si forma la coscienza di un individuo" e per strappare quei bimbi alla criminalità o alla miseria è necessario iniziare dalla loro infanzia.

L'impegno di Zanetti non è semplicemente un'operazione simpatia, nè una trovata commerciale e mediatica. Javier Zanetti è stato riconosciuto per il suo impegno dal governo argentino, dall'ONU, per il quale è ambasciatore UNICEF, e anche da altri agenti di cooperazione internazionale.

Ma oltre a ciò, dicono che Javier Zanetti sia uno dei principali finanziatori del movimento zapatista del Sub-Comandante Marcos, per l'autodeterminazione e la tutela della cultura degli indios d'America. Zanetti ha costruito una rete sudamericana di solidarietà, di promozione culturale e per la dignità sociale. Zanetti è uno che non si distingue mai per operazioni di notorietà.

E' uno che china la testa e corre in campo; non esagera mai in protagonismo e si sacrifica per la squadra: se c'è qualcuno che incarna ancora i valori sani dello sport e del clacio questi è Javier Zanetti. Il compagno Zanetti.

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